◍𝐓𝐰𝐨

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Il giorno dopo Minho si svegliò che era in camera sua. Non sapeva come c'era arrivato e non sapeva nemmeno cosa fosse successo, gli girava la testa in un modo assurdo.

L'ultimo ricordo impresso sulla sua mente era quello di Hyunjin che gli urlava che Han era stato rapido dagli scagnozzi del padre di Taehyung, non ricordava altro.

Si messaggió le tempie guardando davanti a sé, istintivamente portò una mano al lato opposto al suo corpo e sperò con tutto il suo cuore che il suo ragazzo fosse accanto a lui, ma quando toccò solo le lenzuola bianche un grande senso di tristezza e malinconia si fece spazio in lui.

Era successa la stessa identica cosa che aveva passato con Sooyeon, quando l'avevano rapita.

Non sapeva cosa avesse fatto di tanto brutto al padre di Taehyung per commettere un atto simile, non lo aveva mai visto prima di quel momento, conosceva solo il figlio di fama-e per fama intende tutti i reati di cui era stato accusato-l'unica cosa che sapeva e che Han era in pericolo e in quel momento, poteva solo continuare a cercarlo.

Ma una cosa era certa.

Avrebbe ucciso tutti quelli che avrebbero anche solo osato toccare il suo ragazzo.

Si alzò dal letto e iniziò a vestirsi, deciso a raggiungere al più presto il dipartimento di polizia. Si infilò le scarpe e aprì la porta della sua stanza scendendo velocemente le scale.

Entrato in soggiorno un forte odore di dolci invase le sue narici facendolo bloccare di colpo, chi diavolo era entrato in casa sua?

Tirò fuori dalla tasca posteriore la pistola e la caricò prima di mettersi dietro la porta della cucina, non sapeva chi ci fosse là dentro ma non voleva rischiare assolutamente di trovarsi una pallottola nella fronte.

La porta si aprì misteriosamente e al maggiore venne letteralmente un infarto, ma abbassò la pistola quando vide il volto spaventato di sua sorella, con in mano un vassoio di pancakes.

«Cristo Sooyeon! Mi hai fatto venire un colpo!» esclamò riponendo l'oggetto nella tasca.

«Ma chi diavolo vuoi che entri in casa tua per preparare dei dolci? Ma sei scemo? Abbassa quella pistola!»

Il più grande ridacchiò divertito e alzò le mani in segno di resa. «Ringrazia i miei meravigliosi riflessi e che non ti abbia preso con la pistola, altrimenti a quest'ora saresti già a terra.»

La ragazza lo guardò male e poggiò il piatto sul tavolo facendo segno al fratello di sedersi insieme a lei.

«Li hai fatti esattamente come li facevi quando eravamo piccoli.» gli fece notare Minho, afferrando uno dei pancake per mangiarlo.

«Beh pensavo che dopo tutto questo tempo ti avrebbe fatto piacere mangiarli. E poi volevo farti sentire meglio dopo... sai.. quel che è successo ieri.»

Minho sorrise e annuí leggermente, sentendo nuovamente quel peso poggiarsi sul suo petto.

La giovane sospirò «Minho-»

«No. Non mi va di parlarne.» la bloccò subito «È già triste sapere che hanno rapito il mio ragazzo, non voglio parlare anche di come mi sento, mi farebbe stare peggio.» spiegò alzandosi subito dopo dalla sedia.

Accennò un sorriso alla sorella e dopo aver preso le sue cose uscì di casa, mentre una piccola lacrima, solcò la sua guancia, al pensiero di non poter più trovare il dolce viso del suo ragazzo accanto a lui la mattina, e addormentarsi con il suo corpicino stretto al suo.

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Minho entrò velocemente al Dipartimento, si chiuse la porta alle spalle e con le mani dentro le tasche del giubbotto cercò con lo sguardo il volto del capo di Jisung. Aveva bisogno di parlare con lui.

Non appena entrò nella sala riunioni una piccola figura lo scorse subito e gli corse incontro racchiudendolo in un abbraccio.

«L-l'ho saputo solo adesso, mi dispiace tanto.»

Jinyoung strinse le braccia attorno all'addome del più grande sperando con tutto il suo cuore che Minho ricambiasse quella stretta.
Nonostante non si sopportassero a vicenda, Jinyoung sapeva quanto Minho stesse soffrendo, Han era come un fratello per lui.
Condividevano lo stesso dolore.

Minho sentii per l'ennesima volta un peso poggiarsi proprio al centro del petto e dopo alcuni istanti sentii le guance bagnarsi di lacrime e anche se con lentezza ricambiò l'abbraccio sentendo le dita delle mani tremare leggermente.

«Andrà tutto bene. Lo troveremo, tornerà a casa Min.» sussurró Jinyoung staccandosi per poter asciugare le lacrime del più grande.

Chan entrò in sala e si bloccò nel vedere il suo ragazzo abbracciare Minho, gli si sciolse il cuore nel guardare quella scena.
Si avvicinò lentamente al ragazzo e peggió una mano sulla sua spalla.

Minho sorrise allontanandosi dal corpo

«Chan! Il Signor. Kim è appena stato portato alla stanza degli interrogatori-»

Gli occhi del corvino finirono immediatamente su Hyunjin, la rabbia prese possesso del suo corpo e uscì frettolosamente dalla sala riunioni con Chan che gli urlava dietro, ma ormai non voleva sentir ragione.
Spalancó la porta della stanza con un calcio e guardò con occhi iniettati di sangue l'uomo seduto sul tavolo, che gli rivolse un ghigno.

«Figlio di puttana!»

Minho lo afferrò rapidamente dal colletto della camicia e lo sbattè in modo violento contro il muro.

«Dove cazzo lo avete portato??! Dove cazzo è il mio Jisung? Sei un fottuto bastardo!»

Il ghigno di quell'uomo non sparì e questo bastò per far innervosire ancora Minho che gli tirò un pugno in pieno viso, seguito da un calcio sullo stomaco.

«Minho!! No!»

Ma il maggiore non si fermò, assolutamente no. Continuò a colpire ripetutamente il volto di quell'uomo che era più paragonabile a un sacco di merda, fin quando Hyunjin, Jackson e Chan lo fermarono per poterli separare.

«È già morto.» sussurrò subito dopo l'uomo, sputando sangue a causa dei calci che gli aveva regalato l'altro.

Minho si sentii morire dentro a quella frase, perdendo tutte le forze nel tentare di scacciare i tre ragazzi da lui.

Non appena chiuse la porta, Chan ordinò agli altri due di lasciare andare Minho e subito dopo tirò un pugno sul muro proprio accanto la testa del più alto.

«Ora ascoltami bene! Se devi venire qui a picchiare i sospettati puoi anche startene col culo a casa. Queste sono le mie indagini e non ti permetto di comportarti in questa maniera!»

«Non dirmi cosa cazzo devo fare, quando tu faresti esattamente la stessa cosa se fosse stato rapito lui!» esclamò a sua volta Minho indicando Jinyoung.

Chan ringhiò «Sei sospeso.»

«Cosa?!»

«Sei troppo dentro questa questione, ti voglio fuori dai piedi entro due minuti o ti licenzio direttamente e credimi posso farlo!»

Minho spintonó Chan lontano via da lui e se ne andò da lì coi nervi a fior di pelle per quel che era successo.

𝐍/𝐀

𝐏𝐨𝐯𝐞𝐫𝐨 𝐌𝐢𝐧𝐡𝐨 𝐥𝐨 𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐚𝐧𝐨 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐦𝐚𝐥𝐞 >:(

-𝐌𝐢𝐧𝐡𝐞𝐞

         

༄𝐏𝐫𝐨𝐟𝐢𝐥𝐞𝐫 𝟐 ~𝐌𝐢𝐧𝐬𝐮𝐧𝐠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora