◍𝐒𝐢𝐱

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"Jisung?"

"Sono in cucina Min!"

Minho emise un sospiro di sollievo e si affrettò a raggiungere la cucina a piedi scalzi. Non appena mise piedi in soggiorno sentii un irrefrenabile odore di dolci, capì che il suo ragazzi aveva sicuramente preparato qualcosa per colazione.

Quando entrò in cucina vide Jisung di spalle davanti ai fornelli, la sua maglietta lunga gli arrivava fino alle ginocchia e nonostante indossasse già i boxer, gli faceva praticamente da vestito.

Minho gli si avvicinò mentre un sorriso si formava sul suo viso e lo abbracciò da dietro stringendo la vita piccola del suo ragazzo come se fosse un peluches.

"Non svegliarti più prima di me. È stato orribile non trovarti nel letto." mormorò il più grande affondando il viso sul collo di Jisung lasciandogli sopra dei caldi baci.

"Scusa.. Volevo prepararti la colazione, so che sei triste per tua sorella." disse Jisung afferrando le braccia di Minho per stringerle, per poi alzare lo sguardo verso di lui e sorridere.

Jisung ridacchió e lo baciò, accarezzando la mano di Minho che a sua volta gli stava accarezzando il collo.

"Non sono io la colazione." sussurró Han staccandosi dal bacio con uno scocchio, tornando a spalmare la nutella sulle crêpes.

«Jisung.» ansimó Minho stringendo le mani attorno il cuscino bianco.

"Ti amo." sussurrò il più giovane al suo orecchio, mentre gli poggiava un bacio delicato sulla guancia.

Minho aprì gli occhi di scatto mentre un fascio di luce attraversava il suo viso portandolo a guardarsi velocemente intorno, spaventato. Aveva la fronte sudata, le guance rosse, le lacrime agli occhi... diciamo che non era il solito scenario di un bel risveglio mattiniero.

Di solito quando faceva un brutto sogno, o quando non riusciva a chiudere occhio la notte, c'era Jisung proprio accanto a lui che lo consolava, lo abbracciava, gli baciava la fronte e gli diceva che non era solo, che sarebbe andato tutto bene.

Ma Jisung non era lì.

C'era solo il vuoto.

Un posto vuoto accanto a lui e un peso enorme sul suo petto.

Si sentiva così disperato senza Jisung.

Per la seconda volta in vita sua, gli era stata tolta una parte fondamentale, e sì...possiamo dire anche una parte fondamentale di sé stesso, perché ormai, Jisung non faceva parte solo della sua vita monotona, ma era la persona con cui non riusciva a stare senza.
Quando Sooyeon era sparita, si sentii completamente vuoto, come quando una macchina finisce tutto il carburante e rimane a secco.

«Dannati bastardi. Me lo riprenderò.» mormorò, quasi ringhiando, passando furiosamente le dita sulle sue guance per scacciare via le lacrime.

Era già passato quasi un mese dalla sparizione del suo ragazzo.
C'era una piccola, minuscola parte di lui che aveva paura che fosse troppo tardi, che Jisung fosse già all'altro mondo. Però, dall'altra parte, era convinto che il suo ragazzo fosse troppo forte per farsi mettere i piedi in testa da dei depravati del genere.

Balzò in piedi quando il suo telefono iniziò a squillare, poggiato nel mobile attaccato alla parete e non appena lesse il nome rispose subito alla chiamata con un luccichio di speranza negli occhi.

«Jinyoung?! Ci sono novità?»

«Si, ciao anche a te. Minho-Hyung. Io sto bene e tu??»

Minho sbuffò dall'altra parte del telefono.

༄𝐏𝐫𝐨𝐟𝐢𝐥𝐞𝐫 𝟐 ~𝐌𝐢𝐧𝐬𝐮𝐧𝐠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora