7. Simili

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📌 Laura Pausini


Ma arrivi tu che parli piano

E chiedi scusa se ci assomigliamo


Dal bacio di Charles e Camille erano passati diversi giorni e nessuno dei due ne aveva più fatto parola.

Subito dopo essersi separati, si erano giustificati entrambi dicendo che si era trattato solo di un gioco di inizio anno. Come la solita credenza, no? Che a Capodanno ci sia bisogno di baciare qualcuno. Giusto per suggellare la fine dell'anno passato. Era perfetta come motivazione! Così avevano deciso che quella fosse la scusante suprema e che avrebbero anche accantonato ogni tipo di pensiero riguardo al bacio.

Se non fosse che entrambi continuavano a pensarci e a pensarci e a pensarci.

Il congiungersi delle loro labbra rimaneva impresso nei loro pensieri. I loro cervelli ricordavano ogni singola sensazione e parevano divertirsi nel riprodurli a ripetizione, non-stop. La sensazione era strana. Sapevano di non doverlo desiderare, eppure continuavano a sperare che succedesse di nuovo.

In quel momento, si trovavano entrambi sul terrazzo dell'appartamento del pilota ad osservare le stelle. Lui era tutto imbacuccato, caldo fino al midollo per via delle innumerevoli coperte di lana. Lei, per non farlo sentire a disagio - dato che non provava il freddo -, aveva indossato la sua veste a maniche lunghe.

Si erano distesi sulle sdraio, con il naso all'insù. E speravano di vedere qualcosa di interessante. Per ora, però, niente degno di nota.

<<Cami?>> chiamò sottovoce Charles, mentre lei ruotava la testa verso di lui.

<<Mh?>>

<<Qual è il tuo sogno più grande?>> la colse di sorpresa.

<<Che vuoi dire?>>

<<Che voglio dire... beh, qual è il tuo sogno? Che cosa vorresti fare di più al mondo? Qual è il tuo desiderio più grande, ecco?>>

Cami ci pensò su prima di rispondere <<Vedi, Charles... io sono un Angelo, sono nata per tenere qualcuno al sicuro. Non ho sogni, non posso averli. Non c'è modo che io possa realizzarne uno>>

<<Mi prendi in giro?>>

<<Perché dovrei?>>

<<Perché? Perché secondo te io potrei davvero credere che TU, che una come TE, non abbia un sogno? Camille, ami troppo la libertà per non avere un sogno! Dai, andiamo, dimmi qual è!>>

<<Io...>>

<<Dai, Cami, che tanto non ci credo che non ce l'hai>>

Purtroppo per lei, Charles cominciava a conoscerla abbastanza bene da capire quando mentiva o meno e anche in quel caso lui ci aveva preso alla perfezione.

<<Okay, okay>> sbuffò la ragazza, sospirando <<Il mio più grande desiderio è... oh, promettimi che non riderai, per favore>>

<<Te lo prometto>> il monegasco le sorrise, per incoraggiarla.

<<Il mio più grande desiderio è... era... diventare umana>> confessò. E per la prima volta ad alta voce rivelò quel pensiero che tanto la tormentava.

Charles rimase a bocca aperta, incredulo, ma nonostante questo non rise. Perché gliel'aveva promesso <<Davvero?!>>

<<Mh mh. È così strano?>>

Darkside- Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora