11. Casa

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📌 Giordana Angi


E se non era un posto raggiungibile

Allora io mi fermo e smetto di cercare

Se non sei tu la casa io non so più abitare


Camille sonnecchiò leggermente, con la guancia schiacciata contro il pugno, mentre ascoltava tutto quello che Malakhin le stava dicendo. Sua sorella era stata dolcissima a fare ogni ricerca possibile, però era dotata del dono della sintesi tanto quanto lei possedeva quello del silenzio.

<<Sorella, ti sto annoiando, per caso?>> il tono irritato dell'Angelo la fece scattare.

<<No, no. Assolutamente>>

<<Allora prestami attenzione, grazie>> sibilò Malakhin, rivolgendole un sorriso amaro. La bionda percepì un cumulo di brividi per la schiena e si decise a concentrarsi pienamente sulla sorella.

<<Scusa>> bisbigliò, alzando le mani. Quando Khin faceva così, era meglio non farla arrabbiare di più o si rischiava la decapitazione istantanea.

<<Dicevo... è molto probabile che il colore dei tuoi occhi sia dovuto ad un particolare pigmento presente nel nettare con cui ci nutriamo noi Angeli>> le annunciò, raggruppando poi i documenti come un giornalista del telegiornale.

<<Vuoi dire che...>>

<<C'è sempre la possibilità che mamma abbia commesso adulterio, sì, Cami. Però... però preferisco pensare che si tratti del nettare>>

<<Hai delle prove al riguardo?>>

<<Mh mh>> mugugnò Malakhin, distribuendo sul tavolo del soggiorno di Charles tutti i suoi fogli. Poi puntò con il dito su una scritta in particolare <<Vedi? Qui dice che il pigmento viridemust è stato aggiunto al nettare circa trent'anni fa dagli Angeli Fabbricatori>>

<<E questo come può provare...>>

<<Pensaci, sorella, tu sei l'unica nata in quest'arco di tempo tra tutti noi e sei l'unica che è nata dopo che mamma si è nutrita con il nettare>> Malakhin le sbatté la realtà in faccia, con un impatto piuttosto forte <<E tutti gli Angeli nati da trent'anni hanno gli occhi verdi. Nella nostra famiglia, tu sei l'ultima discendente, quindi non c'è termine di paragone. Ma se invece prendi come esempio famiglie come i deMartel, allora...>>

<<Quindi è questo...>> Camille quasi non poteva crederci. Si ritrovò ad abbassare la testa, con gli occhi fissi sul pavimento. Era furiosa <<È questo il motivo>>

D'improvviso, la mano di Charles si posò sulla sua spalla. Lei si voltò velocemente, trovandolo a sorriderle. Si sentì subito meglio, ma la rabbia bolliva ancora nel suo corpo. Non bastava un sorriso a farle distogliere l'attenzione.

<<Cami...>> Malakhin era quasi spaventata. Non aveva mai visto sua sorella con quell'espressione così vuota. Si vedeva chiaramente tutto l'odio che provava, tutta l'agitazione, il tormento.

<<Questo è il motivo per cui per ventisette anni della mia vita sono stata trattata come qualcuno inutile, come un inferiore. E tutto per uno stupido pigmento>> l'Angelo scosse la testa <<Avrebbero potuto controllare loro stessi, invece hanno tutti preferito accreditarmi le colpe universali. Per la nostra famiglia, io sono responsabile persino del Diluvio Universale, no? O beh, tanto per cambiare, del fratricidio di Caino e Abele, del morso alla mela di Eva. O perché no, spariamola meglio, è colpa mia se Lykah è stato punito>>

Darkside- Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora