fourteen.

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Mi svegliai presto con i raggi del sole che sfioravano il mio viso. Era una giornata calda e dopo essermi vestita andai a scuola. Lì trovai i miei compagni.
Durante uno dei cambi di lezione, io e le mie amiche ci incontrammo , Niall mise il braccio intorno al mio collo e camminò con me nei corridoi affollati. Mi fece ridere, pronunciò una battuta su quello che avrebbero potuto pensare gli altri studenti dopo averci visto camminare abbracciati.

"Penseranno che stiamo insieme...O CHE SIAMO SCOPAMICI"

Enfatizzò la pronuncia dell'ultima frase.
La mia risata imbarazzante si fece sentire nella stanza e distratta da Niall urtai la spalla contro qualcuno.
Alzai gli occhi in su e gli smeraldi di Harry si incastonarono nelle mie pupille tenebrose.
Pensai che i nostri occhi fossero come il paradiso e l'inferno, i suoi chiari e luminosi, i miei scuri e infiniti.
Il suo incantevole viso arrossato pronunciò un silenzioso "perdonami" e un "ciao" allegro.

"Beh, credo sia arrivato il momento di andare"

Niall lasciò il mio collo e fece una corsetta verso Francesca e sapevo che avrebbero sussurrato qualcosa riguardo me e Harry.
Rimanemmo uno difronte l'altra in un silenzio fulminante ma piacevole che Harry interruppe dopo poco.

"Mi stavo chiedendo...ti andrebbe di confermare la nostra uscita?"

Sentii il mio viso caldo, se ne accorse.

"Certo, quando?"

Feci un sorriso timido e abbassai lo sguardo, prese il mio mento e portò il mio viso alla posizione iniziale, così che i nostri occhi si incontrassero ancora.

"Oggi dopo scuola? Passo per la tua classe e andiamo"

Gli diedi una risposta positiva, sorrise e guardai la sua dolce fossetta, ne avevo una anche io, sulla guancia opposta.
Purtroppo la campanella suonò, Harry mi salutò e andò via, Matilde e Simona si aggrapparono ai miei bracci correndo velocemente verso la classe di matematica.

"Quindi uscite? USCITE?"
"Si usciamo"
"QUANDO USCITE?"
"Oggi dopo scuola"
"Uh,ha fatto in fretta il ragazzo"

Risi a quell'affermazione ed entrai in aula.
Le ultime 2 ore di lezione passarono velocemente e uscita dalla classe trovai Harry con un mazzo di margherite in mano. Fu spinto dalla folla e fece un'espressione buffa, sembrava che gli occhi stessero uscendo dalle orbite.
Andai verso di lui, mi porse i fiori e mi salutò con un dolce sorriso e dopo averlo ringraziato ci incamminammo fuori scuola.

"E questi dove li hai presi?"

Chiesi riferendomi ai fiori, ero certa che a scuola non ci fosse un fioraio.

"Sono uscito prima da scuola e li ho raccolti in un'aiuola a pochi isolati da qui. Non volevo presentarmi a mani vuote"
"Li hai strappati?"
"Oh no no no, la signora Rosie mi ha dato il permesso di potarli, siamo amici"

Il pensiero che un adolescente potesse essere amico di un'anziana signora quasi mi commosse, non è da tutti.

"Ti ringrazio, mi dispiace non averti preso qualcosa"
"Non preoccuparti, non è importante"

Mi dispiaceva davvero, avrei potuto preparargli un dolce, o prendergli un libro...
Fuori c'era un venticello fresco, notai i ricciolini di Harry danzare sul suo viso.
Indossava una t-shirt bianca e una felpa grigia sopra, dei jeans neri e delle Vans, teneva in mano la chiave della macchina e si potevano notare le sue unghie colorate di giallo e rosa.
Riconobbi subito la sua auto, nonostante l'avessi vista una sola volta.
Dopo aver premuto l'acceleratore, chiesi ad Harry dove eravamo diretti.

"Lo scoprirai solo vivendo"
"E se mi portassi in una casa abbandonata e mi uccidessi?"
"Vedremo!"

Harry strizzò gli occhi e socchiuse le labbra.
Dopo qualche chiacchiera arrivammo. Il ricciolino mi aprì la portiera, uscii e vidi un bellissimo panorama, ci trovavamo su una collina non troppo alta, c'era un campo di fiori e un'erbetta verde acceso, 3 alberi di sofora e 2 da frutto e un cielo da togliere il fiato.
Mi girai per cercare Harry e lo trovai seduto sotto una delle grandi sofore con una tovaglia lilla e accanto un cesto in vimini con cibo e bevande all'interno.
Mi sedetti di fianco a lui, si sentiva il cinguettio degli uccellini, il fruscio del vento e il respiro regolare di Harry. Mi sentivo calma e felice.

"Wow...è tutto così piacevole. Grazie Harry"
"Non devi ringraziarmi, è un piacere essere qui con te"

Il ragazzo dagli occhi verdi tirò fuori dei bicchieri colorati

"The pesca o limone?"
"Assolutamente pesca"
"Uh sei una di loro"
"Io? Tu bevi della pipì in lattina"
"Tu dello sciroppo!"
"Uno sciroppo molto buono a mio parere"

Mangiammo e chiacchierammo del più e del meno, musica, hobby, futuro.

"Sai, in Italia c'era un posto molto simile a questo, mio padre mi ci portava quando ero triste"
"Questo luogo me lo ha fatto conoscere Louis, avevamo 12 anni, mi ricordo che eravamo soli e non sapevamo che fare, così mi trascinò qui per seppellire il suo pesciolino morto, venivamo spesso, poi ho iniziato a venirci da solo"
"Anche da piccoli eravate solo tu, lui e Zayn?"
"Inizialmente eravamo molti di più, poi solo io e Lou. Zayn lo abbiamo conosciuto il primo anno di superiori, era sempre solo così abbiamo provato a fare amicizia, tu invece, racconti del tuo passato?"
"Nulla di interessante, ho sempre vissuto una vita tranquilla. Inizialmente avevo paura di trasferirmi qui, ma poi ho conosciuto Niall e tutte le mie amiche. Ora come ora non tornerei mai in Italia"
"Io amo l'Italia, ci vado spesso con mia madre...Ho notato che hai un bel rapporto con Niall"
"Si, è il mio migliore amico, mi fa sempre sbellicare dalle risate e c'è sempre quando sono triste. Ma cambiamo argomento...ti piace leggere?"
"Uhm, si molto"
"Libro preferito?"
"Per il momento 'La canzone di Achille'"
"Achille è metà della mia anima, come cantano i poeti. Lo riconoscerei anche solo dal tocco, dal profumo; lo riconoscerei anche se fossi cieco, dal modo in cui respira, da come i suoi piedi sferzano la terra. Lo riconoscerei anche nella morte, anche alla fine del mondo."

Pronunciammo insieme quelle dolci parole e sorridemmo. Sentii il profumo di Harry nelle mie narici, un profumo forte e speziato e le sue morbide labbra si posarono candidamente sulle mie.

𝗔𝗱𝗼𝗹𝗲𝘀𝗰𝗲𝗻𝗰𝗲.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora