Nick lo sente nell'aria che qualcosa di imprevisto cambierà tutte le carte in tavola, se lo sente non appena Blue apre la porta ed indossa un vestitino bianco di lino e delle Converse del medesimo colore; la vede così bella, così inarrivabile, che l'istinto iniziale che lo ha pervaso è stato quello di girarsi ed andarsene.
Lungo la strada per il posto felice di Blue, i due si tengono per mano, con le dita intrecciate, seppur il caldo sia persistente, ma a loro non importa, insomma, nelle loro teste questo è solo l'inizio di una vita, o almeno è quello che pensa Blue.
"Sei silenzioso, più pensieroso del solito" afferma, guardando il naso all'insù del ragazzo al suo fianco "Stai bene?" continua, abbassando lo sguardo e riprendendo a guardare la strada sotto i suoi piedi.
"Sì, non è nulla di che" dice, sorridendole "Tu piuttosto, hai deciso di farci camminare per molto?" ridacchia passando la mano libera, quella sinistra, tra i suoi capelli sudati "Sto praticamente diventando allo stato liquido" a quell'affermazione anche Blue scoppia a ridere, scuotendo la testa divertita.
"Tranquillo, hai visto quell'edificio?" chiede puntando il dito verso un palazzo dalle mura bianche, il ragazzo annuisce e dice "Beh dai, arrivati lì sono decisamente da mettere in una provetta" Blue ride, di nuovo, perché con Nick non può fare altrimenti.
E quando si trovano all'ingresso, Nick guarda il botteghino dei biglietti, si precipita prima della ragazza, per evitare che possa anche solo azzardarsi a pagare; lei gli corre dietro e gli tira la maglia, cercando di fermarlo, senza risultati, beccandosi un'occhiataccia dall'uomo appoggiato al portone.
"Non devi pagare sempre tu!" sbraita lei mantenendo comunque un ghigno divertito "Non saremo mai pari così" sussurra ora, dato che la donna che gli strappa i biglietti li ha invitati a dirigersi alla prima sala.
"Mi farai da guida?" chiede lui, intrecciando di nuovo la mano a quella della ragazza "Non vedo l'ora di vederti concentrata a farmi da professoressa" confessa, beccandosi una gomitata giocosa da Blue.
"C'è un dipinto proveniente da Roma che devo assolutamente vedere prima di altri" dice lei, trascinandolo nella sala successiva e quella dopo ancora, alla ricerca del suo quadro tanto bramato.
Ed è quando lo vede che i suoi occhi si sgranano e la sua bocca si apre appena "Mio dio, eccolo" afferma, coinvolgendo in quell'emozione anche Nick.
I loro cuori sembrano esser diventati uno solo per via delle mani intrecciate e dei polsi a contatto e Nick non potrebbe essere più eccitato all'idea di condividere le mani con la ragazza che trattiene nelle stesse il suo cuore sofferente.
"Eccoci, questo è il Narciso" dice Blue, sorridendo e coinvolgendo anche il ragazzo che la guarda come la cosa più preziosa nella sala, più del Narciso di Caravaggio, più della Morte di Marat della sala precedente.
"Sai, tutti pensano che sia di Caravaggio, ma non è stata provata ancora questa sua appartenenza. Forse non ci si avvicina neanche lontanamente a lui, per ora, però, è riconosciuto come un suo dipinto" dice, continuando ad osservare la tela di fronte a sé.
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Dove solo noi sappiamo
Ficção AdolescenteDalla storia: Seduti su una panchina, con la testa rivolta verso il cielo si gustano gli ultimi assaggi di gelato "Tu che ci vedi?" chiede Blue, rimanendo con gli occhi incollati al manto nero ed estremamente sgombero dalle nubi. Nick si lascia sfug...