◍𝐄𝐢𝐠𝐡𝐭

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Jisung si svegliò di colpo non appena sentii il rimbombo di un pezzo di metallo sbattere contro il pavimento.

«Svegliati tesoro!»

Esclamò il suo carceriere, facendogli roteare gli occhi all'indietro per lo stupido nomignolo con cui lo chiamò.

Si spaventò leggermente quando spuntarono altri tre uomini dietro di lui.

«È ora di far cagare sotto il tuo fidanzatino. Tu e tu, tenetelo fermo e tu, prendi il mio ..» ordinò indicando i due ragazzi accanto a loro.

«Ho voglia di divertirmi un sacco con questa puttanella.»

Jisung li guardò deglutendo. Le sue preoccupazioni non erano così esagerate dato che qualche ora prima aveva escogitato un piano perfetto per far sì che quelli non lo toccassero neanche con un dito.

***

[3 Giorni prima]

Non appena l'effetto della morfina sparì completamente e ebbe di nuovo il controllo del suo sistema nervoso, si guardò intorno per controllare che non ci fosse nessuno e poi, scrollò le spalle.

Quegli idioti gli avevano confiscato tutte le armi, tranne una.
Teneva sempre nella scarpa destra un vecchio coltellino che gli regalò suo fratello quando erano piccoli. Lo usava solo in caso d'emergenze, ed evidentemente, Songhae non si era minimamemte accorto di quel piccolo particolare.

Se solo non avessi i calzini cazzo.

Imprecò mentalmente e cercò di aiutarsi con le dita del piede per afferrare il coltellino e alzarlo in alto.
Nonostante la difficoltà di portare quel piccolo oggetto nel palmo della sua mano, dopo qualche minuto, Jisung alzò le gambe in aria fino a piegare e portarle proprio sulle catene che lo tenevano bloccato.

[𝐍/𝐀: 𝐩𝐞𝐫 𝐟𝐚𝐫𝐯𝐢 𝐜𝐚𝐩𝐢𝐫𝐞 𝐦𝐞𝐠𝐥𝐢𝐨, 𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐢𝐦𝐦𝐚𝐠𝐢𝐧𝐚𝐫𝐞 𝐣𝐢𝐬𝐮𝐧𝐠 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐯𝐚 𝐚 𝐟𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐜𝐢𝐦𝐦𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐬𝐢 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐥𝐭𝐞𝐥𝐥𝐢𝐧𝐨 𝐢𝐧 𝐦𝐚𝐧𝐨 𝐇𝐀𝐇𝐀𝐇𝐇𝐀]

Dopo alcuni minuti riuscì finalmente a tenere il coltellino svizzero tra la mano destra e con estrema concentrazione affettuò la seconda parte del piano; iniziò lentamente a svitare le viti della prima catena con le dita tremanti. Aveva paura che qualcuno potesse entrare di colpo e mandare all'aria tutta la fatica fatta per prendere quel danatissimo coltellino.

In tutta la sua carriera non aveva mai imparato a scassinare oggetti così piccoli.
Gli avevano insegnato a scassinare porte, finestre, cassaforti, ma mai delle catene con delle viti così arrugginite.

Una goccia di sudore scese lungo la sua fronte e quasi rischiò di farsi scoprire non appena la vite scattò via come un missile dal buchetto e immediatamente la sua mano venne rilasciata.

Sorrise soddisfatto e continuò con la seconda mano fino a liberare anche quella. Poi riprese le catene in modo che nessuno si accorgesse che fossero staccate e aspettò in silenzio, con gli occhi chiusi.
Doveva far capire che stesse dormendo, altrimenti non gli avrebbero mai creduto.

***

Taehyung iniziò a riprendere la scena in modo tale che dopo potessero mandare il video dello stupro a Minho, anche se lui era un pò incerto su questa cosa.

Jisung aspettò il momento giusto.
Non appena Taehyung gli puntò il telefono contro e gli uomini di Songhae si avvicinarono a lui per afferrarlo, si resse alle catene, dando loro una piccola speranza di poterlo acciuffare così velocemente e poi.... beh... iniziò il casino.

༄𝐏𝐫𝐨𝐟𝐢𝐥𝐞𝐫 𝟐 ~𝐌𝐢𝐧𝐬𝐮𝐧𝐠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora