Capitolo 11

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BLAKE

Avevo raggiunto Evelyn quel giorno stesso, arrivando a casa sua verso tarda notte. Rimasi tutto il tempo sveglio con lei a consolarla e a stringerla forte. Lei piangeva e basta, parlando solo ogni tanto e sfogandosi su tutto ciò che era successo, su tutto quello che le passava per la testa. Non voleva sposarsi, aveva detto, non con Levi nonostante lui la trattasse bene. Dovetti trattenere un sorriso, se dovevo essere sincero. Mi disse che la madre l'aveva lasciata in pace per quanto riguardava l'argomento matrimonio. Confessò che era il padre quello che comandava in casa, che ogni decisione presa veniva da lui compreso il come trattare Evelyn. Lei era arrabbiata con entrambi perché anche se la madre era sottomessa al potere del padre non aveva fatto niente per andare incontro a lei, decidendo di assecondare ogni follia del marito. La madre aveva deciso di isolarsi restando nel peoprio dolore, e questo faceva sentire Evelyn sola.
La partenza di Levi aveva solo peggiorato le cose, a detta sua. Aveva bisogno di qualcuno e lui se n'era andato per questioni di lavoro, facendo crescere un fastidio enorme nei suoi confronti dentro di lei.

《Perché hai chiamato me e non lui?》
Me lo chiedevo sin da quando avevo letto il suo messaggio. Quando ci eravamo visti la prima volta era fredda nei miei confronti, mi aveva baciato e poi detto che era stato un errore, poi ci eravamo rivisti alla festa e mi aveva detto di andarmene. Perché mi aveva chiamato se non mi voleva attorno? Forse Levi non era disponibile per tornare da lei.
《Perché sei l'unica persona che riesce a calmarmi》 confessò, e quella frase mi fece stare un pò meglio. Aveva avuto tanti crolli quando stavamo insieme, e nonostante le litigate mi chiamava sempre e io la raggiungevo. Lo avrei fatto sempre. 《Mi sento così sola e incompleta, Blake.》
《Shh. Non lo sei》 mormorai, accarezzandole i capelli e guardandola negli occhi. Il suo sguardo passò dai miei occhi alle sue labbra, si avvicinò lentamente e io feci lo stesso per poi prendermi tutto di quel bacio appena lei posò le sue labbra sopra le mie. Le accarezzai una guancia mentre lei cercava di intensificare il bacio, ma la fermai facendo spuntare un broncio sul suo bellissimo viso. Non volevo riaverla in quel modo. Volevo provare a riprendermela basando il tutto sui sentimenti e le sensazioni, volevo giocare pulito anche se sapevo che Levi non l'avrebbe mai fatto.
Il fatto che lui fosse partito lasciandola sola, e che lei avesse detto di aver bisogno proprio di me, era già qualcosa.
Sapevo già che Levi non era a casa, o almeno lo sospettavo. Prima di contattare Evelyn per farle le condoglianze mi ritrovai il pezzo di merda nella porta di casa pronto a rifilarmi una delle sue solite minacce. La discussione, dopo vari "lasciala stare", "sparisci", "se la tocchi ti ammazzo", e "sarà di nuovo mia" finì con noi due che ci prendevamo a pugni nel bel mezzo del vialetto con la mia vicina di casa che ci avvertiva di voler chiamare la polizia mentre teneva in mano un bastone. Io ne ero uscito con un piccolo livido che era sparito dopo un'oretta mentre Levi, ne ero sicuro, non sarebbe tornato a casa da Evelyn prima che il taglio sul suo labbro e il livido nell'occhio non fossero spariti.
《Blake, ti voglio. Per favore》 mormorò, accarezzandomi il collo mentre passava una mano sul mio petto.
《Allora lascialo.》 Posai la mia mano sopra la sua, facendola fermare.
Sospirò allontanandosi da me e sistemandosi un pò i capelli. 《Non posso, lo sai. Non posso dare anche questo dolore a mia madre. Mio padre è morto, credo sia abbastanza dolore per adesso. Immagina se viene a sapere che la sua unica figlia vuole lasciare il fidanzato e non sistemarsi più a trentaquattro anni.》
《Ma non sarà per sempre, prima o poi ti sistemerai》 mi voltai verso di lei, accarezzandole un braccio.
Sospirò nuovamente guardandomi, si avvicinò e si accoccolò nuovamente a me infilando la faccia tra la testa e la spalla.

Il mattino seguente osservai meglio la casa. Era spettacolare, e enorme. La sera prima con il buio non avevo notato quasi niente, ma adesso potevo perfettamente vedere come vivevano in una casa che lasciava tutti senza fiato. Tra quello che faceva Levi, con la droga e tutto il resto, e i soldi di Evelyn era normale che avessero una casa da sogno. Io non me la sarei potuta permettere, anche perché avevo perso diritto a tutti i soldi che mi erano arrivati all'improvviso dopo anni dalla morte dei miei. Avevano scoperto che avevano accordi con alcune persone, che poi scoprii che "queste persone" era il padre di Levi. I soldi finirono sotto la custodia della polizia per essere soldi sporchi.
Tornai dentro casa, con le mani dentro le tasche dei jeans, e notai come Evelyn fosse leggermente nervosa.
《Che succede?》 chiesi confuso, e lei si fermò sul posto puntando gli occhi su di me.
《C'è una cosa che non ti ho mai detto》 disse e si andò a sedere sul divano.
La seguii incuriosito, sedendomi accanto a lei dopo aver tolto le mani dalle tasche. 《Sarebbe?》
《Ho iniziato una cura sperimentale, quando sono arrivata qui. Ho cercato il miglior medico specializzato che ci potesse essere a L.A., e ho iniziato la cura per provare ad avere un bambino.》
La guardai, mentre un piccolo sorriso spuntava sul mio viso. Mi aveva sempre parlato di quanto le sarebbe piaciuto diventare mamma, ma che si faceva andare bene il prendersi cura di Cassidy dato che non poteva averne.
《Volevo dirtelo, ma poi è successo tutto il casino dell'omicidio》 sospirò torturandosi le mani con le unghie. 《Avevo paura di dirtelo, quando eravamo a New York. Non sapevo se eri pronto, se lo volevi con me, se eri pronto a tutta la pressione che le cure avrebbero comportato, e soprattutto non volevo che ti sentissi sotto pressione per qualcosa che magari volevo solo io.》
《Ti avrei detto di sì, se me ne avessi parlato. Sarei stato assolutamente d'accordo, Evelyn》 sorrisi e lei mi guardò con le lacrime agli occhi.
《Davvero?》
《Ma certo. Una cosa del genere è una decisione tua, e non mi sarei mai messo in mezzo a questo tuo desiderio intralciando il tutto. Ho sempre desiderato una famiglia con te, anche se non te lo dicevo.》
《Mi dispiace per come siano andate le cose. Forse avremo potuto avere una possibilità》 mormorò, come se parlasse da sola. 《Sono tre anni e mezzo che faccio la cura, ma non ho avuto nessun risultato se non la stessa situazione di quando non facevo niente.》
《Hanno detto che va tutto bene dalla tua parte?》
《Sì, dicono che non dovrei avere problemi se la cura va bene, che non ho nient'altro che non vada.》
《Allora il problema potrebbe essere Levi, non tu. Dovrebbe farsi controllare, magari i suoi spermatozoi sono piccoli come il suo cazzo e quindi non riescono ad arrivare fino a dove devono arrivare, morendo prima》 dissi ricevendo una sberla sul braccio da parte sua.
《La smetti? Fai battute contro di lui da quando ti sei svegliato.》
Mi scappò una risata, e lei rise con me negando con la testa.

Love (Attraction Series 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora