Confessioni.

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ATTENZIONE: SPOILER AOT QUARTA E TERZA STAGIONE.

"Mikasa stai ascoltando?" chiese Jean

Mikasa lo guardó senza emozioni, con occhi stoici.

"Hai sentito? Torniamo a Paradis" disse Connie sorridendo
"Andiamo a trovare Historia e lei ci perdonerà pubblicamente, non saremo più traditori"

"Mikasa, torniamo a casa" le sorrise Armin

Mikasa annuì solamente, smettendo di ascoltare la conversazione e ignorando le occhiate che si lanciavano i suoi amici.

Quando finirono la riunione, lei era già diretta nella sua stanza, dove sarebbe tornata sul suo letto, come ormai faceva da un paio di settimane.

"Mikasa" la chiamó Levi

C'erano poche cosa che spaventavano Mikasa e il tono autoritario di Levi era una di quelli, le faceva venire i brividi ogni volta.

"Nel mio ufficio, subito" aggiunse

"Andate avanti" disse Mikasa ai suoi amici che si erano fermati per aspettarla

Poi seguì Levi nel suo ufficio.

L'uomo stava iniziando a usare una specie di protesi ma lui non la trovava molto comoda visto che gli implicava anche, sempre, l'utilizzo di un bastone.

Levi si sedette alla scrivania e la guardó con occhi gelidi.

"Che cosa era quello?" chiese

"Cosa, signore?" domandó Mikasa

Non era più il suo capitano, ma continuavano tutti a chiamarlo così e a portagli quel tipo di rispetto.

"Come hai annuito, come se non te ne importasse" disse Levi

"È così infatti" disse Mikasa
"Non mi importa di essere perdonata o meno, o di tornare a casa, sinceramente aspetto solo di arrivare alla fine"

"Sei un Ackerman, vali la forza di cento uomini" disse Levi iniziando ad alterarsi
"Dove è finita la tua forza?"

"Sinceramente, non mi importa di più di nulla, Levi" disse lei, parlando gli liberamente

"Davvero?" chiese Levi retorico

"Non ti importa di Connie? Di Historia? Di Jean? Di Armin?"

"Quelle persone che ti sono state accanto per sette anni, che sono state la tua famiglia per sette anni, ora non contano niente?"

"E che mi dici di tutti quelli che sono morti?"

"Tutti i tuoi compagni del centoquattresimo, tutte le matricole, la mia squadra, Hange, Erwin, Sasha.. Eren"

"Loro che sono morti perché tu, noi, potessimo vivere liberi! "

"Perché potessimo vivere ciò che loro solo sognavano!"

"Conoscevo Hange e Erwin da anni! Li ho visti morire difronte ai miei occhi, ho sacrificato Erwin per la speranza di un futuro migliore, ritrovata in Armin!"

La fissó: pallida, magra e con le occhiaie pronunciate.

"Dove è finito il tuo onore da soldato!" sbottó

"Fa flessioni, picchia qualcuno, piangi, urla, fa ciò che vuoi, ma non essere indifferente"

"Non disprezzare la vita, perché non puoi farlo a loro" concluse

Si guardarono per un po', poi Mikasa rilasció un grande respiro e singhiozzó profondamente.

"L-lui.." singhiozzó

One shots || attack on titanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora