◍𝐅𝐨𝐮𝐫𝐭𝐞𝐞𝐧

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Seojun strinse la mano di Minho per tutta la durata del tragitto verso il giardino.
Il bambino era indeciso o no se dire al suo nuovo amico del fatto che avesse timore delle suore dell'orfanotrofio.

Quest'ultime infatti si erano sempre comportate nel peggiore dei modi con lui, certo magari a volte poteva sembrare antipatico, ma dal modo in cui gli si rivolgevano non pensava di aver fatto chissà che cosa.

Per questo voleva andare via da quel posto immediatamente, poi l'idea di essere adottato da un poliziotto non era poi così brutta.

«Potete stare qui, non appena avrete finito avvisatemi d'accordo?»

I due annuirono e quando la suora se ne andò, si sedettero in una delle poche panchine che c'erano nel loro giardino.

«Grazie di essere venuto, iniziavo a pensare che ti fossi dimenticato di me.» disse il bambino.

«Scherzi? Come potrei farlo, non mi faccio insultare da tutti i bambini che vedo in giro sai?» Minho gli sorrise e scoppiò a ridere insieme a Seojun.

Poi però, tornò serio.

«Ho fatto quello che mi hai chiesto.»

Seojun spalancò gli occhi e abbassò lo sguardo, sentendo le guance diventare rosse.

«D-davvero? Li hai trovati?»

«Si....senti ragazzino, hai 7 anni e mi sembri abbastanza intelligente, non voglio dirti bugie, non ci riuscirei neanche se volessi. Inaspettatamente sei entrato nella mia vita e credo di essermi affezionato a te, però ascolta..» pronunciò Minho guardando il bambino negli occhi «Io sarò sincero con te se tu sarai sincero con me, d'accordo?»

Seojun annuí.

Minho fece un lieve sospiro e con calma spiegò tutto quello che il bambino doveva sapere, chi era suo padre, cosa aveva fatto e per cosa era stato incriminato. Alla fine del racconto dovette affrontare il discorso della sua morte mentre Seojun ascoltava in silenzio e con attenzione.

«Wow.. non me lo aspettavo..» mormorò il piccolo abbassando la testa. «E mia madre?»

«Tua madre è ancora viva ma è in prigione. Ho fatto delle ricerche per conto mio e grazie ad una conoscenza sono riuscito ad ottenere un udienza con lei tra cinque giorni, non appena le avrò parlato tornerò qui e lo riferirò a te.»

«C-cosa?! Perché? P-perchè vuoi parlare con lei?»

«Perché voglio sapere la motivazione del tuo abbandono, certo potrei benissimo provare ad immaginarmelo data la situazione in cui si trovava con tuo padre, ma voglio sentirglielo dire.» disse con sguardo serio.

Il bambino tenne lo sguardo sui suoi piedi, trovandoli improvvisamente interessanti.
Cosa avrebbe dovuto dire adesso?

Minho sospirò e si passó una mano sui capelli.

«Seojun?»

«Mh?»

«Puoi farmi una promessa?»

«Di che si tratta?»

«Promettimi che questo non influenzerà le scelte che farai nella tua vita.»

Seojun fece un'espressione confusa «In che senso?»

Minho si alzó e si inginocchió davanti a lui, facendogli un piccolo sorriso per incoraggiarlo.

«Sono venuto qui oggi per dirti chi erano i tuoi genitori non con l'intenzione di farti stare male. Non per dirti chi sei. Volevo solo che sapessi che nonostante questo, nonostante la situazione familiare in cui ti hanno lasciato, sei cresciuto benissimo. Sei un bambino in gamba, niente e nessuno potrà cambiarlo. Certo le suore psicopatiche che ti fissano dalla finestra potevano anche risparmiarsele ma hey!»

༄𝐏𝐫𝐨𝐟𝐢𝐥𝐞𝐫 𝟐 ~𝐌𝐢𝐧𝐬𝐮𝐧𝐠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora