"Le Outer banks, paradiso terrestre. È il genere di posto dove puoi avere due lavori o due case, due tribù, un'isola" questa fu la fedele descrizione del taxista una volta arrivati nell'isola. Il mare si abbatteva sulla spiaggia e le case coloravano il paesaggio illuminato dall'accecante luce del sole.
Aveva ragione questo è il paradiso.Forse vi starete chiedendo cosa ci faccio qui su un taxi diretto in un'isola della Carolina, lasciate che vi spieghi.
Mia nonna Grace Kyla Ruiz circa 10 anni fa dopo una terribile discussione con mia madre mi portò con se in Italia. Io non ho mai capito nulla: non ho mai capito i motivi di questa discussione, i motivi per il quale non ho mai sentito la mia famiglia o perché abbia portato proprio me con se.
Mi ha sempre detto che mi ha presa perché avevo il suo stesso nome ma non ha aggiunto altro, era sempre vaga quando le chiedevo informazioni.Ricordo poco di questo posto ma l'unica certezza è il ricordo di Sarah Cameron, la mia migliore amica. L'ho sempre pensata, eravamo davvero inseparabili siamo nate lo stesso giorno e tra poco dovrebbe essere anche il nostro compleanno. Chissà se lei si ricorda ancora di me.
Ero così incantata a guardare il paesaggio che non mi sono neanche accorta che siamo arrivati. Un grande palazzo si fa spazio in un giardino, è bianco come il latte, ha due piani e delle enormi finestre che fanno luce all'interno: un sogno. Non ricordavo che casa mia fosse così bella ed è così strano pensare che adesso vivrò qui.
Mi avvio con le mie tre valigie verso l'ingresso e suono il campanello, è tutto così strano. Ad aprirmi la porta ci sono un'uomo e una donna sconosciuti, ricordo appena le loro facce ma guardandoli negli occhi lo percepisco, sono i miei genitori.
"Grace..." gli occhi della donna si gonfiano di lacrime e cominciano a diventare rossi "bambina mia" mi stringe forte a se e non riesco a non fare lo stesso, mia madre è qui davanti a me e io non so letteralmente nulla di lei. Le lacrime fredde rigano il mio viso fino a bagnarmi il colletto della t-shirt che indosso.
Mio padre invece è impassibile mi guarda solo e sorride come se non gli interessasse davvero di me, ma forse sono solo impressioni.
"Oh mamma, io... io ti ricordo a pena" dissi guardandola con la mascella tremante, mi sentivo in colpa e non sapevo neanche perché.
"Tesoro shh, non è colpa tua, ora sei qui e questo è l'importante" dice e poi mi abbraccia di nuovo.Dopo l'emozionante incontro con mia madre decido di salire in quella che da oggi sarà la mia stanza. Ha le pareti bianche e dei mobili neri, il letto sembra molto confortevole, è ad una piazza e mezzo ed è molto spazioso. Sistemo le mie cose con cura nell'armadio, non sono riuscita a portare tutte le mie robe, ho dovuto fare una selezione ristretta ma sono soddisfatta, credo che qui comprerò tante altre cose.
Ad un tratto uno scricchiolio, la porta di legno si apre lentamente scoprendo una figura femminile. Ha i capelli mossi molto lunghi, una carnagione molto abbronzata e indossa degli abiti estivi e colorati. Non può essere lei: Kiara Carrera, mia sorella. La guardo dalla testa ai piedi sbalordita, e i miei occhi cominciamo a diventare lucidi.
"Kie oh mio dio sei davvero tu?" dissi stupita e lei fece segno di sì con la testa allargando le braccia. E dopo tanto tempo eccomi qui con la mia famiglia e non ho intenzione di arrendermi voglio scoprire cosa ci ha separati così a lungo.
Dopo aver indossato un paio di shorts neri, un top azzurro e innumerevoli collane scendo al piano di sotto per il pranzo. La tavola è apparecchiata in modo molto semplice e per la prima volta ha quattro posti apparecchiati. Mi siedo nell'unico posto libero e osservo la mia famiglia attentamente sembrano perfetti, usciti direttamente dalle pagine di un romanzo o direttamente dalla mia fantasia ma non appena hanno cominciato a parlare il mio pensiero è cambiato.
"Stai scherzando per caso?! Non puoi impedirmi di vederli" dice Kiara urlando mentre si mette due fettine di pollo nel piatto
"Kiara Carrera abbassa subito il tono" dice mia madre fulminandola con lo sguardo
"Non sto scherzando, non mi piacciono quei ragazzi! Sei una kook non puoi stare con loro." sbotta mio padre
"Io posso stare con chi mi pare e piace non rompere il cazzo" dice a tono Kie
"Non ti azzardare mai più ad usare questo tono con me! Questi ragazzi ti stanno rovinando" risponde alzandosi in piedi.
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Paradise on earth|| JJ Maybank
Teen FictionGrace dopo la morte di sua nonna torna alle Outer banks dalla sua famiglia e nonostante i lunghi anni trascorsi separati riuscirà a riprendere il rapporto con i suoi genitori e con sua sorella Kiara. Fare amicizia con i kook non sarà per niente faci...