Epilogo

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<<Sei sicura che te la senti?>> mi chiede Steve un tantino scettico, notando la mia agitazione <<Senti è la prima volta che lo faccio in trecento anni okay? Un po' di comprensione grazie>> mi agito ancor di più sfregandomi le mani sulla gonna, saltello anche sul posto agitandomi cercano di riprendermi.

<<Avanti... dammi il braccio e cominciamo>> mi porge il suo facendomi un bel sorriso, e dopo un bel respiro, glielo avvolgo sperando di non svenire dall'agitazione. La luce del sole mi abbaglia come se splendesse più del sole, si sono tutti tirati a lucido e Steve è davvero raggiante, con il suo bel completo elegante e i capelli tirati all'indietro.

<<Un bel respiro e sorridi>> mi consiglia tenendomi stretta per il braccio, giuro che se non ci fosse lui cadrei, soprattutto quando faccio come dice ma, il sorriso, mi muore incrociando gli occhi di Tony. Mi guarda come se fossi l'unica cosa che vuole e per questo il cuore ricomincia a battermi furiosamente (come può) nel petto, l'abito bianco gli sta alla perfezione e mi fa strano vederlo vestito così chiaro, ma anche io non sono da meno in questo momento. Camminando con i tacchi sulla pedana, circondata dalla sabbia e dalle panche dove tutti amici e parenti vari sono seduti, cerco di non guardare nessuno per non farmi prendere dal panico, non pensavo che mi sarei sentita così agitata a dire il vero.

Steve mi da un piccolo bacio sulla guancia prima di lasciarmi ed ormai sono arrivata, afferro la mano testa dello Stark che non ho mai visto così emozionato, tanto che persino ha gli occhi lucidi.

<<Quindi eccoci qui... sei la perfezione...>> mi sussurra all'orecchio prima che l'altro cominci a parlare <<Finalmente e anche tu sei bellissimo>> ricambio facendolo ridacchiare nervosamente, sembriamo due adolescenti alla presa della prima cotta.

<<Possiamo cominciare allora?>> ci chiede il prete.

Bene... facciamo un piccolo passo indietro eh?

Site rimasti a quando, per lo meno era così che avevo capito, Stark mi stava palesemente lasciando e già mi immaginavo depressa a vita, ma ciò che stava facendo in realtà, era mettermi nel panico solo per una sua piccola vendetta personale, ecco com'è andata:

<<Ma tu mi stai mettendo davanti ad una decisione che ho già preso>> a quelle parole ero convinta che tutto sarebbe cambiato per il peggio, per quello rimasi senza parlare e già sentivo le lacrime gonfiarmi gli occhi, pronte a rigarmi il volto senza ritegno. Ma ad un certo punto, quando ho abbassato lo sguardo rassegnandomi, pronta ad andarmene...

Lo stronzo si mise a ridere, ne rimasi così di stucco come una povera ebete che lo fissai ad occhi sgranati per qualche secondo, mentre lui se la ridacchiava nervosamente per poi rialzare lo sguardo

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Lo stronzo si mise a ridere, ne rimasi così di stucco come una povera ebete che lo fissai ad occhi sgranati per qualche secondo, mentre lui se la ridacchiava nervosamente per poi rialzare lo sguardo.

<<Ti prego non piangere...>> mi disse tirandomi tra le sue braccia, nascondendo il volto nell'incavo del mio collo, ma ero ancora così incredula che rimasi rigida come un blocco di legno finché non mi prese il volto tra le mani.

The Genesi of Marvel pt 6: The bloodline of time/ StarkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora