Epilogo

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CINQUE ANNI DOPO

《No mamma dai, non voglio andarci.》
《Ivy, ti ho detto di metterti le scarpe》, alzai la voce spazientita.
《Ascolta tua madre.》 Venne in mio soccorso Blake.
《Posso stare a casa almeno per oggi? Per favore, non vi sto chiedendo la luna》 disse nostra figlia iniziando a piagnucolare subito dopo.
《Io ho degli impegni, tuo padre sta andando all'azienda ed è anche in ritardo per colpa tua che fai i capricci. Mettiti queste maledette scarpe o giuro che ti porto a scuola scalza. Non farmi incazzare, Ivy.》
《Ti odio》, urlò piangendo come una disperata mentre andava in camera sua.
《Ivory Davis》 urlò tutto d'un tratto Blake, facendo sobbalzare me dallo spavento e facendo smettere di piangere lei. Non era la prima volta che Blake alzava la voce, quella bambina era qualcosa di veramente ingestibile molte volte.
Ivy tornò poco dopo, asciugandosi le lacrime e singhiozzando in silenzio per il pianto che si era fatta.
《Ci vediamo più tardi》 dissi dolcemente a Blake, accarezzandogli il petto da sopra la giacca del completo elegante. Era entrato a lavorare nell'azienda di famiglia di mio cugino, e se la cavava piuttosto bene. 《Buona giornata》 lo baciai dolcemente a stampo, e lui ricambiò accarezzandomi il sedere come suo solito.
《A più tardi, piccola》, mi baciò un'altra volta e poi guardò Ivy che continuava a tirare su con il naso, offesa per l'urlo che le aveva rivolto il padre. 《Vengo a prenderti io, va bene?》 lasciò un bacio sulla testa della bambina, e lei annuì solamente.
《Andiamo》 sospirai prendendo lo zaino di Ivy con una mano e con l'altra presi la sua manina. Poi la portai a scuola.

La mia vita era cambiata completamente in quegli anni.
Avevo riavuto la mia eredità totale dopo la morte di mia madre, avvenuta due anni dopo la nascita di Ivy. La sua morte fu improvvisa e per questo molto dolorosa, mi aveva aiutato tantissimo da quando Ivy era venuta al mondo e non l'avrei mai potuta ringraziare abbastanza per quello che aveva fatto. Dopo la sua morte ci eravamo nuovamente trasferiti a New York, leggermente in periferia, comprando la famosa casa che Blake desiderava tanto e della quale mi aveva parlato tanti anni prima, prima del suo arresto.
Un anno dopo la nascita di Ivy, esattamente il giorno del mio compleanno, mi aveva chiesto di sposarlo. Mi aveva portato a realizzare uno dei miei sogni, fare paracadutismo almeno una volta nella mia vita, e mi aveva chiesto di sposarlo una volta arrivati a terra. Insieme a noi quel giorno si lanciarono altre persone che sapevano della sorpresa, e ripresero praticamente tutto creando così un video completo del mio compleanno e della proposta. Era stata pazzesca, e inaspettata. Ovviamente il diamante che portavo al dito assieme alla fede nuziale erano la conferma del mio "" pronunciato quel giorno.

Quella sera osservai Blake, pensando a quanto si era dato da fare da quando avevamo avuto la bambina, per non farle mancare quel padre perfetto che lui non aveva mai avuto. Tantissime volte ci trovavamo a parlare della nostra vita, anche in orari come le quattro del mattino, e in molte occasioni mi aveva ringraziato per avergli dato la possibilità di vivere questa vita dando anche a lui un assaggio di cosa volesse dire avere una famiglia felice e tranquilla. Parecchie volte mi ero ritrovata a piangere, da sola, per questo. Era un uomo fantastico nonostante la vita che aveva vissuto, era un padre perfetto nonostante il suo fosse stato un mostro, ma soprattutto era un marito meraviglioso nonostante non avesse mai visto quale fosse il giusto comportamento di un marito nei confronti di sua moglie. E mentre lo guardavo essere sempre più indaffarato con Ivy che cresceva, con Ivy che cambiava ogni anno di più, il mio unico pensiero andava sempre a qualche anno prima, a quando avevo pensato al fatto di aver fatto passare fin troppo tempo senza amarci veramente come volevamo fare sin dall'inizio.
Ricordavo ancora il giorno del suo matrimonio con Blair, quando dopo la nostra ultima notte insieme mi aveva riaccompagnata a casa. Ricordavo ancora la nostra conversazione, il mio accenno al provare a stare insieme se un giorno avesse divorziato. Ricordavo ancora quando ammisi per la prima volta di amarlo. Quante volte, come in quel periodo, avevo cercato di nascondere i miei sentimenti per paura di non so neanche io che cosa. La verità era chiara sin dall'inizio, e Tessa ci aveva visto bene. Al liceo era così bello, ma non mi ero mai avvicinata a lui, e ritrovarmi qui dopo anni ad aver avuto tutto quel vissuto con lui, ad avere una bambina insieme... l'unica cosa che mi veniva in mente era: chi lo avrebbe mai detto? Di certo non io e Blake.
Di una cosa, però, ne ero sempre stata certa. Quando un amore è vero, quando le anime di due persone sono destinate a stare insieme, non importa quanto lui o lei non siano riusciti a leggere la poesia che è l'altro... perché non è mai troppo tardi per tornare a casa.

FINE

Love (Attraction Series 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora