𝓟 𝒉𝒐𝒕𝒐𝒈𝒓𝒂𝒑𝒉;; 𝐇𝐖𝐀𝐍𝐆 𝐇𝐘𝐔𝐍𝐉𝐈𝐍

-𝚌𝚑𝚊𝚙𝚝𝚎𝚛 𝚝𝚑𝚒𝚛𝚝𝚢𝚜𝚎𝚟𝚎𝚗-

In quel momento ti sentisti così felice. Non perché stavate quasi per approfondire la questione del bacio- (anche perché non eravate entrambi ancora pronti per fare il passo successivo)- ma perché entrambi vi eravate di nuovo congiunti con quel semplice gesto.
In realtà sei stata tu a fermarlo. Insomma, lui sarebbe stato il tuo primo tutto e in quel momento avevi avuto un attimo di panico. La paura di non essere abbastanza per lui crebbe in te.
Ma nessuna delusione nei suoi occhi, solo comprensione e pazienza. La situazione non era delle migliori e ancora non avevate trovato entrambi la pace interiore.
Forse più in là sareste riusciti a raggiungere quella piccola meta, ma fino ad allora per entrambi non cambiò nulla.

Dopo quella sessione di coccole vi addormentaste l'uno nelle braccia dell'altro.
Chris aprì pian piano la porta per poi notarvi abbracciati e dormienti come bambini. Fece una foto con il suo sorriso da padre e richiuse la porta alle sue spalle per lasciarvi riposare.
Non potè sentirsi più orgoglioso. Il suo, il vostro cuore e quello degli altri non piangeva più.

O perlomeno, in quegli istanti...

Poco più tardi ti svegliasti per prima. Era sera, e ciò significava che avevate dormito da molto tempo, più del previsto. E cominciavi ad aver fame.

Questa tua voglia di mangiare si placò quando vedesti il ragazzo dormire pacificamente al tuo fianco. Sorridesti e ti accoccolasti avvolgendogli le braccia intorno alla vita. Avvicinasti il viso al suo per osservarlo meglio. Speravi di scovare dei difetti, ma nulla. Nessun difetto. Era assolutamente perfetto.

Quando cominciò a mugugnare ti allontanasti, ma lui ti prese e ti avvicinò a sè.
Forse si era svegliato.

《Hey, sei sveglio?》

《No...》 Ridacchiasti. La sua voce era profonda e impastata da appena sveglio.

《Senti... vuoi- non so, parlarmi della ragazza prima di... Asako?》Dicesti dal nulla e lui ti guardò.

《Uhm...》Si morse il labbro inferiore ed alzò il busto.

Aspettavi risposta. Insomma, meritavi di sapere dopotutto.

《Ecco...》Alzasti un sopracciglio, incitandolo a continuare. 《Asako, era la mia fidanzata.》

Gli desti uno schiaffo sul viso. 《Ahia!》

《Sei un idiota! Lo sapevo già. Dimmi qualcosa che non so.》Lo guardasti male.

《Okay okay, calma. Che bel risveglio... Che ore sono?》

《Quasi le 19:30. Soddisfatto della risposta? Ora voglio sapere.》

Così lui cominciò a raccontare tutto ciò che non sapevi, tutto ciò che non capivi.

《Chongeun... Choi Chongeun è una delle persone più importanti nella mia vita. O forse dovrei dire che lo era.》

《Come ho capito dalla psicopatica, lei è morta. Vero?》

《Sì...》Disse e ti limitasti ad annuire. Devo lasciargli il tempo per riflettere e parlare.
Non deve essere facile per lui esporre fatti passati.

《Non pensare male, non è la mia ex o qualcosa del genere. L'attacco di gelosia di Asako era del tutto ingiustificato. Fu proprio questo la causa della morte di Chongie...
Non era la mia fidanzata, ma la mia migliore amica; la piccola sorellina che non ho mai avuto. Riusciva a comprendermi, consigliarmi, rallegrarmi e cosa più importante: ascoltarmi. La nostra amicizia andava avanti dai tempi delle medie; così giovani e spensierati che nessuno di noi aveva coltivato il sentimento dell'amore. Eravamo solamente... amici. Non potevamo vederci come qualcosa di più. Al liceo mi innamorai di Asako; era una persona totalmente diversa. Al tempo portava addirittura dei fermagli tra i capelli, era molto carina e dolce e aveva una media così alta dei voti che aiutava gli studenti a recuperare materie. Quando la nostra relazione diventò ufficiale la presentai a tutti, compresa Chongeun. Dopo qualche tempo Asako cominciò a comportarsi in maniera strana... diventò più sicura di sè e smise di comportarsi bene in generale. Anche con me; era diventata molto gelosa e possessiva nei miei confronti. Forse perché stavo molto tempo con Chongeun- oh eddai, era la mia migliore amica, e starle lontano era impossibile. Nostante l'atteggiamento di Asako nei suoi confronti, Chongie non smise mai di starmi accanto, anche sotto minacce dalla giapponese. È tutta colpa mia... non ho saputo proteggerla e preservarla...》 Hyunjin cominciò a singhiozzare così cercai di avvicinarmi per calmarlo, ma lui mi fermò.

《Asako... suo padre e il mio divennero collaboratori di aziende di prodotti informatici. Mio padre teneva molto al nostro fidanzamento e mentre firmavano sempre più contratti e più legavano le aziende, più io cominciavo a sentirmi oppresso. Stava diventando una relazione tossica e l'unico momento in cui riuscivo a stare bene era con i ragazzi o con lei, Chongeun.

Un giorno... le lezioni a scuola erano finite. Andavamo tutti nella stessa scuola, compresa Asako. Io e Chongeun avevamo deciso di uscire verso le 18:00, quel giorno. È stato due... no, tre anni fa. Ora che ci penso ero molto immaturo. Comunque quel giorno, precisamente un giovedì, aspettai che si facessero le 18. Quando uscì da casa dovevamo incontrarci al parco.》 Prese un respiro profondo e continuò. 《Andai al parco, ma non la trovai. Era una cosa insolita, dato che lei era sempre la più puntuale. Mi accigliai e la chiamai. Qualcosa non andava e avevo il presentimento che le fosse successo qualcosa perché partì la segreteria. Chiamai più volte, fino a quando non decisi di chiamare a casa. I suoi genitori erano a lavoro come sempre, ma optai a chiamare almeno la madre. Mi rispose che l'aveva chiamata poche ore prima e che sicuramente le si era scaricato il cellulare. Ma io non ce la facevo. Non riuscivo a contattarla in nessun modo, così cercai di far comprendere ciò a sua madre fin quando non si sarebbe allarmata come me.
Intanto mi precipitai a casa sua cercando di entrare ovunque, quando nessuno mi rispose al citofono o al campanello. Dopo svariati tentativi riuscii ad entrare dalla finestra. Y/n...-》La sua voce si spezzò. Cominciò a tremare. 《Non dovevo mai entrare da lì. L-la trovai appesa ad una corda la quale era stata attaccata al suo lampadario color crema...》

《Si è s-》Tentasti di parlare, ma lui ti fermò ancora una volta.

《No... Y/n. Lei non l'avrebbe mai fatto. Mai.
Lei amava la sua vita, amava vivere. Non avrebbe mai deciso di farsi fuori così. Non l'avrebbe mai fatto!》 Arrivò sul punto di urlare. 《ASAKO! È TUTTA COLPA SUA! Puzza così tanto di soldi che non si trovarono prove della sua colpa. Ma è stata lei ad ucciderla! È stata lei!》

È così brutto vedere la persona che si ama piangere e soffrire così tanto.

《E così la morte di Choi Chongeun venne scambiata per u-un suicidio. M-ma non è così-》 Continuò e questa volta lo fermasti definitivamente. Non potevi più vederlo in quello stato. Lo abbracciasti fino a far scomparire il viso nel tuo petto, da quanto lo stringevi. 《Y-Y/n-》 Singhiozzò.

《Shhhhh. Va tutto bene.》 No, non andava per niente bene. È solo che non riuscivi a dire altro. 《Adesso so quanto è stato difficile per te, Jinnie. Adesso comprendo che quello a soffrire di più tra noi sei tu. Mi spiace solo di non averlo capito prima. Hyunjin, non voglio vederti mai più in questo stato... 》

《No.》Prese le tue mani e li strinse tra le sue tremolanti. 《L-l'unica cosa che voglio è sapere che sei al sicuro. Non sai quello che lei è in grado di fare.》

《E cosa pensi di me? Scommetto che con un calcio sul didietro non riuscirà nemmeno a lamentarsi con il papino.》Cercasti di tirargli su il morale, quasi inutilmente. Ricevesti un lamento.

《Dopo la morte di Chongie lei partì per il Giappone. Dopo questi anni, dopo tutto questo tempo e tutto ciò che ha fatto, lei è tornata. E ho paura. Ho paura perché con te stavo ricominciando a vivere...
Da quando ti conosco ho cominciato a respirare e riprovare emozioni che non pensavo si sarebbero risvegliate.》Sussurrò l'asiatico.

《Sei il ragazzo più forte che io conosca. Lo dico seriamente.》

《Ma... sono debole–》

《I più forti non sono quelli che sono già adagiati e abituati alla potenza. Ma sono quelli che riescono a superare ogni ostacolo fisico ed emotivo. Ti amo Hyunjin, non cambiare mai.》 La ragazza gli accarezzò il viso. A quel gesto, Hyunjin si calmò. 《E tu non andare via mai.》

N/A

AAAAAAAAAHHH. Dolore.
DOLOREEEEEEEE.
Probabilmente è il capitolo più lungo che io abbia fatto in questa fanfiction.

Siamo quasi alla resa dei conti...sappiamo tutta la verità su Asako.

O almeno, una parte.