Capitolo 22

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Capitolo 22

Dopo tre ore passate nella calma più assoluta, finalmente la campanella annuncia l'inizio della ricreazione. Esco velocemente dalla classe e mi appoggio alla finestra.

Saluto Riccardo e decido di andarmi a fare un giro. Per mia sfortuna, sono costretta a passare davanti al gruppo degli amici di Gianluca. Faccio un respiro profondo e a testa alta inizio a camminare. Dovrei pentirmi per aver tirato sia a Lorenzo che a Gianluca un pugno, ma in realtà non me ne pento affatto.

Mentre cammino, guardo per un attimo il telefono e come una sbadata, urto qualcuno. Il punto è che questo qualcuno non si fa problemi a farmi cadere quasi a terra. Ma che gli ho fatto di male?

Solo in un secondo momento mi rendo conto che è Gianluca, quindi riprendo l'equilibrio e con un'occhiata gelida me ne vado.

Sento qualcuno tirarmi per il polso e già nell'altra mano preparo il pugno, ma quando mi giro e vedo che è Alessandro, mi tranquillizzo subito. Ultimamente la mia vita sta prendendo una piega non molto bella e ciò mi porta a non farmi studiare, cosa che adesso non posso proprio permettermi di fare.

<< Ti va di venire con me e i miei amici giù? >> Mi chiede Alessandro con un sorriso dolce.

<< Per me va bene. >>

<< Andiamo dai >>

Ci incamminiamo e durante il tragitto la sua mano è posata alla base della mia schiena. Mi irrigidisco ma cerco di non farlo vedere ed iniziamo a parlare della MotoGP.

Adesso prendetemi per pazza, ma io quando parlo di MotoGP non mi rendo conto del tempo che passa. Quindi adesso mi ritrovo a correre per le scale per arrivare in classe in tempo. Ma secondo voi oggi la fortuna è dalla mia parte? Manco per sbaglio.

Il professore è già arrivato e adesso sono cazzi amari, non posso nemmeno usare la scusa del bagno, l'ho usata troppe volte.

Mi faccio coraggio ed entro

<< Buongiorno prof, scusate il ritardo. >>

" Ti prego Dio, non farlo incazzare." Continuo a ripetere mentalmente da quando sono entrata e sono andata al posto.

<< Maria vai fuori. >>

Ma cosa?

<< Perché prof? Non ho fatto o detto niente di male. >>

<< Sei arrivata in ritardo e->>

<< E vi ho chiesto scusa. Dai prof ma seriamente? >>

<< Si Maria, devi andare fuori! >> Inizia ad incazzrsi, lo sento dal tono di voce e dal fatto che sta diventando tutto rosso. Non mi sembra di aver fatto niente di male. Okay sono arrivata in ritardo, ma ogni volta che viene lui dopo mezz'ora noi non possiamo dire niente, io ho ritardato di 10 minuti cazzo.

Anche una mia compagna di classe inizia a dire che non serve sbattermi fuori, ma lui non vuole sentire niente.

<< Maria, ti ho detto che devi andare fuori, ora! >> Si avvicina pericolosamente e mi tira uno schiaffo.

Momento momento momento

Il mio professore di matematica mi ha appena tirato uno schiaffo?

Tutti lo sguardano sconvolti ed io non perdo nemmeno un briciolo di tempo. Raccolgo velocemente i libri e li metto nello zaino. Esco dalla classe sbattendo la porta e me ne scappo in un'aula ormai non più agibile.

Diggia, ho bisogno di lui..

Ragazzi mi raccomando, se la storia vi piace non dimenticate di lasciare un commento e premere sulla stellina!

A breve l'altro capitolo!

Knot || Fabio Di Giannantonio ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora