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Louis tirò fuori dal fiume Harry, prendendolo per un braccio. Vide i lupi dalla sponda opposta del fiume e gli ringhiò contro e illuminando gli occhi di rosso, facendoli correre via.

Portò il riccio sulla riva. Gli passò le mani fra i capelli e lo guardò in viso, era pallido. Successivamento spostò lo sguardo più in basso, guardando la grande ferita alla gamba.

« Cazzo» esclamò guardandolo da capo a piedi. Si tolse la cintura e gliela strinse a mo di laccio emostatico.

Si guardò intorno, cercando qualcosa per bloccare del tutto l'emorragia. Vide delle erbe medicinali a poca distanza da loro. Si precipitò in un battito, per poi ritornare alla stessa velocità da Harry, ancora incosciente. Gliele mise sulla ferita e successivamente coprì la ferita con la sua maglia, stringendola con un nodo.

Poi lo prese fra le braccia a mò di sposa, e incominciò ad avviarsi verso casa sua.

***

Harry aprì gli occhi qualche ora più tardi, sentendo dolore alla gamba. Mugolò e strinse gli occhi. Cercò di prendere un respiro profondo per poi aprire gli occhi. Si guardò intorno. Era su un letto in una camera. Una coperta era appoggiata su di lui, lasciando scoperta solo la gamba, fasciata con una grande e spessa medicazione.

« Merda» mormorò richiudendo gli occhi.

Sussultò quando la porta della stanza venne aperta ed entrò Louis. Harry non aveva la forza neanche di alzare la testa dal cuscino.

Louis incrociò le braccia al petto.

« Fammi indovinare. Volevi essere lo spuntino di un lupo?»

« Come... Come mi hai... Trovato?» bisbigliò balbettando.

« E' stato facile, visto che eri a poca distanza da casa mia. Ho sentito i lupi ululare, e poi un urlo... Perchè non te ne sei andato, quando hai sentito i lupi?»

« Io.... Avevo le cuffie.. Ed ero sovrappensiero... Credo» si morse il labbro inferiore sentendosi profondamente in colpa, non riuscendo quasi neanche a guardarlo. Preferì girare lo guardo verso il lato opposto, verso la finestra della camera. Il sole entrava ancora, ma la luce era meno intensa rispetto a quando i lupi lo avevano attaccato, sembrava stesse per esserci il tramonto. Louis lo guardò perplesso.

« Hai tanto male?» gli chiese.

« Non quanto mi meriti» sussurrò l'altro. Louis alzò un sopracciglio.

« Perchè dici così?»

Harry chiuse gli occhi.

« Sono solo stanco.. Ho... ho bisogno di dormire.. Solo.. solo un attimo» bisbigliò prima che il respiro divenisse di nuovo regolare. Louis prese un respiro profondo raggiungendolo. Guardò la sua ferita. Era appena più in alto del ginocchio, era profonda ma non tanto da arrivare alla femorale, per fortuna. Sospirò di nuovo e lo coprì meglio. Lo guardò e si morse il labbro, quando la tentazione di stare con lui fu ancora più forte. L'aveva cercata di ignorare per tutto il tempo, ma in quel momento... Gli faceva male vederlo in quel modo. Era così pallido.

Lo aveva sentito immediatamente fin dal primo momento che aveva messo piede nel bosco. Aveva resistito a raggiungerlo perchè glielo aveva chiesto lui stesso.. ma quando aveva sentito quegli ululati, era corso verso l'origine di quel suono. Gli era venuto un colpo al cuore vedendolo in quello stato, incosciente, pallido, arreso alla corrente del fiume.

Non resistette e si stese al suo fianco, guardandolo.

***

Harry si svegliò nel cuore della notte, completamente in preda a un dolore molto più intenso rispetto all'inizio. Louis aprì gli occhi di scatto e lo guardò.

« Harry, che hai?» gli chiese vedendo la sua sofferenza.  Lui infatti mugolò e si portò una mano sulla gamba, mordendosi un labbro quasi a sangue. Louis gli tolse le lenzuola di dosso e guardò la fasciatura. Era sporca di sangue.

« Dio, che dolore!» sbottò Harry. Mise di scatto una mano sul braccio di Louis, che lo guardò subito, sentendo una scintilla che non sentiva da secoli.

« Devo cambiarti la fasciatura e pulire la ferita. Andiamo in bagno»

Harry lo guardò ansimando dal dolore. Poi sospirò e cercò di muoversi. Con l'aiuto del più grande e parecchia difficoltà, arrivarono del bagno della camera da letto. Harry si sedette sul bordo della vasca da bagno. Louis si lavò le mani per poi toglierli le fasciature vecchie. Harry girò il viso verso la porta. Louis non alzò lo sguardo su di lui ma sorrise.

« Ti impressiona? La ferita intendo»

Harry si morse il labbro.

« No... Ma non capita tutti i giorni che qualcuno metta le dita all'interno del mio corpo»

Louis si fermò per poi alzare lo sguardo sul suo viso. Harry capì troppo tardi il doppio senso e chiuse gli occhi maledicendosi.

« Non.. Non intendevo.. Insomma, non... Volevo dire...»

Louis sorrise ritornando a pulirgli la ferita.

« Stai tranquillo, Harry»

Si rialzò qualche attimo dopo.

« Aspetta qui»

« Dove vai?» gli chiese subito, fermandolo. Louis lo guardò.

« Vado a prendere un ungento..»

Harry annuì abbassando la testa e mordendosi il labbro. Louis lo guardò perplesso. Non capiva perchè l'altro sembrasse così.. triste?

« ... Ritorno subito» disse uscendo dalla stanza. In un attimo arrivò in cucina e, senza neanche il bisogno di accendere la luce, prese un barattolo di vetro. Con la stessa velocità ritornò da Harry. Era nella stessa posizione di prima. Appena Louis comparve sulla soglia della porta del bagno, il riccio lo guardò.

« Cos'è quella roba verde?»

Louis si inginocchiò di nuovo davanti a Harry.

« Non mi faccio male spesso. Non ho disinfettanti o medicinali.... Ma il bosco è pieno di erbe medicinali»

Harry alzò un sopracciglio.

« Erbe medicinali? E tu sai maneggiarle?»

Louis lo guardò.

« Si. Le so.. maneggiare... Molto bene, direi» disse, prima di leccarsi di nuovo le labbra, involontariamente. Sorrise e tornò a guardare la ferita. La medicò e la bendò nuovamente. Harry strizzò gli occhi dal dolore un paio di volte per poi sospirare quando Louis smise di torturarlo. Lo aiutò a tornare a letto e, dopo essersi steso, quasi gemette di sollievo. Louis  ignorò tutti quei versi, cercando di fare le cose mantenendo la calma. Poi mise le mani sui fianchi.

« Allora, hai dormito praticamente tutto il giorno. Hai fame?»

Harry lo guardò, poi scosse la testa. Il liscio arcuò un sopracciglio.

« No, Harry, non ti faccio alzare.. Puoi mangiare a letto, per ora»

« Appena potrò camminare o mi serntirò meglio, me ne andrò»

Louis indurì i lineamenti del viso.

« E nel frattempo vuoi morire di fame?»

Il riccio non rispose e tanto bastò... Bastò a far incazzare Louis.

« Non so con chi tu abbia avuto a che fare nella vita, Harry, ma sei a casa mia, sei ferito e non ti lascerò senza mangiare. Non sono un troglodita, come invece pensi! Non sei nel bosco, al buio, di notte, ne tantomeno da solo.»

Harry alzò un sopracciglio mentre Louis usciva dalla stanza. Il riccio avrebbe giurato di aver sentito un ringhio, ma non ne fu troppo certo.

Destiny - Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora