Capitolo 17

98 13 0
                                    

BLAKE

Evelyn si stava rivelando essere una madre stupenda. Con la bambina era bravissima e si poteva vedere anche a un miglio di distanza quanto fosse portata per avere bambini, per fare la mamma. Era amorevole, sempre attenta anche al minimo dettaglio o cambiamento. Era passato qualche giorno da quando era tornata a casa, e si era isolata quasi del tutto creandosi un mondo dove sembravano esserci solo lei e Ivy. Sua madre mi aveva spiegato che era normale, che molte volte una madre si crea il proprio mondo, la propria bolla di protezione per lei e la sua piccolina, e che molte volte un uomo non lo capiva. Secondo me, però, era la cosa più dolce che potesse esistere. Per via di questa bolla che si era creata non avevamo ancora avuto modo di parlare di noi due, anche perché a parte quello c'era quasi sempre qualcuno di mezzo che non ci lasciava da soli. Andavo spesso a casa di lei, ma nonostante ora ci fosse la bambina avevamo comunque deciso di vivere separati. Ivy sembrava aver capito immediatamente che Evelyn era sua madre, si era subito attaccata tantissimo a lei iniziando a restare leggermente più sveglia rispetto a quando c'ero solo io.
In quei mesi nei quali Evelyn era ricoverata in ospedale ero entrato a lavorare come cameriere in un bel ristorante, non era uno di quelli di lusso, ma la paga era abbastanza buona da permettermi una vita tranquilla a Los Angeles e poter dare alla bambina e a Evelyn quello di cui avevano bisogno.

Quando quel giorno finii il mio turno di lavoro uscii dalla struttura, dirigendomi verso la macchina. Mi bloccai sul posto, alzando un sopracciglio, quando vidi Levi appoggiato al cofano della mia macchina. Era sparito veramente da quando Evelyn lo aveva lasciato, non le avevo mentito quando me lo aveva chiesto in ospedale, e ora la mia testa non solo era piena di flashback riguardanti tutto quello che era successo quando lui era nella vita di Evelyn, ma era piena anche di domande. Che cazzo voleva? Cosa ci faceva lì? Era stato veramente lui a farci avere un incidente?
《Togli il culo dalla mia macchina, o ti metto sotto.》 Il tono acido uscì spontaneamente dalla mia bocca, mentre riprendevo a camminare avvicinandomi alla macchina e aprendo la portiera.
《Ho saputo di Evelyn. Come sta?》 Non sapevo come avrei potuto descrivere il tono della sua voce, se indifferente o cosa.
《Sta perfettamente. Ma se sapevi quello che le è successo sapevi sicuramente anche questo, no? Tu sai sempre tutto》 mi scappò una piccola risata ironica.
《Credi che io abbia qualcosa a che fare con quello che vi è successo? Ti sbagli di grosso, Blake.》 Era la prima volta che mi chiamava con il mio nome da quando ci conoscevamo. Negai leggermente con la testa pronto ad entrare in macchina, quando lui mi afferrò per un braccio facendomi irrigidire. 《Te lo giuro.》
Guardai seriamente la sua mano, spostando poi lentamente lo sguardo sui suoi occhi. 《Levami le mani di dosso, immediatamente.》
Mi lasciò andare, alzando le mani all'aria. 《Non le avrei mai fatto una cosa del genere, mi conosci, Davis.》
《È proprio perché ti conosco che non ti credo》 risposi seriamente, per poi salire in macchina e mettere in moto. Diede un colpo leggero sul finestrino chiuso, ma lo lasciai perdere e partii. L'avrebbe pagata, prima o poi, quello era sicuro. Per Evelyn mi sarei fatto dare nuovamente l'ergastolo, ma non lo avrei mai accettato se me lo avessero dato a causa di Levi. Non ne valeva la pena sporcarsi le mani per uno così. Non ero mai voluto entrare nei suoi giri, figuriamoci rischiare ancora una volta la galera per colpa sua.

Prima di andare da Evelyn passai al supermercato per comprare ciò di cui aveva bisogno per la bambina, poi andai a casa sua dove la trovai intenta a preparare qualcosa in cucina.
《Cosa stai facendo?》 chiesi curiosamente, posando le due buste piene della spesa sul tavolo.
《La piccola dorme, e volevo un po' tornare nel mondo reale e prepararti un dolce. Sei così comprensivo e paziente che volevo sdebitarmi facendo qualcosa》 rispose un po' imbarazzata, guardando confusa una ricetta.
《Non devi sdebitarti di niente, sei pazza?》 Mi misi a ridere, facendo il giro del tavolo raggiungendola. 《Vieni qui》 mormorai prendendola per i fianchi e facendola girare verso di me. 《Mi hai dato Ivy, la nostra bambina. Non ti dovrai mai sdebitare di niente nella vita, non con me. Mi hai già dato tutto, e mi basterà per sempre.》
Posò le mani sul mio petto, facendo un piccolo sorriso. 《Ti amo, da impazzire.》
Sorrisi accarezzandole una guancia. 《Io di più》 mormorai, prima di posare le labbra sulle sue in un bacio casto.
《Potrei aver chiesto a mia madre di badare alla piccola per un'oretta, questa sera, e potrei anche averle dato l'idea di portarla un po' al parco》 disse cambiando completamente tono di voce, assumendone uno più sensuale e giocherellone mentre mi accarezzava il petto.
Alzai leggermente un sopracciglio, restando al gioco e assumendo anch'io lo stesso tono suo. 《E come mai? Hai qualche impegno di cui dovrei essere a conoscenza?》
《Credo proprio di sì》 fece un piccolo sorriso. 《Un impegno che riguarda noi due, magari nella doccia, e poi mettere in chiaro quanto tu sia mio e quanto io ti voglia nella mia vita.》
《Allora non mancherò》 dissi chinandomi leggermente, mordendole una spalla. Lei gemette, facendomi sentire una scarica in tutto il corpo. 《Merda, credo di aver bisogno di una doccia proprio adesso, ma fredda.》 La mia frase la fece ridacchiare, e si girò nuovamente per tornare sul suo dolce. 《Tua madre non può venire prima?》 chiesi posando una mano sul suo sedere, accarezzandolo e stringendole leggermente una natica.
《Non credo proprio》 rise mordendosi il labbro. 《Vai via da qui, o ti accontento e poi ti lascio a metà se la bambina si sveglia.》
Mi allontanai subito, alzando le mani in aria. 《No grazie, aspetto.》 Stavo per andare in salotto, quando mi fermai nuovamente. 《La piccola dorme di sopra?》
《Sì. Non svegliarla, per favore. Tra poco le devo dare il latte, e voglio godermi questi ultimi momenti di silenzio》 disse guardandomi, implorandomi con lo sguardo.
《Non ti preoccupare, vorrà dire che la vedrò quando si sveglierà》 le sorrisi, poi andai in salotto.
Mi sedetti sul divano, iniziando a parlare con mia sorella Jessica tramite messaggi. Le dovevo parlare di alcune cose, e non volevo che Evelyn sentisse.

Love (Attraction Series 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora