1870
Edward si guardò intorno sospirando leggermente. Era nel bosco ed era quasi tutto immerso nel buio, anche se era quasi l'alba. Il cielo incominciava a schirirsi proprio in quei momenti. E questo era segno che l'uomo che Edward stava cercando, era in ritardo.
Guardò il suo orologio da tasca, poi fissò il cielo.
« Si può sapere dove sei finito, alpha dei miei stivali?» mormorò prima di sbuffare.
« Qui» sussurrò qualcuno alle sue spalle, facendolo sussultare. Poi sorrise e si girò verso l'origine di quella voce.
« Sei in ritardo, come al solito» disse rimanendo con le braccia incrociate al petto. L'uomo piegò leggermente la testa di lato.
« Tu, sei in ritardo»
Edward lo guardò perplesso.
« Ma non è vero! Dovevi essere qui prima dell'alba. E quello alle mie spalle sembra il sole. E' tardi. E non è colpa mia, ma tua. Che hai fatto fino a ora invece che venire da me? Abbiamo pochi momenti della giornata per stare insieme, perchè siamo uomini e pure di classi sociali diverse, e tu fai tardi proprio quando possiamo stare insieme... Non è che mi sta evitando, Lord Tomlinson?» alla fine chiese, scherzando.
L'uomo sospirò e si avvicinò a Edward lentamente, alzò una mano e la passò delicatamente dal mento, per andare più giù, in basso.
Edward divenne serio e schiuse le labbra, sentendo il solito fremito invaderlo. La mano dell'uomo scese ulteriormente, fino a sfiorare l'apertura della giacca. Edward deglutì a fatica e non riuscì a dire una parola, incapace anche solo di respirare, figuriamoci a esprimere una qualche parola di senso compiuto.
L'uomo alzò lo sguardo un solo secondo nel suo, notando le pupille dilatate. Poi, con un gesto improvviso, prese l'orologio da tasca di Edward, facendolo sussultare. Glielo strappò.
« Mi pare di averti già detto, che questo "coso", è inutile... »
Lo lanciò lontano da loro e prese Edward per i fianchi, attirandolo a sè di scatto. Sfiorò le sue labbra.
« ... Io arrivo quando voglio. Io ti prendo quando voglio. Io faccio quello che voglio.» ringhiò appoggiandolo al tronco di un albero.
Edward non fece una piega, sorrise con anche fossette e lo abbracciò di scatto, per poi appoggiare le mani sulle sue guance e baciarlo.
Louis sorrise prima di ricambiare quel gesto. Purtroppo si staccarono controvoglia, sentendo in lontananza un vociare. Guardarono entrambi verso quella direzione. Videro un gruppo di uomini a cavallo.
« Sono gli uomini del Re. Stanno perlustrando la zona. Ho sentito che hanno trovato delle impronte di lupo ai confini nord. Devi stare attento, così mi fai preoccupare, stai rischiando troppo»
L'uomo guardò il profilo di Edward , per poi avvicinarsi ancora e annusare il suo profumo ad occhi chiusi. Edward sorrise senza girarsi, ma abbassò lo sguardo imbarazzato.
« Lo stai facendo di nuovo. Mi stai annusando, e stai cercando di sviare il discorso, lo fai sempre»
« Il tuo profumo mi fa diventare duro a tempi record, pensa solo a questo, non a quell'essere insignificante del re» gli sussurrò direttamente nell'orecchio. Edward chiuse gli occhi sospirando, poi si girò di nuovo fra le braccia di Louis, un uomo, un pò più basso di lui, incredibilmente bello, un nobile, ma forte, intelligente, astuto, e, soprattutto, un' alpha, un lupo mannaro, una creatura sovrannaturale. Lo aveva conosciuto mesi prima, e subito fra loro era scattata la scintilla. Ma erano entrambi uomini e una relazione fra persone dello stesso sesso non era concepita troppo bene, soprattutto se s'instaurava fra persone di classi sociali diverse. Infatti, Louis era un nobile di una classe sociale molto alta, mentre Edward era un semplice servitore del re.
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Destiny - Larry Stylinson
FanfictionLouis è un'alpha, al mondo da tempo immemore, infatti era una creatura sovrannaturale immortale. Solo nella seconda metà del diciannovesimo secolo, trova il suo compagno, Edward. Entrambi si innamorano, travolti da un sentimento immenso, tralciato p...