13. L'essenziale

704 32 46
                                    

📌 Marco Mengoni


Mentre il mondo cade a pezzi

Mi allontano dagli eccessi e dalle cattive abitudini

Tornerò all'origine

E torno a te, che sei per me l'essenziale


Camille abbassò lo sguardo, camminando accanto a Charles e oltrepassandolo. Febbraio era agli sgoccioli e loro due non si parlavano, di nuovo. Il monegasco era rimasto totalmente ferito dalle bugie dell'Angelo e aver visto quello che a lui era sembrato un bacio non aveva fatto altro che peggiorare le cose.

La bionda si lasciò scappare un sospiro, stringendo i pugni e spingendosi ad andare avanti. Doveva lasciar sbollire le cose e solo in quel modo lei e Charles sarebbero tornati amici come prima. Qualcosa di più, in realtà, sperava Cami.

<<S-senti...>> mormorò, rivolta al pilota. Quest'ultimo notò come si stesse torturando le mani, nel tentativo di non sembrare impacciata. Il risultato, beh, era stato esattamente ciò che lei non voleva mostrare.

<<Non mi interessa>> la interruppe subito, freddamente. L'Angelo rimase per qualche istante con la bocca aperta, le labbra tirate a pronunciare la lettera "T". Abbassò un attimo lo sguardo e respirò profondamente.

<<Invece mi ascolti>> si azzardò a dire, per poi ritirarsi, titubante.

<<No>>

<<Oh andiamo! Non ho fatto niente di male!>> lui doveva sapere che lei non aveva fatto quello che lui pensava. Più o meno.

<<Non ho voglia di parlare di questo>>

Camille sentì le lacrime agli occhi e così chinò la testa in avanti, dandosi interiormente della stupida. Si era ripromessa che non avrebbe pianto, che non si sarebbe mostrata debole, ma davanti a lui tutto era inutile e stupido.

Lui... che riusciva a distruggerla soltanto con un'occhiata. Lui... che lei amava così tanto. Lui... che la odiava.

<<Spiegamelo!>> urlò, non riuscendo a trattenersi. Rialzò il viso in un impeto di rabbia, le lacrime copiose che le sgorgavano incessantemente dagli occhi <<Spiegami perché non riesci a guardarmi in faccia!>>

La sua voce, spezzata dal pianto, suonava come una supplica. Beh, effettivamente era quello, era una richiesta di risposta.

Seppur Charles fosse arrabbiato, incazzato da morire, non poté resistere alla vista di Camille in quello stato. Era furibondo, ma lei rimaneva sempre e comunque la persona che lo aveva salvato e in quel momento aveva commesso un errore.

<<Perché?>> ripeté Leclerc, ironicamente e assumendo un portamento quasi divertito e sprezzante <<Sul serio?>>

<<Sì, sul serio>>

<<Continui a prendermi in giro, Camille. E a me questo non sta bene>>

<<Non ti ho detto delle cose, ma non ti ho mai preso in giro!>> si difese la ragazza, scuotendo la testa <<Io non...>>

<<Oh per favore, ti ho visto! Ti ho visto baciarlo, maledizione!>> gridò Charles, il corpo curvato verso di lei, gli occhi sbarrati dalla rabbia, il viso tirato. Tutto in lui mostrava l'evidente rancore, ma quello che trasudava ancora di più era la gelosia.

Sì, era geloso.

<<Ma non ci siamo baciati, idiota!>> Cami fece un passo avanti, per avvicinarsi, ma lui si tirò indietro istintivamente <<Mi ha solo baciato la guancia!>>

Darkside- Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora