18°."La Bottega"

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~LA BOTTEGA ~
Il nome sul grande cartello, attirò due tali che passavano di lì.
-<<La bottega più trafficata di Trost è vuota, sarà meglio approfittare.>>

Nel piccolo bar in legno, poco distante dal centro della città di Trost, risuonava la voce di una giovane.
Il locale in legno era vuoto, fin quando la campanella d'ingresso trillò.
Ad aprire la porta, una donna con un pesante cappotto scuro, indossato sopra una candida camicia bianca.
La seguiva un' uomo vestito di tutto punto.
La ragazza dagli occhi verdi salutò le due persone che si sedettero al bancone.
-<<Cosa posso offrirvi? >>- chiese in modo cortese.
L'uomo si voltò verso la ragazza facendola sussultare, il suo sguardo severo le trasmetteva uno strano disagio.
-<<Vorremo parlare con il signor... Come si chiama?>> Si rivolse alla donna bruna che con un sorriso scrutava le etichette di alcuni vini.
-<<Il signor Camilo, il proprietario.>>-
Rispose l'altra rivolgendosi alla giovane donna.
-<<Certo, datemi solo qualche minuto.>>-
Come chiesto, un uomo sulla cinquantina, leggermente in carne, uscì dal retro del bar.
-<<Signorina Hanji! Che piacere rivederla.>>
Camilo salutò baciandole la mano.
-<<Anche per me. >>- sorrise lei.
-<<Capitano Levi, da quanti mesi! È raro vederla da queste parti.>>-
-<<Non amo i locali. >>-tagliò corto.
-<<Beh visto che siete qui, posso portarvi qualcosa?>>-
-<<Va bene una birra.>>-Disse Hanji ricevendo uno sguardo di rimprovero.
-<<Che c'è? Non siamo in servizio. >>-
-<<Una tazza di tè nero.>>-
Poco dopo l'uomo dai capelli argentati ritornò al bancone con gli ordini.
-<<Ho notato solo ora che Moblit non fosse con voi. >>-
-<<Credo stia lavorando adesso.>> - Affermò Levi.
-<<La ragazza è nuova qui, giusto? Non l'ho mai vista.>>chiese lei mentre sorseggiava la sua bevanda.
La giovane si girò verso il bancone arrossendo in viso.
-<<Parli di Sofia?>>rispose il proprietario indicando la ragazza dai capelli neri<<Lei è mia figlia, mi aiuta un pò dopo la scuola.>>-
Hanji sorrise, sapeva già chi fosse, quanti anni avesse e persino che scuola frequentasse.
Conosceva molto su Camilo, dopotutto lui era uno dei suoi più importanti informatori
-<<Ah...>>ribattè poggiando il capo tra le mani e osservando la barista da dietro i grandi occhiali-<<Le somiglia sà? >>-
Levi sbuffò roteando gli occhi, ormai stanco di quanto Hanji stesse facendo andare, quella discussione, per le lunghe.
-<<Macché! È identica a sua madre.>>-
Camilo sorrise, un sorriso spento, usato per mantenere la sua facciata di buon uomo.
-<<Sofia, prendi questi e vai a comprarmi un pacchetto di sigarette.>>-continuò porgendole un pezzo da cinque.
-<<Va bene>>-
Sofia prese un giubbino dalle cucine e dopo aver salutato i due estranei uscì dal locale.
-<<È una brava ragazza.>>commentò la bruna. <<Dobbiamo chiederti delle informazioni. Spero tu possa aiutarci.>>
Hanji tirò fuori dalla tasca una banconota per pagare il conto, che cautamente fù afferrata dall'uomo.
-<<Mi dica,cosa le serve sapere? >>-
-<<Più di due settimane fà, sono morte otto persone in modo inspiegabile. Tu ne sai qualcosa?>>-Si inserì anche Levi nella discussione.
-<<Non più di quello che anche voi sapete.>>-
-<<Eppure sono state ritrovate poco distanti da qui. Un cadavere era a solo a cinquecento metri.>>-
-<<Anche le persone che vengono qui a bere ne sanno poco. >>-
Il corvino tirò dalla tasca il suo portafogli poggiando sul bancone altri soldi.
-<<Ora ricordi qualcosa? >>-
-<<In effetti molte persone potenti, in diversi giri, ne hanno parlato, ma non ho mai sentito nessuno in particolare ammettere la propria colpa. Anche se in quei giorni due uomini strani sono entrati nel locale.Non li avevo mai visti prima, ma non erano di certo tipi rassicuranti>>-
-<<Descrivili>>-
Hanji prese un taquino per appuntare.
-<<Uno era alto un metro e ottanta circa, capelli biondi e una folta barba, credo avesse più di venti anni... Emh e poi... poi aveva gli occhi azzurri.
L'altro era più basso e molto giovane. I capelli castano-chiaro e gli occhi di un verdognolo.
Entrambi erano abbastanza muscolosi.>>-
-<<Quanto era giovane il secondo?>>-
-<<forse poco più di venti anni.>>-
-<<I loro nomi?>>-
-<<Non hanno lasciato nominativi.>>-
Levi lasciò un'altra banconota sul bancone.
-<<È sicuro? >>-
-<<Controllo subito>>il più anziano si piegò per prendere un foglio da un cassetto <<Il biondo si chiamava Oscar Fischer e l'altro Eber Sommer.>>-
-<<Grazie! >>-esordì Hanji per poi girarsi verso il collega -<<È ora di tornare in centrale! >>-
-<<Aspettavo che lo dicessi.>>-Sussurro impercettibilmente Levi.
I due ufficiali dell'arma speciale salutarono Camilo per poi uscire dal bar.
Sbattuta la porta, una ventata gelida si scontrò con il loro volto facendogli rimpiangere il caldo della bottega.
Nonostante poche settimane prima facesse molto più freddo, l'aria invernale del mese di gennaio continuava a riempire quelle giornate.
I due colleghi cominciarono a camminare per le strade del centro, confondendosi tra le tante persone che, per un motivo ed un altro, passeggiavano.
Bambini con le proprie mamme, uomini che correvano verso il posto di lavoro, donne che osservavano divertite i vestiti nelle vetrine: tutti andavano avanti per la loro strada, disinteressati delle vite delle persone attorno a loro, trascurando la gente che poco tempo prima era morta a pochi metri di distanza.
Hanji, mentre pensava ciò, si avvicinò a Levi e con una scusa gli prese la mano.
Lui come risposta la strinse forte e, insieme alla sua, la nascose al caldo della tasca della giacca.
Oramai quei piccoli gesti segreti erano diventati consuetudine per i due amanti.
Pubblicamente nessuno sapeva della loro relazione, non che loro capissero realmente cosa stessero facendo.
Era tutta una questione di istinto, si limitavano semplicemente ad amarsi, senza porsi troppi problemi.
Quello che però era iniziato con un semplice bacio rubato, tra due amici e colleghi, si stava trasformandolo in qualcosa di diverso, qualcosa che nessuno dei due aveva mai provato.
-<<Quattrocchi, abbiamo ancora tempo.>>- osservò lui dopo aver controllato l'orologio.
-<<Allora facciamo un giro in macchina mentre aspettiamo.>>-
-<<Torniamo a casa.>>-
-<<In effetti dovrei compilare tutti quei moduli di Erwin, firmare al suo posto i rapporti dei cadetti e poi rivedere se ci sia qualche collegamento tra quello che abbiamo scoperto oggi e... >>-
-<<No non credo avrai tempo di farlo.>>-continuò lui guardando avanti.
-<<Ma non devo fare altro. >>-
-<<Tu dici? >>-
Levi si fermò per guardarla in viso, quel viso un pò arrossato a causa del venticello di tramontana.
La donna sorrise a quegli occhi così glaciali ma straordinariamente caldi e ricchi di emozione.
Erano pochi i momenti in cui intravedeva una piccola luce in Levi, ma ogni volta era come osservare l'aurora boreale.
Lentamente avvicinò le sue labbra a quelle dell'occhialuta che di conseguenza annullò le distanze.
Lui afferrò saldamente il viso della donna travolgendola in un bacio diverso, ricco di passione e desiderio.
Hanji sentì il tempo rallentare, le voci dei passanti scomparire, il freddo non esistere mentre le orecchie cominciavano a pulsare e il cuore aumentava i battiti.
I due si separarono affannosamente solo quando il fiato si smorzò.
La bruna lo guardò ancora, insaziabile, e si riperse in quegli occhi blu tempesta che sembrava volessero mangiarla.
-<<Credo di aver appena preso un impegno.>>-Constatò sorridendo e avvicinandosi nuovamente al viso dell'uomo.

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&quot;IL MIO TUTTO&quot;  Levi x HanjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora