14. Vivo per lei

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📌 Andrea Bocelli & Giorgia


Vivo per lei che spesso sa

Essere dolce e sensuale

A volte picchia in testa ma

È un pugno che non fa mai male



<<Ti amo anch'io>>

Camille si fermò, con Charles che le teneva i polsi e la guardava ansimante.

Così come era stato per lui, nemmeno lei riuscì a parlare per qualche istante. Non poteva quasi credere a tutto quello che aveva sentito.

<<Tu... tu mi...>> bisbigliò, indicando il pilota e fissandolo a bocca aperta.

Charles annuì lentamente, lasciando andare i polsi dell'Angelo e deglutendo. Entrambi i loro visi erano rossi per l'imbarazzo e i loro sguardi si erano legati in modo così stretto da non riuscire a sciogliersi.

<<Anche tu mi...>> fece il monegasco, titubante. Abbassò lo sguardo di forza nel tentativo di distruggere la tensione che si era creata, ma non c'era verso.

Camille si gettò in avanti, buttando le braccia attorno al collo di Charles e stringendolo in un abbraccio. Provò una familiare sensazione di calore quando lui ricambiò la stretta. Accentuarono entrambi di poco la presa, sentendosi finalmente al sicuro.

<<Oh cielo!>> sentenziò Cami, sorridendo e aumentando la presa <<Temevo che quello che è successo potesse distruggere ciò che abbiamo, ma non ci riuscirà mai. Noi... noi non staremo insieme, perché non possiamo, ma saremo comunque felici. Te lo prometto>>

<<Cami... io voglio stare con te per essere felice>> le confessò, il desiderio di baciarla gli faceva fremere le labbra.

L'Angelo mostrò la dentatura bianca, venendo avvolta dalle sue Ali candide. Si rialzò in piedi un po' a fatica, per via del peso <<Ascolta... c'è una cosa che devo fare a qualunque costo. Quando tornerò qui, parleremo. Però adesso ho bisogno che tu ti fidi di me. Va bene?>>

<<Stavolta mi fiderò>>

<<Dici sul serio o devo aspettarmi un paio di coltelli al mio ritorno?>>

Charles scoppiò a ridere, allungandosi e pizzicando con amore le guance lisce del suo Angelo custode <<Dico sul serio>> annuì, sicuro.

Camille non gli disse altro, smaterializzandosi. Riapparve in Paradiso, a distanza di un paio di mesi dall'ultima volta che ci era stata. Stava cercando suo padre: quella volta non gliel'avrebbe fatta passare franca. Gliene avrebbe cantate quattro, anche a costo di farsi cacciare a pedate dagli Angeli Superiori, e l'avrebbe fatto proprio in quel momento.

Furiosa, si precipitò dentro la sua vecchia casa - non poteva che chiamarla così, dopotutto ormai viveva praticamente tutto il giorno con Charles. Non bussò neanche, spalancò la porta e, come previsto, si trovò davanti metà della sua famiglia.

<<Camille!>> esclamò sua madre alzandosi in piedi e fissandola in modo insolito. Sembrava quasi che... che le volesse bene. Ma l'Angelo sapeva perfettamente che non poteva trattarsi sicuramente di quello.

<<Che cosa vuoi, ragazzina?>> sputò velenosa sua nonna, lanciandole contro il centrotavola intagliato e quasi colpendola. Cami si spostò di lato, schivandolo. Al contrario di tutti gli oggetti umani - esclusi quelli toccati e/o tenuti in mano dal protetto -, quelli angelici potevano colpire un guardiano.

Darkside- Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora