-𝚌𝚑𝚊𝚙𝚝𝚎𝚛 𝚏𝚘𝚛𝚝𝚢𝚏𝚒𝚟𝚎-

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Erano passati dei giorni da quando finalmente i ragazzi riuscirono a trovare un po' di pace interiore. Le armi che erano state maneggiate furono restituite, le mani furono lavate, le menti svuotate e le lacrime sgorgate.

Tuttavia non tutti erano riusciti a trovare quella sensazione di liberazione. Insomma, chi mai può scordare di essere rapiti da una psicopatica e tenuti in ostaggio subendo le peggiori cose della vita?

La ragazza dai capelli soffici come lana, Y/n, in questi giorni volle stare un po' isolata rispetto al resto del gruppo.

Aveva bisogno di riflettere.

Tutta questa storia non rendeva Hyunjin una persona orribile, no?

Ma no, Y/n. Che vai a pensare? Tu AMI Hyunjin, non puoi pensare ciò di lui. La persona tossica era quella ragazza poco sana di mente.
Hyunjin darebbe la vita per me e me l'ha dimostrato ricorrendo ad ogni modo per potermi salvare da quella strega.
Non posso abbandonarlo proprio ora; è vero, ne abbiamo passate di tutti i colori ma non potrò mai stancarmi di lui o della sua presenza. Hyunjin mi fa stare bene. Hyunjin mi ama come io amo lui. Hyunjin mi protegge. Hyunjin ha una famiglia che lo supporta. Hyunjin è la mia felicità.

Hyunjin forse era quel pizzico di vitalità che cerco nella mia totale esistenza. Cosa sarebbe successo se io non avessi accettato di fargli da modella per una foto, sin dall'inizio?

Di sicuro avrei perso molto, rispetto a ciò che ho ora.

Sospirò, stando seduta sul muretto e guardando il sole levarsi alle 6 del mattino. L'aria che entrava nei polmoni le dava la sensazione di essere soffice; stava arrivando il Natale e le luci dei piccoli locali stavano per accendersi, così come il cuore di molti diventava più buono. Il personaggio natalizio –Santa Harabujee– compariva su tutte le vetrine e la gente cominciava a sfoggiare il rosso in qualunque cosa.
I cappotti portavano più calore del dovuto solo quando si cominciava a sentire il calore affettivo della persona che si amava.
In questo periodo eri costretto a dover portare delle sciarpone pesanti di lana, accompagnate da cappellini a volte anche bizzarri.

Y/n levò gli occhi verso la direzione nella quale il Sole stava per sorgere. Il cielo non sarebbe risultato luminoso, poichè le previsioni del tempo prevedevano l'arrivo di una nevicata. Prese un respiro profondo e chiuse gli occhi. Anche perché non aveva bisogno di tenerli aperti per avvertire la presenza di qualcuno. Soprattutto se quel qualcuno era Hwang Hyunjin.

La sua presupposizione fu confermata nel momento in cui aprì un occhio e si ritrovò il ragazzo dai delicati lineamenti seduto accanto a lei.

A quel punto, richiuse l'occhio aperto precedentemente e sorrise, dolcemente.

《Buongiorno.》 Disse lui.

Lei non disse nulla, semplicemente sollevò il viso ancora più in alto per poter permettere all'aria fredda di fuoriuscire dalle sue labbra per diversi sospiri.

Inutile dire che Hwang Hyunjin si incantò davanti a quella creatura che sembrava, a dir poco, eterea.

《Eppure, se ci pensi è proprio qui dove ci siamo scambiati le prime parole.》 Parlò dopo un lasso di tempo, la ragazza.

《Come, scusa?》

《Intendo; qui è dove mi hai chiesto se potevi fotografarmi.》 Aprì gli occhi finalmente l'italiana, rivelando così i suoi occhi pieni di anima ricca di passione.

《Oh? OH! Hai ragione! Come passa il tempo.》

《In realtà è successo tutta alla fine dell'estate.》 Ridacchiò la ragazza, coprendosi le labbra con il palmo della mano destra.

𝓟 𝒉𝒐𝒕𝒐𝒈𝒓𝒂𝒑𝒉;; 𝐇𝐖𝐀𝐍𝐆 𝐇𝐘𝐔𝐍𝐉𝐈𝐍Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora