La fisioterapia alla quale mi sottopongo regolarmente mi sfinisce. Non sono mai stata una sportiva e il tempo passato a letto in seguito all'incidente ha contribuito all'indebolimento dei muscoli che ora devono recuperare la loro funzione.
Sento la necessità di una doccia rigenerante, adoro sentire l'acqua calda che scorre sulla mia pelle, mi regala una sensazione di calore e di dolcezza, mi pare di essere avvolta in un abbraccio rassicurante, come vorrei che un colpo di spugna mi togliesse anche il dolore che sento dentro.
Sono sola in casa alla tenuta, Yigit non c'è, è fuori città per lavoro, rientrerà per fine settimana. Mihriban si è offerta di tenermi compagnia ma in questo momento è impegnata con la coltivazione dei pomodori. Passerà da me più tardi. Mio marito ha finalmente ripreso a pieno ritmo la sua attività, abbandonata temporaneamente a causa dell'incidente accadutogli. Mio marito, non riesco ad abituarmi a chiamarlo in questo modo, mi fa strano pensare che due incidenti abbiano unito due destini, verificatisi tra l'altro a poche ore di distanza uno dall'altro. La convivenza forzata, la fisioterapia e il ricovero ci hanno permesso di trascorrere lunghi periodi insieme. Abbiamo parecchie cose in comune, lui è un editore, ama i libri; io un'eterna sognatrice che quando non vive con la testa tra le nuvole vive con la testa tra i libri o tra diari da riempire.
Mi viene un'idea. Se voglio continuare ad aggiungere tasselli alla mia memoria devo trovarli. Chiamo Leyla al telefono, mi scuso è al lavoro. Da quando sono tornata dall'ospedale e non aiuto più papà al negozio, l'orologio non è più una priorità. Le chiedo se dopo il lavoro può prendere dalla mia vecchia camera i miei diari e i miei libri e raggiungermi. Forse leggere i miei pensieri mi aiuterà a ricordare.
Non sto più nella pelle. Attendo con impazienza l'arrivo di mia sorella come un bimbo attende un giocattolo nuovo. Non sono infelice della vita che sto conducendo, Yigit non mi fa mancare nulla ma mi sento incompleta. Devo tornare a essere la titolare dei miei ricordi a qualunque costo, anche se questa ricerca potrà farmi soffrire.
È ormai tardo pomeriggio quando finalmente scorgo sul piazzale circostante un taxi. Il taxista aiuta Leyla a scaricare un ingombrante scatolone pieno di libri e quaderni. Non è un corriere pertanto abbandona mia sorella appena posata la scatola a terra e parte per servire altri clienti. Esco a dare una mano a Leyla, il cappotto rosa e il tacco dodici che indossa non sono esattamente l'abbigliamento ideale per trascinare un pesante scatolone sui gradini che portano alla tenuta!
Io indosso un semplice paio di leggings e una t-shirt bianca che sembra di quattro taglie più grande delle mie, l'ho trovata nel mio armadio tra le mie cose ma di certo non è mia, deve essere di Yigit o di qualcun altro non so, forse la signora che si occupa della casa (Yigit ha insistito per avere una persona che mi desse una mano) ha sbagliato a riporla. Portiamo così in casa lo scrigno dei miei ricordi (o almeno spero che lo sia) con fatica, - questa t-shirt così grande mi potrebbe fare da abito! - Penso mentre m'intralcia nei movimenti. Decido di non dare troppe spiegazioni a mia sorella, le dico che ho solo voglia di leggere i miei vecchi libri e fare un tuffo nel passato, non voglio spiegarle che ho sete di verità, non sono pronta a parlare dei miei sogni proibiti che accompagnano le mie notti e del messaggio trovato nel camino della casa disabitata. Ho paura che possa dubitare delle mie facoltà mentali e soprattutto non voglio che ne parli con i nostri genitori o con Emre che è passato dall'essere il suo capo a essere il suo fidanzato, non è ancora il momento. Tutti si aspettavano da me una reazione shock a questa notizia ma non è stato così; conoscevo i sentimenti che Leyla provava per lui. Da anni ormai, quando raggiunte le nostre camere la sera, Leyla mi raccontava della giornata trascorsa in compagnia del suo capo, i suoi occhi brillavano di una luce diversa, in quei momenti la principessa di ghiaccio lasciava il posto alla donna innamorata che già era.
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LA FIAMMA DEL RICORDO
Fiksi PenggemarNon sempre tutto è come sembra. A volte le persone che appaiono buone forse mentono, si fanno vedere per quelli che non sono. Come sarebbe andata a finire tra Can e Sanem se non fosse stato lui a perdere la memoria ma qualcun altro?