三十六

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Ci alzammo e lei mi prese subito per mano. -Non fatevi scoprire almeno- disse in un sussurro Jaehyun e Taeyong gli diede una pacca sul gomito. -Usate le protezioni- disse l'altro che in un primo momento sembrava essere il più innocente. Akiha rise e annuì imbarazzata, le sue guance sembravano delle ciliegie, gustose che avrei solamente voluto toccare, baciare e mappare nella mia testa. Socchiusi gli occhi riportando lo sguardo verso di loro. -Tranquilli, so cosa fare, continuate pure a parlare- sorrisi e trascinai la mia ragazza verso il corridoio che andava alle camere e alle varie stanze della sauna. -Andiamo in camera e poi di nuovo qui?- chiesi dirigendomi verso il posto delle scale, e raggiungere il secondo piano. Lei però mi fermò. Piantò i piedi per terra e mi fece voltare verso di lei. -Vieni- sussurrò aprendo la porta delle stanze delle varie vasche a temperatura più elevata. Ero confuso, avevamo prima bisogno dei costumi, e dio! Certo che avrei voluto vederla nuda, ma non penso lei sia pronta, e sto aspettando il momento giusto per far si che tra noi accada, e vada tutto per il meglio.

Al centro della grande sala c'era una vasca enorme, da cui fuoriusciva il vapore, era come stare alle terme, ma era isolato. In questo periodo dell'anno non vengono molte persone, soprattutto perchè inizia a fare più caldo rispetto a prima. Estrasse una chiave magnetica dalla tasca del pantalone e si voltò verso di me sorridendo. Il perimetro della piscina dall'acqua calda era circondato da camere col vetro appannato e in cui dentro erano presenti delle vasche più piccole e riservate. Arrivammo davanti ad una porta più appartata e lei passò con un movimento veloce la card sul lettore, e dopo un sonoro bip la porta si aprì, mostrando ai nostri occhi una vasca che ribolliva acqua e con il vapore che fuoriusciva da essa. Entrammo e notai subito la presenza di asciugamani e il fatto che il vapore non invadeva tutto lo spazio circostante, bensì sembrava come se una barriera invisibile contenesse il tutto. -Ta daan!- sorrise lasciando la mia mano e mostrando orgogliosa ciò che stavo vedendo da un pezzo.

-Ti piace?- chiese cercando i miei occhi, sorrisi e portai lo sguardo su di lei, -E' bellissimo- mi avvicinai e le lasciai un tenero bacio sulla fronte. 

-Facciamo il bagno?- chiese ancora e io la guardai perplesso. -I costumi... non che mi dispiaccia doverti vedere nuda, ma ecco- non mi lasciò finire che mi lanciò un asciugamano in faccia, divertita. -Ci si può immergere con il telo, e poi si toglie dentro se si vuole- disse mordendosi il labbro inferiore. Odiavo quando lo faceva, era un suo vizio e mi portava inspiegabilmente un volerla avere tutta per me, assaporare ogni centimetro della sua pelle non solo con le mani ma anche e soprattutto con la lingua, e mappare il tutto nella mia mente, così da non dimenticare uno spettacolo del genere. 

-Girati che mi metto l'asciugamano addosso- disse e io scossi la testa cercando di rimanere calmo ma soprattutto sotto controllo. Mi voltai e guardai il telo bianco candido tra le mie mani. Buttai fuori un respiro dettato dall'imminente eccitazione, sperando solo che l'acqua calda avrebbe alleviato la tensione alla mia lunghezza, che solo al pensiero, si stava indurendo. Cazzo.

-Hai bisogno di una mano?- chiese divertita portando le mani dietro sulla mia schiena. Fanculo. Mi voltai e la vidi con la pezza attorno al busto. Aveva davvero fatto in fretta e mi stava provocando. Ne ero consapevole. Mi avvicinai a lei e lei fece un passo indietro, finendo sul bordo della piscina. -Non so se riesco a trattenermi... quando tu sei così- confessai a denti stretti esitando il portare le mie mani sui suoi fianchi. -Perchè dovresti trattenerti? Non farlo... mi fido di te, e so che non mi farai male- si allungò e mi baciò delicatamente le labbra. Chiusi gli occhi e portai le mie mani sui suoi fianchi. Era un bacio timido, le nostre lingue si toccavano appena, cosa che cambiò totalmente una volta che lei fece scorrere le sue mani dal collo fino al bordo della mia maglietta. 

-Ne sei sicura?- chiesi staccandomi dal bacio. Lei sorrise sinceramente, -Voglio te, Jeno- il mio cuore sembrava poter uscire dalla cassa toracica in cui era costantemente rinchiuso. E' stata la prima a farmi sentire in questo modo. 

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