3. Rondini al guinzaglio

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📌 Ultimo

Tu portami con te

Dov'è leggero il mio bagaglio

Dove mi ami anche se sbaglio



<<Cami, sei sicura di quello che stiamo facendo?>> sussurrò Charles a Camille, seduta accanto a lui sul sedile posteriore di quel taxi che avevano preso. Per il pilota era ancora troppo presto per guidare, così si era camuffato, indossando una mascherina, un paio di vecchi occhiali e un cappello di lana - <<Mi ricordi tanto uno di quei pittori sfigati>> gli aveva detto l'Angelo - ed aveva fatto una semplice telefonata.

<<Certo che ne sono sicura!>> affermò la ragazza, potendo parlare forte e tranquilla <<Tu non devi preoccuparti. All'inizio sarà difficile e ti sentirai in ansia, ma man mano che starai con la tua famiglia il dolore andrà via>>

<<Lo faccio solo perché mi fido di te, Cami. Sul serio! Per nessun altro motivo>>

<<Lo apprezzo>> bisbigliò l'altra, chiudendo gli occhi e poggiando la testa contro il sedile <<Ma questa cosa deve cambiare>>

<<Che vuoi dire?>>

<<Intendo che non puoi fare le cose solo perché te lo chiedo io. Tu DEVI volerlo>> gli spiegò Camille, scrollando le spalle <<Per ora, però, possiamo farci andare bene questa situazione. No?>>

<<Sei tu l'Angelo custode, dovresti sapere cos'è meglio per me!>> la rimbeccò Charles, prendendola in giro <<Non ho idea di come funzioni da voi la scuola, ma se ti hanno dato la licenza angelica qualcosa dovrai pur sapere!>>

Camille sbatté le ciglia per sette volte di fila, rivolgendo una smorfia al pilota <<Siamo Angeli, non 007. Questo ricordatelo, genio del male! E giusto perché tu lo sappia, andavo bene a scuola!>>

Charles abbozzò un sorriso che però non venne visto da Camille, con gli occhi ancora chiusi <<Lo so, lo so>>

<<Allora non fare tanto il saputo, pilota dei miei stivali!>>

<<Ti adoro ogni giorno di più, Cami, sappilo>> le confidò, sospirando <<Tu hai il cervello completamente suonato>>

<<Che strano... al conservatorio non mi hanno mai aperto però. Chissà, forse non ero suonata bene>>

Charles ci rimuginò sopra per qualche secondo, prima di capire la cazzata epocale. Si voltò verso Camille incredulo. Stette zitto per un istante e poi esordì con un: <<Ma tu stai male sul serio>>

L'Angelo scoppiò a ridere e il monegasco stava per lasciarsi andare, per seguire la ragazza che tanto lo stava aiutando. Di colpo, però, le ali di Cami apparvero, finendo contro Charles e rischiando di soffocarlo, spedendolo contro lo sportello.

<<L-leva-levamele di dosso, Ca-Cami>> riuscì a dire lui, sputando piume bianche dalla bocca. Per fortuna, l'autista non poteva sapere cosa stesse succedendo lì dietro. Come gli aveva detto la sua custode una volta, nessun altro era in grado di vedere il dialogo tra un Angelo e il suo protetto.

<<Scusami!>> trillò l'Angelo, cercando di controllare le sue bimbe <<Ma mi stanno chiamando da casa. Devo andare, è anche urgente!>>

<<No!>> esclamò subito il pilota, allungandosi e afferrando il braccio della ragazza <<No, non andare. Ti prego, io non posso farcela da solo! Ricordi? Hai promesso che mi saresti stata vicino!>>

Darkside- Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora