Capitolo 18

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Chissà che cosa avesse in mente Harry per quella magnifica mattinata interamente a nostra disposizone. Ero emozionata, come d'altronde ogni singolo giorno passato con lui. All'inizio di ogni giornata mi chiedeveo cosa sarebbe successo, se sarei andata a letto con il sorriso o con una forte stretta allo stomaco. Ma una cosa era certa: se c'era Harry nesuna giornata sarebbe potuta essere grigia. Harry era il mio sole. Quel sole che illuminava anche le giornate più brutte e piovose ed ero grata di averlo al mio fianco!.

Harry's POV

Tenevo stretta la  mano di Chiara nella mia. Ogni minino contatto con lei era per me fondamentale. Non riuscivo ancora a capire cosa, quella semplice ragazza, avesse fatto al mio cuore, so solo che ormai una parte di esso sarebbe stato per sempre legato a lei. Avevo paura di perderla. Sapevo che quel giorno sarebbe arrivato prima o poi , ma stamattina quando Chiara ha letto il messaggio di Kendall, ho capito che qualcosa non andava. Dovevo prendermi le mie responsabilità e richiamarla per chiederle spiegazioni , ma lo avrei fatto più tardi.Ora volevo soltanto godermi la giornata con la mia belissima ragazza. Non sapevo bene dove saremmo andati. L'importante era stare con lei. Mi sentivo uno schifo per il modo in cui stamattina l'avevo trattata. Non si meritava niente di tutto ciò, ma dovevo proteggerla.

"Oggi ti porto io in un posto" ruppe il silenzio la sua dolce voce 

"Sali in macchina" esordii curioso di sapere dove saremmo andati.

(...)

L'erba sotto le nostre scarpe era fresca e lucente sotto lo splenderedel sole. Tutto intorno a noi era una distesa di verde. Adoravo stare all'aperto e a contatto con la natura mi aiutava a rilassarmi e a riflettere quando mi sentivo oppresso dai mille pensieri ed impegni. Putroppo però, di momenti così, non ce n'erano molti durante il tour. Lì eravamo per lo più chiusi in hotel e impegnati fra autografi, foto, intervste, prove e concerti a fine serata. Non che tutto ciò mi dispiacesse, ma era bello stare per qualche minuto da soli, circondati dal silenzio a riflettere un po'. 

Il viaggio in macchina era stato abbstanza silenzioso, ad eccezione dei momenti in cui Chiara dovette spiegarmi la strada per arrivare fin quì. Sapevo che non si sentiva del tutto a suo agio, probabilmente per la "sfuriata" di stamattina o per ieri notte ed io ero troppo codardo per prendere parola e farla ritornare spensierata come prima.

"Mettiamoci laggiù" indicai un punto del prato meno affollato dove potevamo rilassarci e stare soli solo noi due.

Chiara cominciò a tirare fuori dal suo piccolo zaino una quantità infinita di cose. Mi chiedevo come avesse fatto ad infilare tutto quelle cose in quel seplice zaino rosa e soprattutto  quando avesse preparato il tutto. Distendemmo una vecchia coperta sul prato sulla quale non ci pensammo due volte a distenderci sopra. La accolsi subito fra le mie braccia cercando di farmi perdonare il più possibile.Giocherellai con alcune ciocche dei suoi capelli, mentre lei fissava distrattamente il cielo.

"Sei arrabbiata?" le chiesi temendo la sua risposta

"No"'

"Allora cos'hai? E' da stamattina che sei strana"

"Sto beneHarry. Tu piuttosto mi sembri strano. Sei... diverso"

"Ho solo paura di perderti" dissi liberandomi di uno dei tanti pensieri accumulati

"Non mi perderai.Io ci sarò sempre per te"

"Ho paura di farti soffrire e non voglio vederti star male per colpa mia"

"Di cosa parli Harry?" chiese insospettita alzandosi leggermente per guardarmi meglio negli occhi. 

"Niente in particolare. Del futuro."

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