||Capitolo 12||

27 3 0
                                    

Con il passare del tempo io e Jin ci conoscemmo di più e il nostro rapporto si stava consolidando. Sayo e Sanjiro erano chiaramente cotti l’uno dell’altra ma erano troppo timidi per dirlo. Kayo continuava a darmi fastidio e non smetteva mai di portarmi via dai miei amici e cercare di farmi inserire nel suo gruppetto… Questo ammetto che mi dava fastidio ma non mi lasciava mai parlare e anche se avessi rifiutato avrebbe trovato un modo per farmi cambiare idea, non sembra ma è una gran manipolatrice quella ragazzina… Dico ragazzina solo perché ha un anno in meno di me e per avere la sua età è abbastanza immatura, ma non importa non importa, il mondo ha anche questi casi umani.

(allora, piccolo avviso: per quanto io sappia, esistono questi tipi di eventi scolastici, ma questo “festival” è tutto fonte di mia immaginazione e ispirazione… Detto questo vi lascio, adios)

Il giorno del festival d’inverno si faceva sempre più vicino, ciò significava poche ore di lezione perché eravamo tutti impegnati ad addobbare la scuola e prepararla per l’evento.
«Haru, scusa la domanda, ma cos’è il festival d’inverno?» chiese Jin un po’ confuso e portando una pila di scatole con dentro delle decorazioni
«haahah non preoccuparti Jin-san è normale che tu non lo sappia. Vedi è una tradizione della nostra scuola festeggiare l’arrivo dell’inverno con un determinato periodo di “relax” dalle lezioni. Non c’è una ragione specifica, è una tradizione che si porta avanti da anni. Dà anche l’opportunità agli studenti di altre città di andare dai loro parenti e onorare i loro defunti. Perché non tutti possono permettersi di abbandonare la scuola per il fine settimana e andare dalle loro famiglie, perciò questo breve periodo di pausa dà loro questa opportunità.» dissi io mentre portavo una pila di fogli
«particolare come tradizione…» disse Jin mentre si guardava intorno e vedeva tutti gli studenti indaffarati a decorare i corridoi della scuola
«tu mi hai detto che per un certo periodo hai studiato all’estero, da te c’erano queste tipo di cose?» chiesi io mentre aprivo una classe per appoggiare i fogli e le scatole che portava Jin
«sono stato per un certo periodo in Europa, dalla prima media per questioni famigliari e non c’erano queste tipo di tradizioni o cose così… Lo trovo solo un po’ particolare.» disse Jin mentre sistemava le scatole sul pavimento e si sistemava la divisa
«e com’è l’Europa?» chiesi io tutto curioso. Non ho mai visitato l’Occidente anche se sarebbe interessante vedere diversi modi di vivere, di vestirsi e di atteggiarsi…
«io l’ho trovata bellissima e interessante. Non avevo mai visto l’Europa e ammetto che mi è piaciuta molto. Certo è molto diverso da qui, ma ammetto che mi sono trovato bene» disse Jin mentre sorrideva e prendeva delle decorazioni dalle scatole

Parlammo del più e del meno, dei nostri viaggi, dei nostri hobby e delle nostre passioni, ma l’unica cosa che Jin evitava era parlare della sua famiglia. Mi aveva accennato che non aveva un bellissimo rapporto con i suoi e che aveva perso i contatti da un po’, ma non si è mai voluto aprire più di tanto. Gli ho detto che deve stare tranquillo e che per qualsiasi cosa io ci sono e che se un giorno avrà voglia di parlarne sarò contento di ascoltarlo.
Finimmo di sistemare le decorazioni nell’aula e andammo nell’aula magna per la pausa pranzo. Sayo ci stava aspettando e ci aveva tenuto dei posti.
«allora, com’è andata stamattina?» chiese lei mentre mangiava il suo onigiri
«tutto bene dai, abbiamo solo spostato degli oggetti di classe in classe nulla di particolare» risposi io mentre mangiavo il mio riso
«beh è normale, i primi giorni sono sempre noiosi e non si fa nulla di particolare. Poi arrivano i giorni più divertenti» disse lei sorridendo
«uhm… Oltre a decorare e permettere agli studenti di visitare i loro famigliari che cosa si fa?» chiese Jin un po’ incerto mentre finiva il suo riso
«gli studenti organizzano diverse attività: per esempio organizzano una recita, organizzano attività invernali e anche gare di logica o sportive e molte altre cose» risposi io tutto entusiasta
«sembra divertente» sorrise Jin
«e lo è caro!» disse Sayo mentre puntava la forchetta su Jin e io non potei non ridere a quella scena
Ci mettemmo tutti e tre a ridere e la campanella suonò la fine dell’ora di pranzo. Ci alzammo e andammo nelle rispettive classi: adesso io e Jin avevamo matematica…. Nonostante gli aiuti e tutto matematica è l’unica materia che non mi piace e in cui non mi applico perché la sensei ha preferenze e io sono tra i suoi peggiori studenti… Tanto a me che importa, l’importante che non mi rompa le palle e che continui a fare i cavoli suoi.
Invece Jin era molto bravo in matematica, riusciva a risolvere un quesito nell’arco di due minuti neanche e nei problemi era un mostro… Non so quante volte mi sono sentito dire “dovresti essere più come Fujiwara signorino Saito. Guarda quanto è diligente e bravo”. Mi dà solo i nervi, voglio dire, non tutti siamo uguali e io ho i miei limiti. Lo ammetto, ci metto anche del mio ma se quella cavolo di sensei non mi ha insegnato ad amare la sua materia tanto vale che vada a quel paese, no?

Fortunatamente sono vicino alla finestra, perciò quando mi annoio guardo fuori e mi immergo nei miei pensieri… A differenza di molti ragazzi io preferisco l’inverno che l’estate. Non dubito che l’estate non sia divertente e la stagione in cui ci sono le vacanze, ma io preferisco di gran lunga l’inverno.
Stavo guardando fuori quando il mio sguardo si spostò sul riflesso di Jin… Era nella mia stessa fila ma qualche banco più lontano e qualche volta mi capitava di vedere il suo riflesso nella finestra.
Mi ero letteralmente appassionato al suo sguardo concentrato e il suo profilo è perfetto. Si si prendetemi per stalker ma non posso non guardare quel ragazzo- CHE STO DICENDO? STO PARLANDO COME SE FOSSI INNAMORATO O COSA. Voglio dire, Jin non è assolutamente un brutto ragazzo, è anche gentile, carino, ma lo vedo come amico…
Però perché ogni volta che sono da solo con lui o quando mi abbraccia sento il mio cuore battere forte e la mia testa è come se mi scoppiasse...? AAA NON PENSIAMOCI SU. JIN È SOLO UN AMICO MOLTO STRETTO. Ok riprenditi Haru su.

«signorino Saito, saprebbe risolvermi questa espressione?» mi chiese la sensei battendo le mani per richiamare la mia attenzione
Mi girai e guardai la lavagna… Cos’erano tutti quei segni oh… Io mica ricordo di averli studiati. Perché 1a + 2ab? Aiut- non ci capisco più niente e poi perché a me ha dato l’espressione più lunga?? Ao così non vale! Sta stronza ha veramente preferenze, fa di tutto pur di mettermi in difficoltà e mettermi un meno o direttamente un’insufficienza…

«sensei, io saprei la risposta» disse Jin alzando un po’ la mano
Cavolo è davvero un mostro in matematica… La sensei sembrò felice e lascio a Jin risolvere l’espressione.

-𝒔𝒌𝒊𝒑 𝒕𝒊𝒎𝒆 '𝒄𝒂𝒖𝒔𝒆 𝒊𝒎 𝒈𝒆𝒕𝒕𝒊𝒏𝒈 𝒃𝒐𝒓𝒆𝒅 𝒍𝒐𝒍-

Finalmente arrivò la fine della giornata e io e i miei amici ci incamminammo per tornare a casa. Ridevamo e scherzavamo come sempre e qualche volta veniva anche Sanjiro. Chissà perché…. Comunque sia, stavamo per arrivare al nostro solito incrocio quando qualcuno richiamò la nostra attenzione….
«sei davvero tu, Jin?» disse una voce
Ci girammo tutti e tre e...

~my space~
Ok dovrei essere riuscita a pubblicare... Ho avuto un piccolo inconveniente con wattpad perciò boh... TwT
Comunque sia, come state? Spero tutto bene dai.
Allora, come vedete pubblico ogni giorno/tot giorni ormai perché mi sento ispirata e ho più tempo libero dai (si fa per dire) e niente... Credevate che lasciavo in pace questi ragazzi eh, purtroppo non è così. Ehh sorry OwO
Per le immagini, non prendetele come dei riferimenti ai personaggi  perché le metto solo come bonus nulla di particolare e per dare almeno un'idea di quello che succede nei capitoli... Perciò non prendetele troppo sul serio :>
Adoro queste faccine :3 (no ok ora la smetto)
Vabbene, dai adesso vi abbandono e torno a deprimermi nell'angolino (no scherzo scherzo) 0w0
Addiooo~

❝𝐏ᴇᴛᴀʟɪ ᴅɪ 𝐂ɪʟɪᴇɢɪᴏ❞ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora