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Harry si mise nel letto con stizza. Era ancora furioso e scosso dalla discussione avuta con Louis. Guardò al suo fianco il posto vuoto. Era sempre così grande il suo letto? Rilasciò un piccolo ringhio di frustrazione e si mise su un fianco. Sistemò il cuscino varie volte, ma niente lo faceva rilassare. Alla fine si alzò e si passò entrambe le mani fra i capelli. Prese un cuscino e uscì dal piccolo appartamento, scese nella biblioteca, prese un libro e i stese su un divanetto presente nella sala principale. Accese un abat-jour e si mise una coperta sulle gambe.  Si guardò intorno per qualche secondo prima di aprire il libro che aveva preso e guardarlo. Lesse per qualche minuto prima di riguardarsi intorno. Non c'era nessuno, ovviamente. Era notte fonda. Sospirò profondamente, chiuse il libro e si alzò. C'era qualcosa che non andava, se lo sentiva. Passò davanti a un paio di librerie, guardando fino in fondo. Passando, prese da dietro una serie di libri un piede di porco. Un volta preso, ricominciò in silenzio a fare la sua sorta di ronda. Arrivato davanti alle scale, si fermò e guardò l'intera sala. E non sapeva come, ma lo sapeva. Lo sentiva fin nelle ossa.  

« So che sei qui, quindi vieni fuori e forse non ti faccio niente»

Non ci volle tanto tempo da quando Louis Tomlinson si appoggiò a uno scaffale a braccia conserte, attirando la sua attenzione. Harry indurì lo sguardo.

« Che diavolo ci fai qui a quest'ora? Mi sembrava di essere stato chiaro prima»

Louis allungò le labbra in un sorriso.

« Che ci fai con quello in mano?» chiese cambiando argomento e indicando il piede di porco. 

« Per difendermi meglio...» puntò l'arma contro di lui.

«.. Non cambiare argomento come al tuo solito.»

« Non riesci a dormire?»

Harry sbuffò alzando gli occhi al cielo, dopo appoggiò il piede di porco su un tavolino.

« Come diavolo fai a sapere sempre tutto? E non hai un minimo di amor proprio? Ti ho mandato via, e tu invece ritorni sempre qui»

Louis si staccò dal suo punto e si avvicinò a lui. 

« Sai che sembri un lupo? Hai scandagliato bene il tuo territorio, in silenzio, con precisione. Mi è parso anche di sentirti ringhiare»

« Io non ho ringhiato. Mi sa che hai problemi di udito.. Quanti anni hai?»

Louis si sedette sul divano, al centro, al posto di Harry. Restò in silenzio per qualche secondo.

« Non ci penso mai... E' da tanto che ho perso il conto.»

Harry lo guardò perplesso.

« Che risposta ambigua... Se non me lo vuoi dire non fa niente.»

Louis gli fece posto. Harry lo raggiunse con un pò di riluttanza. 

« Con te non voglio avere segreti, ho bisogno che tu ti fida di me.»

« Allora rispondi a qualche domanda, visto che tu di me sai tutto»

Louis appoggiò la testa sullo schienale del divano, sempre guardandolo. 

« Duemila cinquantasei »

Harry spostò lo sguardo su di lui.

« Cosa?»

« I miei anni»

Il riccio si morse il labbro inferiore e chiuse gli occhi sospirando.

« Ah, ma certo... Hai duemila cinquantasei anni. Vuoi che mi fidi di te, ma neanche vuoi dirmi quanti anni hai. E se mi menti su questa semplice domanda, non oso chiederti perché hai avuto il coraggio di andartene dal bosco.»

« So che sembra una cazzata, ma-» 

Harry si alzò dal divano, interrompendolo.

« Non lo sembra. Lo è. In pochi vivono più di cento anni. Se non mi vuoi dire niente, ok, non insisto, ma smettila! Non ne posso più! » 

Louis sospirò. 

« Se reagisci così per l'età, come reagirai quando ti dirò che sono un licantropo, un'alpha?»

Harry lo guardò per un attimo.

« Ok, basta»

« Harr-»

Lui si passò entrambe le mani fra i capelli, con rabbia. 

« Ma che stupido che sono! Ho provato a fidarmi di te, un'altra volta! Che diavolo!» sbottò. Louis si alzò dal divano e lo affiancò. 

« Ok, forse è troppo dirti tutto in una volta»

« Louis, sto per darti un pugno, ti prego, smettila»

« So che vuoi farlo, ma ti prego di non provarci, ti romperesti una mano nel tentativo»

Harry schiuse le labbra e lo guardò incredulo.

« Mi prendi per il culo?»

Louis aprì le labbra, il riccio lo interruppe.

« Non rispondere, o quel piede di porco ti farà male.»

L'alpha richiuse le labbra e sorrise. Era un inizio.

« Andiamo a letto, è notte fonda, hai bisogno di dormire» disse dandogli le spalle, per poi dirigersi verso le scale. Harry lo guardò esterrefatto.

« Nano Troglodita» bisbigliò contrariato.

« Ti ho sentito!» urlò Louis ormai lontano. Harry schiuse le labbra, guardandosi intorno.

****

Harry guardò di soppiatto, da dietro le pagine di un libro di poesie, Louis. Stava tagliando tronchi di alberi con l'ascia. Erano passati tre giorni da quella discussione con Louis, e la notte precedente Harry aveva dormito a casa di Louis. Non ricordava neanche perché. Si era ritrovato nel bosco per la sua solita passeggiata fra i boschi, aveva perso la cognizione del tempo, si era fatto troppo buio e chi era lì vicino a lui, per caso fortuito? Louis. Ormai Harry stava smettendo anche di fare domande. Alla fine si fermarono nello chalet di Louis, avevano cenato ed erano andati a letto. Il giorno dopo Harry si era alzato di buona lena, aveva preparato la colazione mentre Louis dormiva. E in quel momento, mentre Louis tagliava la legna per il fuoco, mentre lui stava seduto sul dondolo del porticato, guardandolo di soppiatto. Guardò Louis prendere un altro ceppo di tronco, prese l'ascia, la fece ruotare un paio di volte fra le mani, creò una base d'appoggio e abbassò l'ascia con potenza sul tronco, dividendolo a metà. Harry sussultò e si appoggiò la fronte sulle pagine del libro, chiudendo gli occhi e lasciando che una piccola maledizione fuoriuscisse dalle sue labbra. Louis sorrise compiaciuto senza alzare gli occhi su di lui. Respirò a pieni polmoni l'aria che trasportava il suo odore, l'odore di Harry, dritto verso di lui. Si eccitò come sempre, si morse il labbro inferiore e lasciò un ringhio leggero, continuando a tagliare legna per almeno l'ora successiva. 

Destiny - Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora