二十二

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-Shh, tanto non ci scoprirà nessuno qui dentro- dissi chiudendo la porta alle nostre spalle, dopo aver spinto Jeno alla parete. Lui rise e mi circondò i fianchi con le braccia. Mi alzai sulle punte dei piedi, e dopo aver sorriso, -Tu sei pazza- azzerò lui le distanze. Chiusi gli occhi e ricambiai il bacio bagnato che ci stavamo scambiando. Lui era sempre dominante nei baci, solo raramente mi permetteva di esserlo. Portai le mie mani dietro il suo collo, incastrando le mie dita tra i suoi capelli. Si spinse leggermente verso di me, grugnendo nel bacio, facendomi sorridere. I nostri corpi erano appiccicati l'uno all'altro. Quando iniziavano un bacio del genere era difficile staccarsi... Cosa che sta succedendo da un mese a questa parte, dopo essere stata a casa sua, per il "drama". Non eravamo ancora passati allo step successivo, non ero ancora pronta, ma per i suoi baci... Cazzo si.

La sua lingua si scontrava dolcemente con la mia, facendomi sentire quanto carico di sentimenti fosse quel bacio, oltre che voglioso. Strinse le mani sui miei fianchi, abbassandosi leggermente, e senza staccarci dal bacio, mi prese in braccio, facendo legare le mie gambe scoperte a causa della divisa, attorno al suo bacino. Camminò fino a farmi sedere su un banco vuoto, di quell'aula abbandonata della nostra scuola.

Si staccò per poi abbassarsi e iniziare una scia di baci sulla mascella. Portai la testa indietro tenendo gli occhi chiusi. Mi morsi il labbro per non fare nessun tipo di rumore, ma mi era pressoché impossibile con le sue labbra esperte, sulla mia pelle candida. -Jeno- sospirai stringendo di più le ciocche dei suoi capelli.

Lui strinse sempre di più la presa sui miei fianchi, facendomi scontrare bruscamente contro il suo basso ventre, facendomi sentire la sua tensione. Sorrisi leggermente per poi mordermi l'interno guancia. Scese sempre di più arrivando a baciare il mio collo. -Jeno- ah... Smettila, si vedrann-no- gemetti non appena lui si interessò al punto più debole che avevo. Sentivo i suoi occhi puntati sui miei, ghignò vedendomi fremere al suo tocco, per poi continuare a darmi l'unico piacevole piacere, che solo lui poteva darmi. Baciò avidamente, leccò, succhiò e mordicchiò nello stesso punto facendomi sfuggire dalle labbra quei suoni osceni, che però aumentavano la sua voglia. Ci eravamo sempre spinti fino a qui. Mai più in là. Stiamo insieme da quasi due mesi ma non l'abbiamo mai fatto, al contrario di Sakori e Jaemin, che si fanno da fare forse tutti i weekend.

La campanella suonò, ma ero troppo presa dalle attenzioni del moro per avere la volontà di staccarmi e tornare in classe, dopo aver saltato matematica.

Si staccò lui, e mi sorrise, riprendendo a baciare, stavolta dolcemente, le mie labbra. -Se saltiamo anche la prossima ci ammazzano, vero?- chiesi io facendolo ridere. Ridacchiai anche io, ma poi mi avvinghiai di nuovo a lui, avevo ancora bisogno dei suoi baci, e non penso avrei mai avuto nausea di lui. -Amore- sospirò staccandosi leggermente. -Si scusa, dobbiamo andare- dissi staccandomi e cercando di controllarmi. -NO! Cioè si, dobbiamo andare ma... Ho un erezione- disse spudoratamente, facendomi ridere. -Dai, non ridere! Lo hai causato anche tu questo...- disse e io tornai seria, cercando di nascondere il plausibile sorriso che mi si stava formando sulle labbra. -Come posso aiutarti io?- chiesi cingendogli nuovamente il collo, e lasciandogli dei leggeri e veloci bacini a stampo. -Dimmi qualcosa di noioso- disse e io mi fermai dai miei movimenti e ci pensai. -Oggi, devo accompagnare mia mamma a fare una visita di controllo per il bimbo o la bimba, e possiamo vederci solo stasera per studiare- dissi e lui fece un piccolo broncio. -Non può andarci Sooyu con tua mamma? La tratta come se fosse tua sorella- disse e io rivoltai gli occhi. -No, Jeno, ci devo andare io... Non lascio quella andare con lei. E poi volevo informarmi- dissi con nonchalance. -Informarti su cosa?- chiese e io mi staccai. Era curioso, aveva l'espressione confusa mentre si aggiustava la giacca della divisa. -Cose da donne- feci l'occhiolino e sorrisi. Effettivamente volevo chiedere una cosa alla ginecologa. Avrei comunque avuto un primo rapporto con Jeno, e volevo essere protetta. Diventare una possibile mamma a quasi diciassette anni non penso sarebbe stata una cosa positiva.

Scossi la testa e presi la mano del mio ragazzo, uscendo da quell'aula abbandonata, dirigendoci verso la nostra classe. -Oh, Jeno Oppa!- sbuffai e ci girammo. Era lei, l'arpia. Ora stava in questa scuola, fortunatamente in una classe diversa dalla nostra. -Dimmi, Sooyu- disse leggermente scocciato, non gli avevo detto nulla, ma evidentemente il suo fare da gatta morta, gli urtava il sistema nervoso, soprattutto se continuava a provarci con il ragazzo della cugina.

-La vicepreside mi ha detto di distribuire i fogli per l'adesione alla gita di fine anno. Ecco, io oltre che chiedere a te di portarli in classe, volevo chiederti se potevamo stare insieme in pullman, sai sei il mio unico amico- disse facendo gli occhioni dolci. Io alzai gli occhi al cielo, e poi guardai Jeno, che ancora non aveva risposto. -Veramente volevo stare con Ak- non lo fece finire di parlare che parlò lei. -Va bene, starò da sola, forse non verrò nemmeno, dato che non ho amici non avrebbe senso venire... Non importa, ciao- disse con gli occhi lucidi.

Waa! SA PROPRIO RECITARE BENE STA QUA. Si voltò e scappo via in lacrime mentre Jeno si voltò verso di me. Gli strinsi la mano. -Poi ne parliamo?- chiese e io rimasi un attimo scossa. -Vuoi veramente stare con lei? Di questo mi vuoi parlare?- chiesi facendo un passo indietro a lui. -Lo sai che non mi sta simpatica, ma effettivamente sono il suo unico amico, e poi io e te staremo tutta la gita insieme, puoi stare in pullman con qualcuno dei ragazzi o delle tue amiche.- disse cercando il mio consenso. Staccai la mia mano dalla sua e sospirando mi diressi da sola in classe. -Dai, non essere gelosa, lo sai che io voglio stare con te, e basta- disse lui prendendomi da dietro, facendomi fermare. -Non sono gelosa- dissi staccandomi. -La lezione sta per iniziare, e tu devi ancora distribuire quei fogli- dissi guardando tutto eccetto che lui. Non volevo succedesse di nuovo. -Amore- mi richiamò lui. -Aki- una seconda volta, ma lo ignorai ed entrai in classe.

Andai verso il mio posto e mi sedetti pesantemente sulla sedia più scomoda al mondo. -Oi, che hai?- chiese Saki accanto a me. -Poi ti spiego- dissi sorridendole flebilmente. Dalla porta della classe entrò Jeno che cercò subito il mio sguardo ma che non glielo permisi. -Jeno, c'entra lui, vero?- chiese ancora e io annuii. -Oggi ti chiamo, va bene?- chiesi conferma e lei sorrise. -Per te ci sono sempre- disse facendomi sorridere.

Il mio ragazzo passò da accanto al mio banco dopo aver lasciato i fogli sulla cattedra e averlo annunciato a tutti, per poi fermarsi. -Stasera mi spieghi perché sei così...?- chiese e finalmente lo guardai. -Va bene...- abbassai il capo. Lui sorrise lievemente, e infine cercò anche solo un mio contatto, mi abbassai alla sua altezza e gli lasciai un candido bacio sulle labbra. -Ti amo- mi ricordò facendomi sorridere. -Ti amo, anche io- .

Avrete il continuo entro questa settimana, non preoccupatevi

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Avrete il continuo entro questa settimana, non preoccupatevi. Vi amo (◍•ᴗ•◍)❤


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