-𝚌𝚑𝚊𝚙𝚝𝚎𝚛 𝚝𝚠𝚎𝚗𝚝𝚢𝚜𝚎𝚟𝚎𝚗-

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Giorno e notte, notte e giorno senza mai smettere di pensare a lui. Lo sapeva che si stava autolesionando attraverso tutti questi pensieri, ma non le importava. Sarebbe stato più doloroso dimenticarlo da un giorno all'altro; alla fine, sapeva che non ne avrebbe mai avuto il coraggio. Era spaventata dei suoi stessi sentimenti. Hyunjin era riuscito a rompere il guscio che teneva dentro tutte queste emozioni e a conquistare il suo cuore. Lui stesso ebbe ragione e realizzò quanto si era promesso: fece di tutto per conquistarla e farla sua regina, anche se alla fine non riuscì a realizzare il profondo desiderio di farla felice.

Si era preso il suo cuore senza un permesso e ora lo teneva stretto. Non lo aveva preso, l'aveva rubato. Ero ciò che pensava la ragazza dai tratti occidentali.

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Y/n si svegliò con un gran mal di testa. Sì, anche la notte scorsa aveva pianto. Era una questione di routine, ormai.
Si alzò dal letto, andò in bagno e si vestì solo dopo essersi lavata. Decise di indossare un maglioncino arancione e un paio di jeans bianchi. Si attaccò i capelli in una mezza coda, un filo di mascara e lucida labbra. Questo era più che abbastanza.
Si preparò lo zaino per andare a scuola e accese il telefono nel mentre si preparava una fetta biscottata con marmellata. I suoi compagni di classe stavano intasando la chat del gruppo di classe. Erano tutti messaggi riguardanti...

《Oh, vero. Oggi è Halloween... 》 Si disse tra sé e sé e sbuffò pensando a quali strani costumi avrebbero indossato, quella mattina, i suoi compagni.

Chiuse la porta di casa tenendo la sua cartella in mano. Dopodiché si diresse alla fermata dell'autobus che l'avrebbe portata a cinque minuti di strada dal cancello della scuola.
Salì sul mezzo di trasporto e, non trovando nessun posto a sedere, cercò di tenersi all'asta di ferro attendendo la sua fermata. Sospirò guardandosi intorno, per poi incantarsi e fissare il vuoto. Come sempre, mille pensieri le pervasero la mente rendendola ancora più stanca di prima. Ad un certo punto vide rosso, letteralmente. Le parve di vedere un colpo di fulmine nel mentre l'autobus frenò di botto. Si tenne all'asta mugugnando per la perdita di equilibrio. Quando riprese l'equilibrio si spaventò vedendo quella che era la fidanzata di Hyunjin, Asako. Ansimò interiormente quando scomparve di nuovo. Cominciò a sudare freddo e si convinse che era la stanchezza a farle brutti scherzi.

Scosse la testa, accorgendosi poco dopo di essere arrivata alla fermata. Scese dall'autobus pieno di passeggeri sudici e riprese a camminare per arrivare all'edificio scolastico. Arrivata, si guardò intorno guardando sempre e solo le solite persone; provò un certo sollievo in ciò.

《Un'altra giornata con le stesse persone noiose. Una, la copia di un'altra.》Si disse. Entrò nell'edificio dirigendosi verso la sua classe prima che suonasse la campanella, segno dell'inizio delle lezioni. Alcuni suoi compagni si ritrovarono a parlare tra di loro di gossip, crush e cose del genere. Di fatto però, salutò tutti con un cordiale buongiorno. Dopotutto non la trattavano male, semplicemente non la rendevano partecipe alle loro strampalate idee. Ma a lei andava bene così.

Oggi, invece, fu diverso.

《Hey Y/n! Aspetta, aspetta, aspetta-》 Prese parola una ragazza di nome Doyun. 《Ti sei vestita da zucca?》Rise indicando il suo maglioncino e l'occidentale scosse leggermente la testa sussurrando un fragile 'no'.

《Oh-... comunque, stasera c'è una festa e pensavamo che potevi unirti a noi, che dici? È a tema horror, quindi cerca di vestirti con un qualcosa di sexy~》 Sorrise provando a convincerla, Doyun.

《Non saprei... domani c'è pure un test e non vorrei prendere un' insufficienza-》

《Stai scherzando, Y/n? Non fai altro che studiare argomenti su argomenti, anche anticipandoli! Devi crearti nuove amicizie. Oppure rimarrai sola a vita.》 Intervenne uno di nome Leonidas.

Eppure non hanno tutti i torti... pensò lei.

《Ma se anche venissi, non saprei che fare- non credo di potermi trovare a mio agio.》 Continuò.

Doyun scrollò infine le spalle. 《Fa come vuoi, comunque sei invitata.》E arrivata l'insegnante, tutti si sedettero al proprio posto.

Ella ci pensò fino in fondo. Stava valutando l'idea di farsi notare, magari da qualche gruppo di ragazzi della sua età. Voleva far scoppiare la sua piccola bolla per vedere cosa si stava perdendo della sua adolescenza.

Infine, scrisse un biglietto per poi accartocciarlo e lanciarlo al banco davanti appartenente a Doyun.

L'asiatica sorrise leggendo ciò che vi era scritto.

"𝚊𝚌𝚌𝚎𝚝𝚝𝚘 𝚕'𝚒𝚗𝚟𝚒𝚝𝚘."

𝓟 𝒉𝒐𝒕𝒐𝒈𝒓𝒂𝒑𝒉;; 𝐇𝐖𝐀𝐍𝐆 𝐇𝐘𝐔𝐍𝐉𝐈𝐍Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora