||Capitolo 11||

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Mi stavo odiando in quel momento, ceh dai ho interrotto un bellissimo momento! Non importa non importa, sono contento che Sayo abbia trovato qualcuno che la sopporti (scherzo dai). Però ce li vedo bene insieme dai, hanno una bella intesa e sono entrambi maturi… Si si, ora è la mia nuova ship ragazzi.
Vidi immediatamente che erano imbarazzati e si staccarono dall’abbraccio immediatamente. Sayo mi guardò e potevo notare un certo rossore sulle sue guance e le orecchie di Sanjiro tingersi di un rosso bello accesso. Beh che dire, una bella visione che vorrei fotografare.
Sayo mi fece entrare e sedere su una sedia, mentre lei si sedette sul letto con Sanjiro al suo fianco: feci come un sorrisetto malizioso ma che sparì subito. Ero curioso, volevo sapere cos’era successo fuori durante la tempesta, volevo risposte…
Sayo era come se mi avesse letto nella mente e iniziò a spiegare tutto…

~𝒇𝒍𝒂𝒔𝒉𝒃𝒂𝒄𝒌~

𝗦𝗮𝘆𝗼'𝘀 𝗣𝗼𝘃.
Eravamo sulla roccia, io e Jin eravamo pietrificati da quella scena… Non sapevamo cosa fare.
Kayo era tutta ricoperta di sangue, sembrava che avesse battuto la testa forte e c’erano molti tagli sulle sue gambe e braccia.
Senza esitare Jin si precipitò da lei ma io lo fermai.
«aspetta Jin-san, non essere precipitoso. Dobbiamo constatare che questa roccia regga e che non cada sopra Kayo o su uno di noi due quando siamo sotto» dissi io mentre cercai di tenere il suo braccio
Cercava di protestare e di liberarsi dalla mia presa, come biasimarlo, vedere sua sorella in quello stato non era per niente il massimo…
Dopo qualche minuto Jin si calmò e sospirò. Gli sorrisi leggermente e piano piano andai giù dalla roccia facendo attenzione a non cadere. Quando fui giù andai lentamente da Kayo e constatai se fosse bloccata o se qualche osso fosse rotto: le braccia e le gambe erano piene di graffi, alcuni profondi e altri superficiali, la testa sanguinava ma nulla di grave, solo una botta, ed era priva di sensi… Sembra che abbia chiamato aiuto da tutto il tempo, chissà per quanto, fino allo stremo delle sue forze… La presi delicatamente tra le mie braccia e andai via dalla roccia. Jin arrivò e prese sua sorella tra le braccia.
Bene, adesso dovevamo tornare al più presto all’agriturismo prima che la tempesta peggiori: iniziammo a tornare indietro abbastanza velocemente, era difficile vedere e il vento ti portava via tra poco…
Ad un certo punto ci fermammo: c’erano due sentieri e noi non sapevamo quale avevamo preso. Dio non ci voleva! Jin guardò attentamente e decidemmo di prendere il secondo sentiero, solo che era pieno di alberi caduti perciò dovetti aiutare Jin svariate volte a portare sua sorella dall’altra parte del sentiero…
Stavamo percorrendo un sentiero quando sentii il mio piede cedere e caddi. Sentii la voce di Jin e un colpo sulla testa, poi il buio…

~𝒆𝒏𝒅 𝒐𝒇 𝒇𝒍𝒂𝒔𝒉𝒃𝒂𝒄𝒌~

𝗛𝗮𝗿𝘂'𝘀 𝗣𝗼𝘃.
Rimasi scioccato e immobile… Non sapevo cosa dire o fare. So solo che in quel momento la vista mi si stava appannando e dei singhiozzi uscivano dalla mia bocca… Sayo mi avvolse tra le sue braccia e mi cercava di tranquillizzare. L’abbracciai, cosa potevo fare? Non ero riuscito a fermarli e vedere i miei amici ridotti così mi faceva male, se avessi insistito forse non sarebbero in queste condizioni…
«non è colpa tua Haru, nessuno ha colpe in questo momento» mi disse Sayo mentre mi accarezzava la testa
Era come se mi avesse letto nella mente, ancora, e avesse capito immediatamente cosa stessi pensando… Lo ammetto, mi incolpo molto facilmente anche per cose non mie e penso sempre cosa sarebbe successo se avessi dato o fatto di più…
Questo mi fece piangere ancora di più e sentii che la mano di Sanjiro era poggiata sulla mia spalla, cercando di rassicurarmi.
Dopo essermi calmato salutai entrambi e uscii dalla camera, correndo velocemente nella mia. Volevo vedere Jin, volevo vedere che stava bene, volevo vederlo! Adesso.

Sbattei quasi la porta e credo che stavo per piangere ancora… Sono un bambino lo so!
Vidi Jin in piedi che guardava la finestra. Stava bene! Era lì, non è un sogno! Jin sta bene!
«Jin-san» lo chiamai io con voce tremolante e insicura… Non volevo crederci
Si girò verso di me e mi fece il suo solito sorriso… Quanto amo quel sorriso, mi fa sentire rasserenato, tranquillo…
«ciao Haru» mi disse lui con voce tranquilla. In quel momento aprii le braccia e io come d’istinto mi buttai in esse e lo abbracciai… Non importa cosa stesse pensando in quel momento, io non ragionavo più, volevo solo abbracciare il mio amico e sentirmi rassicurato.
Sentii le sue braccia avvolgermi e tenermi lì… Mi sentivo protetto e non potei fare a meno di lasciare qualche lacrima scorrere sul viso... Ero troppo felice in quel momento che sarei scoppiato in lacrime un’altra volta. No ok per oggi ho pianto abbastanza

Ad un certo punto sentii la mano di Jin accarezzarmi la schiena e un brivido mi percorse la spina dorsale… Cosa sta succedendo? Perché mi sento come se stessi per sciogliermi? Il mio cuore iniziò a battermi forte…
Qualche minuto dopo Jin smise e allentò la presa. Lo lasciai e guardai che il suo sguardo era stanco ma allo stesso tempo rassicurato, tranquillo….
Ci sedemmo sul letto e guardammo fuori: stava piovendo, ma era solo pioggia normale, nulla di particolare…
«come sta tua sorella?» chiesi io senza distogliere lo sguardo dalla finestra
«meglio, adesso è con una sua amica. Le ferite che aveva non erano così tanto gravi come pensavo. Si riprenderà» disse lui e aveva una voce sollevata
«sono contento» dissi io mentre sistemavo dei capelli dalla fronte
Le gocce scivolavano giù dalla finestra e c’era solo un lieve venticello fuori… Ora è tutto finito...

~𝒔𝒌𝒊𝒑 𝒕𝒊𝒎𝒆, 𝒂𝒇𝒕𝒆𝒓 𝒕𝒉𝒆 𝒕𝒓𝒊𝒑~
La fine della gita arrivò e tornammo tutti alla vita di un tempo…
Era strano non vedere più mia nonna e ammetto che i primi giorni erano molto duri, ma con il passare del tempo riuscii ad accettare tutto ciò e tornai alla mia vita di un tempo. Vado regolarmente a salutare i miei nonni al cimitero e porto sempre loro degli shūbun, fiori tipici che vengono usati per celebrare l’arrivo dell’autunno e che simboleggiano un tributo per i morti, ma li portavo perché ai miei nonni sono sempre piaciuti e ogni volta mi dicevano che quando sarebbero morti avrei dovuto portare loro quei fiori sulle loro tombe….
Raccontavo loro la mia vita, le avventure della gita, del gruppo di amici che mi ero creato e che stavo abbastanza migliorando a scuola. A volte mi portavo dei piccoli snack così potevo passare il pomeriggio lì con loro… Camminavo tra le tombe e ammiravo i fiori che le persone portavano ai loro parenti morti: ammetto che i cimiteri mi hanno sempre rilassato… C’è sempre una pace bellissima e camminare un po’ da solo mi aiuta a schiarirmi le idee…

A scuola come ho detto sto migliorando, con l’aiuto di Sayo in inglese ho rimediato e adesso ho la media del 6, invece, Jin mi aiuta con scienze e matematica… Io invece li aiuto con storia e con giapponese. Me la cavo bene in quelle materie lo ammetto.

La mia vita sembrava tornata alla normalità, ma non sapevo che altre avventure e cambiamenti mi stavano aspettando…

*𝚙𝚎𝚛𝚜𝚘𝚗𝚊𝚕 𝚜𝚙𝚊𝚌𝚎*
Hola hola a tutti! Come state? Tutto bene? Spero di sì.
Diciamo che scrivere questo capitolo è stato abbastanza complesso perché non avevo molta ispirazione e errore mio a prolunguarlo fino a tot capitoli e piano piano stavo perdendo interesse... Comunque comunque, alla fine sono riuscita a portarvelo lo stesso!
Dopo questo ho tantissime altre idee per i prossimi capitoli.
Sapete ormai che non ho una data o un giorno preciso per aggiornare, lo faccio quando voglio e riesco! Perciò, detto questo, vi auguro una buona giornata/notte.
Sa-yo-na-ra♡︎

❝𝐏ᴇᴛᴀʟɪ ᴅɪ 𝐂ɪʟɪᴇɢɪᴏ❞ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora