Capitolo 14

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"Papà, stasera vado da Chloe, è il suo fine settimana" dice Blue, masticando svogliatamente una mela ed osservando suo padre, un uomo dal corpo slanciato e muscoloso rannicchiato davanti un giornale quotidiano "Torni domenica sera?" chiede lui, non distogliendo lo sguardo dai fogli grigiastri di fronte a sé.

"Sì, o forse mai più, chi lo sa" dice, ridacchiando e facendo ridacchiare anche suo papà.
Con suo padre non è mai andata tanto male, insomma, lei era la preferita del papà, l'unica figlia femmina ed il loro rapporto ha funzionato fino a quando lui ha iniziato ad essere assente ed ha avviato la sua vita segreta che tanto segreta non è dato che anche sua madre sapeva del tradimento.


Sdraiandosi sul letto, afferra il telefono e digita il numero di Nick, il quale risponde dopo pochi squilli "Blue ehi" sembra stanco, o almeno, così percepisce la ragazza dalla sua voce.

"Ehi, come stai?" chiede, coprendo gli occhi con la mano "Non ti fai sentire da un po' di giorni" aggiunge, sperando di non sembrare troppo opprimente o inopportuna.

"Hai ragione Bee, non sono state giornate facili, mi dispiace di essere sparito" dice con fare sincero, con la voce spezzata "Sto meglio comunque, tu amore io?" domanda, facendo tremare il cuore di Blue a quel nomignolo.

Lei sospira e risponde "Bene amore, potrebbe andare meglio" risponde semplicemente, facendo incuriosire e preoccupare il suo ragazzo, dall'altro capo del telefono, al che lui riempie il silenzio creatosi "Ti va di venire da me a pranzo? Ho voglia di farti conoscere una persona"

Blue ridacchia, percependo un nodo allo stomaco "Quanto importante è questa persona? Devo avere paura già da ora?" Nick dall'altro capo del telefono scoppia a ridere di gusto "Non ti dico nulla, valuta tu" risponde, percependo la frustrazione della ragazza anche a chilometri di distanza.

"Fammi preparare e sono da te, stasera però devo essere da Chloe, ha detto che deve parlarci di una cosa importante" dice lei, facendo annuire Nick "Va bene, ti vengo a prendere, non voglio farti fare la strada da sola, non sai neanche come orientarti" si prende gioco della sua ragazza, ricevendo una pernacchia prima di chiudere la chiamata.
 


 
"Nick, dimmi che questo abbigliamento va bene per incontrare questa persona, e smettila di ridere di me!" risponde divertita Blue, mentre mostra il suo corpo coperto da un jeans chiaro ed una camicia leggera.

"Scusami ma non posso ridere di te, sei esilarante Blue! Non stiamo andando a conoscere la regina Elisabetta, calmati" sghignazza, ricevendo una spinta dalla ragazza.
Mentre quest'ultima osserva il suo ragazzo, nota le profonde occhiaie sotto i suoi occhi scuri e la sua camminata blanda, quasi svogliata; il suo corpo è coperto da un completo di una tuta bordeaux, un colore che si addice molto a Nick, si ritrova a pensare lei.

"Sono solo agitata, non dovevi dirmi che avrei conosciuto qualcuno" borbotta, quando ormai il ragazzo è diretto verso una porta di legno di mogano scuro "Calmati principessa" dice, regalandole un bacio prolungato sulla tempia.

Quando la porta si apre, rivela la figura minuta di un'anziana dai grandi occhi azzurri "Ciao, tu devi essere Blue!" annuncia entusiasta, sorridendo e facendo increspare ancora più rughe sul suo volto segnato dal tempo.

"Piacere di conoscerla" dice la ragazza, porgendole la mano, ma venendo attirata per un abbraccio materno "Sono Luisa, la nonna di Nick, e per favore, dammi del tu" dice con le braccia strette attorno al corpo minuto di Blue.

"Nick non mi aveva detto che avrei incontrate te, Luisa" risponde nuovamente Blue, lanciando uno sguardo minaccioso al suo ragazzo.

"Tranquilla cara, mettiti comoda, sei la benvenuta" e Blue si sente davvero così, ben voluta, amata, come non succede da un bel po' di anni a casa sua.

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