13°. "Irrazionalità"

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Levi continuava a guardare il volto della donna a braccia conserte.
Manteneva il suo solito sguardo disinteressato e rigido, anche se in realtà dentro di se si sentiva scoppiare.
Non capiva se Hanji lo stesse nuovamente prendendo in giro oppure stesse dicendo sul serio.
Levi era solito pensare razionalmente, analizzare ogni movimento, ogni variabile, per poi trarre soluzioni.
Lui si era auto convinto che il mondo fosse preciso e che seguisse delle regole, non poteva di certo credere a cose che si potevano esistere solo nei libri.
Una persona alta più di 10 metri?
La cosa più stupida e irrazionale del mondo.
Distolse lo sguardo dal viso della bruna, portandosi poi una mano sul capo spostandosi i capelli.
Hanji aveva tolto gli occhiali sistemandoli sulla testa per poi inarcarsi leggermente verso Levi.
Lo osservava attentamente per capirne le reazioni.
Sapeva che quello che gli aveva appena detto era insensato e soprattutto poco digeribile per chiunque, stesso lei continuava a stentare a crederci, ma i fatti erano chiari e le prove fotografiche lo dimostravano.

-<<Allora...>> disse d'un tratto la mora avvicinandosi di un passo <<Credi a quello che ti sto dicendo? >>-

Dopo quella domanda ricadde il silenzio spezzato solo dal debole fruscio delle foglie.
Hanji guardava Levi ancora curvata in avanti, mentre lui si copriva la bocca con la mano stretta in un pugno.

-<<Credi nelle pazzie che ti sta dicendo questa scienziata? >>-
ricominciò a parlare indicandosi con entrambe le mani e sorridendo.

Levi si svegliò dallo stato confusionario che aveva assunto per avvicinarsi alla donna.

-<<Mi stai prendendo per il culo
vero? >> Urlò con autorità è ira<< Mi sono rotto di star dietro ai tuoi giochetti e indovinelli, non voglio ascoltare altre stronzate uscire dalla tua bocca!>>- continuò Levi indicandola con l'indice per poi girarsi di spalle.

Hanji smise di sorridere tornando seria e rimettendosi gli occhiali si girò di anch'essa di spalle.

-<<Non sto dicendo sciocchezze. Vorrei che tu mi credessi una buona volta.>>-

La voce severa di Hanji risuonò come un tamburo nelle orecchie del capitano.
Quel suono cupo lo indusse a girarsi e anche se per pochi attimi, Levi intravede quegli occhi nocciola.
Purtroppo il suo forte orgoglio gli impose di rimanere fermo mentre osservava la donna avanzare verso Moblit.
Anche se si sentiva frustrata del fatto che lui non le credesse, Hanji riusciva a comprendelo, così si diresse dal suo sottoposto per ritirare le prove, maledicendo se stessa il momento in cui aveva deciso di non mostrarle prima.
Sarebbe stato più facile, e soprattutto si sarebbe risparmiata quella litigata.

-<<Moblit dammi le foto.>>- ordinò Hanji con un tono basso che quasi fece spaventare il ragazzo.

-<<Certo, mi dia un attimo che vado a prenderle.>>- Rispose Moblit prontamente, correndo poi verso il casale bianco.
Hanji osservo il suo aiutante per poi spostere lo sguardo verso Eren che le era seduto di fianco sulla panca del tavolo.
Lui le sorrise timidamente, abbassando il capo subito dopo.

-<<Mi dispiace caposquadra Hanji, non capisco proprio cosa mi succeda.>>- disse Eren stringendo i denti per la rabbia mentre la sua superiore lo guardava da dietro ai gradi occhiali.

-<<Non fa nulla Eren, anche questa volta ci accontenteremo.>>-

Hanji lo rassicurò dandogli una leggera pacca sulla spalla, sedendosi poi in modo grezzo.
Eren guardò confuso la bruna.
Per quanto potesse sembrare una stralunata e svampita, la considerava ormai un punto di riferimento e ne traeva grande ispirazione.
Per lui tutti i suoi superiori erano come eroi.
Ricordava quando Armin e Mikasa decisero di seguirlo nella scuola superiore dedicata ai militari.
Mentre la giovane dai capelli corvini era concentrata solo sul cercare di proteggere i suoi amici, sia Eren che Armin si erano appassionati alla storia e alle capacità dei più grandi della squadra speciale.
Mike Zacharias, Hanji Zoe, Levi Ackerman, Erwin Smith erano i nomi delle persone più in vista tra quelli della polizia, compresa quella ordinaria.
Il biondo aveva raccontato a Eren come tutti loro avessero capacità pazzesche.
Mike veniva descritto da tutti come un cuor di Leone.
Un uomo serio e calmo, un fiuto infallibile.
Era secondo per forza solo al capitano Levi.
Ackerman invece, seppur basso di statura, era temuto in tutta la città e anche in quelle vicine.
Conosciuto come "il soldato più forte tra tutti", era anche nota la sua provenienza dai bassi fondi.
Erwin Smith, l'attuale comandante era conosciuto per il suo ingegno e per il suo strano modo di dirigere i suoi sottoposti.
Per ultima ma non meno importante c'era Zoe Hanji.
Intelligenza, forza, talento, furbizia; tutte qualità riunite in un unica persona.
Quella strana donna aveva qualcosa in più rispetto agli altri.
La forza di queste persone era visibile a occhio nudo, e ora Eren poteva ben vederla nel caposquadra Hanji, e sperava di potere osservare anche le capacità del capitano Levi.
Eren seguì lo sguardo di Hanji scoprendo che questo fosse puntato proprio sul capitano, che ora se ne stava seduto sulla panchina, dando l'ordine a Petra di preparare il suo amato tè.
Il ragazzo dagli occhi verdi osservò bene il volto della caposquadra, che diversamente dal solito era attraversato non da una visibile frustrazione ma da vera e propria tristezza e sconforto.
A Eren non ci volle tanto prima di capire che quei strani comportamenti fossero dovuti alla litigata evidente che aveva avuto con il suo collega.

-<<Caposquadra Hanji...>>richiamò all'attenzione Eren per poi continuare <<Il capitano non sapeva nulla? >>-

Hanji chiuse gli occhi accasciandosi in avanti e poggiando le mani sulle ginocchia.

-<<Purtroppo la mia dannata curiosità mi ha fatto di nuovo un brutto scerzo Eren. Non avevo pensato per nulla al fatto che Levi non mi avesse potuto credere.>>-

-<<Non lo biasimo... >>-sospirò Eren guardandosi le mani fasciate.

-<<Perciò ora gli darò prove inconfutabili! Non credo potrà mai non credere alle foto di te "trasformato".>>-

-<<Non è il massimo come prova signorina Hanji, ma almeno sono meglio di nulla.>>-

Hanji guardò convinta Eren e subito dopo venne raggiunta da Mikasa, Armin e a ovviamente dal suo assistente, che stringeva nella mano una busta gialla con all'interno le foto.
Moblit e la bruna si diressero verso la panchina, lascinado Eren e gli altri alle loro spalle.
Armin e Mikasa si sedettero sulla panca occupata dal castano e senza dire una parola la corvina strinse il braccio del ragazzo sperando di donargli un pò di serenità.
Armin invece rimase in piedi a guardare quella scena che oramai si ripeteva da un mese, e stringendosi le mani al petto non poté far altro che trattenere le lacrime.
Dall'altra parte del casale, Levi si mordeva la lingua irato a causa della sua superficialità e arroganza.
Non poteva far altro che maledire il suo orgoglio.
Sapeva di aver ferito Hanji con le sue parole scortesi e severe, e si odiava per non averle fermate prima che uscissero dalla sua bocca.
Alzandosi tirò un calcio ad una staccionata di legno, che ovviamente si ruppe dividendosi in due parti.
Hanji decise di riportarlo alla realtà, subito dopo quel gesto, schiarendosi la voce.

-<<Dobbiamo farti vedere delle foto.>>-

Levi si girò, e sul suo viso apparve un ombra d'imbarazzo.
Sensa fiatare afferrò la busta che Moblit gli stava porgendo.
Prima di aprirla però guardò ancora una volta Hanji con la coda dell'occhio notando nello sguardo della donna ancora una punta di amarezza.
Così, dopo aver sospirato, tirò fuori gli scatti.
Non poteva credere ai suoi occhi.
Quello che era inquadrato in tutte le foto era un mostro enorme.
Aveva un fisico simile a quello umano, anche se più tonico e robusto, ma il suo viso era caratterizzato da un'enorme bocca con file di denti affilati come coltelli.
Era mostruoso ma effettivamente guardando Eren poteva notare la somiglianza
Il corvino si soffermò sù una foto in cui il "gigante" superava, in altezza, l'edificio bianco in cui si trovavano.

-<<Questo... coso sarebbe quel ragazzo? >>- Commentò Levi inorridito da quell'immagine.

-<<Ho scattato le foto personalmente>>- rispose Moblit prontamente.

Levi passò altro tempo a guardare le fotografie che parevano realmente autentiche.
Ovviamente aveva ancora dubbi, che non se ne sarebbero andati, ma decise di accantonarli.

-<< Ok, vabbene ci credo!>>-Disse in fine rimettendo le foto al loro posto e porgendole ad Hanji.

I due si guardarono per qualche secondo e lui comprese il pensiero della donna, che lo ringraziava, nel suo cuore, per averle creduto.
Quel attimo di pace che si era creato però fù distrutto dall'arrivo delle tre reclute.
Eren si era slacciato le fasce lasciando le mani e le braccia nude.
Queste però stranamente, non erano ricoperte dai tagli che si era auto-inflitto, ma risultavano lisce e prive di ogni tipo di ferita.
Si poteva solo scorgere solo un leggero strato di fumo che sembrava provenire proprio dalla pelle rimarginata di Eren.

-<<Capitano, Caposquadra, i tagli sono guariti e non sento più dolore.>>-








ANGOLO ME
ECCO FINALMENTE!
Scusate tanto, sono davvero una frana, ma il tempo passa e io sono piena di impegni.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!

°Love you°

&quot;IL MIO TUTTO&quot;  Levi x HanjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora