Il cinguettio degli uccellini mi sveglia dal sonno profondo in cui sono crollata dopo le rivelazioni di Osman. Indosso ancora i vestiti di ieri, mi sono addormentata sul divano, Osman se n'è andato dopo aver aspettato che arrivasse il mio sonno, mi ha lasciato un biglietto sul tavolino con il quale mi dice di essere tornato a casa, al quartiere, se ho bisogno di lui non devo far altro che chiamarlo.
La giornata di ieri è stata veramente difficile, se già la prima parte mi aveva fatto vacillare riportando a me un sacco di emozioni e di ricordi che la mia mente aveva momentaneamente archiviato, le rivelazioni di Osman nella serata mi hanno dato il colpo di grazia. Sapere che Can è stato arrestato per me è devastante. Lui, il mio albatros, che amava la libertà più di ogni altra cosa, ora era costretto a vivere in gabbia e non in senso metaforico. Ora è proprio privato della sua libertà e questa volta non lo posso salvare vendendo il nostro profumo.
Questi pensieri mi accompagnano per tutto il tempo della doccia, ne esco rigenerata, almeno nel fisico. Sono intenta a sorseggiare un caffè mentre addento una brioche che ricevo un'altra visita inaspettata.
Dietro alla vetrata un Emre ansioso chiede timidamente di entrare.
A quanto pare le sorprese non sono ancora finite.
È molto nervoso, mi saluta sorridendo, continua a strofinare le mani nei pantaloni per asciugarle, comincia a preoccuparmi, temo che sia successo qualcosa a mio padre e che sia venuto ad avvisarmi personalmente. Mi rassicura sulla salute di mio padre e di tutti i membri della mia famiglia ma dice di aver assoluto bisogno di parlarmi.
Da soli.
Sono sempre più terrorizzata.
All'inizio del mio lavoro alla Fikri Harika il mio rapporto con Emre non è stato dei migliori ma con il tempo avevamo chiarito tutti i nostri dissapori e quando si era finalmente innamorato di mia sorella ogni dubbio nei suoi confronti era svanito. Adesso però mi sta facendo paura.
"Sanem, ho assolutamente bisogno di raccontarti una cosa che ieri non ho potuto rivelare a tutti. C'è una parte riguardante il tuo incidente che nessuno conosce e che quando saprai ti farà capire perché nessuno di noi ha impedito il tuo matrimonio con Yigit." – mi dice Emre tutto di un fiato, poi inizia a raccontare:
"Sono stato io a ricevere la chiamata della polizia il giorno del tuo incidente. L'auto sulla quale ti trovavi era intestata a me e la polizia mi ha rintracciato per avvisarmi che mia moglie era rimasta coinvolta in modo piuttosto serio in un incidente stradale. Sono arrivato in ospedale con il cuore in gola, terrorizzato all'idea di perdere Leyla per sempre e non capendo nulla dell'incidente accaduto. Naturalmente non si trattava di Leyla ma di te, ma portando lo stesso cognome i soccorritori e così i medici, sono caduti in un banale equivoco. I medici m'informano dell'incidente e delle ferite riportate nello scontro da quella che al momento credono essere mia moglie. Mi dicono della forte commozione celebrale e della necessità di ridurre chirurgicamente l'emorragia provocata dall'urto e inoltre di dover sempre intervenire per parecchie lesioni interne che ti eri procurata, sperano facendo questo di riuscire a salvare il bambino che porti in grembo. Chiarisco l'equivoco, ma ormai il segreto mi era stato svelato. Aspettavi un bambino Sanem, ed io ero il custode di questo segreto.
Ero disperato, non sapevo come comportarmi, conoscevo la vostra cultura e le vostre tradizioni, ero certo fosse mio nipote, ma non me la sono sentita di svelarlo ai tuoi genitori. Eri tra la vita e la morte, stavano già soffrendo parecchio non potevo aumentare questa loro sofferenza raccontandogli di un nipote, concepito fuori dal matrimonio che forse non avrebbero mai conosciuto.
Ho pregato i medici di tacere questo dettaglio ai tuoi genitori, mentendo ho detto loro che li avrei avvisati io, in realtà non avevo intenzione di farlo. Purtroppo il destino ha giocato a mio favore. Le lesioni procurate dall'incidente erano talmente gravi che il tuo bambino non ce l'ha fatta ed io non ho dovuto mantenere la promessa. Il nostro triste segreto era al sicuro per sempre, o almeno così credevo.".
Lacrime silenziose scendono sul mio viso, non riesco a fermarle, mentre le mie mani inconsciamente si uniscono sul ventre nel tentativo di proteggere chi non c'è più .... Penso con rimpianto che quella meravigliosa notte al capanno aveva dato i suoi frutti, quell'unica notte d'amore, durante la quale avevo dato tutta me stessa al mio albatros, all'amore della mia vita, all'unica persona che avevo mai amato e che avrei amato per sempre, ci aveva regalato un figlio, ed io avevo messo fine alla sua vita per rincorrere suo padre e impedirgli di lasciarci. Ora non mi era rimasto nulla, né il mio albatros né il frutto del nostro amore.
Quante altre terribili notizie dovevo conoscere relative a quel periodo?
"Purtroppo non ho finito Sanem – continua Emre, visibilmente provato – non ne parlai con nessuno eppure qualcun altro conobbe questo segreto. Quando Yigit ha chiesto la tua mano ai tuoi genitori, ha svelato di essere il padre di quel bimbo che avevi perso. Puoi immaginare la reazione dei tuoi, non avevano saputo che fossi incinta, non sapevano che non lo eri più e tanto meno erano a conoscenza della relazione che avevi con Yigit. Io avevo le mani legate, non potevo parlare e soprattutto non avevo prove, inoltre il fatto che lui ne fosse informato mi destabilizzò. Non riuscivo a credere che tu ti fossi innamorata di Yigit e donata a lui, ma era anche vero che negli ultimi tempi avevi parecchi problemi con mio fratello, e tu ed io non eravamo proprio amici per poterti chiedere dettagli della tua vita sentimentale. Come ti ho detto ieri, ho cercato Can ovunque ma senza risultati pertanto quando tu hai accettato la proposta di Yigit e i tuoi non si sono opposti io non ho potuto far altro che mettermi da parte. Mi dispiace Sanem, non trovo parole per poterti esprimere il mio rammarico per l'intera faccenda. Perdonami se riesci e se non dovessi riuscire a farlo ti capirò.".
Si avvicina e mi posa un candido bacio sulla fronte poi raggiunge la porta e dopo avermi dato un'ultima occhiata per rassicurarsi che stessi bene, se ne va lasciandomi ai miei pensieri. Un'altra tessera riempiva il puzzle della mia vita precedente, ma quanto avrei ancora sofferto per completarlo?
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LA FIAMMA DEL RICORDO
FanficNon sempre tutto è come sembra. A volte le persone che appaiono buone forse mentono, si fanno vedere per quelli che non sono. Come sarebbe andata a finire tra Can e Sanem se non fosse stato lui a perdere la memoria ma qualcun altro?