五十一.

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Mi svegliai irritata dai raggi della luce del sole che entrava dalle fessure della persiana, leggermente aperta. Mugugnai infastidita, avevo ancora sonno, così mi nascosi sotto le coperte.

Notai solo allora che Jeno non c'era nel letto. Aprii gli occhi del tutto e tastai la parte del materasso scoperta, era fredda.

Sbadigliai e poi mi misi seduta, lamentandomi del dolore che pian piano si stava attenuando, nella mia parte più intima. Girai lo sguardo notando che fossero solo le 8 di mattina. Mi alzai dal letto, e con una mano mi aggiustai i capelli che erano ormai tutti scompigliati.

Cercai di camminare il più normalmente possibile, ma mi fu come impossibile. Aprii la porta e dopo aver incrociato le braccia al petto, scesi le scale, sentendo il rumore di una televisione accesa.

Corrugai la fronte e prima di scendere tutta la rampa mi affacciai, notando Jeno e Jisung, piangere davanti al televisore. Mi guardai intorno, allontanando così lo sguardo da loro, e poi solo dopo lo riportai su di loro, che piangevano l'uno abbracciato all'altro.

-Che diamine stanno facendo quei due?- chiese una voce femminile assonnata quanto me. Mi voltai e risi. Era Yeona. Aveva anche lei solo una maglia lunga, sembrava la maglia di Winwin, eppure adesso che sapevo come erano realmente le cose...scossi la testa e lasciai perdere.

-Non ne ho idea, sembrano dei bambini depressi- risi leggermente facendo ridere anche lei.

Ci voltammo entrambe a guardare quei due, e poi dopo esserci scambiate un cenno, scendemmo andando verso di loro.

Appena Jeno mi vide, si asciugò le lacrime, e si staccò da Jisung, per venire verso di me. -Stai bene? Ti fa male?- chiese poggiando una mano sul mio basso ventre, e l'altra sul mio fianco. Sorrisi senza togliere lo sguardo da lui. -Tu stai bene?- chiesi cercando di trattenere una risata. Era così tenero e buffo allo stesso momento. -Eh?- chiese per poi strofinarsi la faccia con i palmi delle mani.

Risi leggermente per poi togliere dal suo viso le sue mani. -Basta- sorrisi divertita, per poi toccare leggermente le sue guance. -Ti farai male a strofinarti in quel modo. Non c'è nulla di male a piangere per..- mi fermai e guardai lo schermo stoppato, in cui era scritto "Hi, bye mama". -Per un drama.- dissi per poi pettinare con le dita alcune sue ciocche scure di capelli che ricadevano sulla sua fronte.

-Ora capisco perché anche tu piangi per i drama- disse con gli occhi lucidi, ridendo leggermente. Abbassai la mia mano e presi la sua. -Giusto, il massaggio- si ricordò dicendolo ad alta voce. Risi per poi lasciargli un bacio a stampo sulle labbra.

-Non ce n'è bisogno, amore- dissi staccandomi e poi fare per andare dai due che erano sul divano. Non si rivolgevano nemmeno la parola...

Camminai a fatica, sentendo le risatine del mio ragazzo dietro di me. Mi voltai e lo guardai male. Lui mi raggiunse velocemente e si sedette sul divano, per poi prendermi di peso e farmi sedere su di lui. I due ci guardarono e sorrisero imbarazzati.

-Yeona, puoi venire un attimo?- chiese una voce maschile, probabilmente Yuta o Sicheng.

Lei si voltò verso le due voci e poi si alzò dirigendosi su per le scale. Jisung la seguì con lo sguardo, e poi strinse i pugni sulle sue ginocchia.

-Sei stupido- dissi io facendo nel mentre i grattini al collo di Jeno. -Concordo con Aki- mi appoggiò il moretto che mi teneva stretta.

-Cosa dovrei fare? Andiamo, anche se lo so...- disse rivolgendosi a Jeno, escludendomi. -Lo sappiamo entrambi- corressi il suo pensiero, e lui iniziò a parlare ad entrambi.

-Insomma...lei non vuole avere nulla a che fare con me. So di aver sbagliato, eppure non riesco a rimediare. E poi ho solo sedici anni, non servirebbe a nulla, siamo troppo piccoli, e le relazioni non durano all'infinito. Lo sanno tutti che chi si fidanza adesso non rimarrà insieme per sempre. È poco probabile che si continui la vita insieme e che si costruisca una famiglia dopo questo periodo- disse abbassando la testa.

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