𝐃𝐈𝐀𝐑𝐘

十一

Era passata una settimana esatta, e tra poco saremmo usciti tutti da scuola. Jaemin continuava a guardare Akiha... e tutto questo mi dava ancora più fastidio, soprattutto dopo aver sentito tutto ciò che ha detto... quel giorno.

*Flashback*

Eravamo a casa di Jaemin e come al solito nel suo seminterrato, il suo regno, eravamo tutti i Dream. Mancava Mark all'appello, ma ci avvisò di star per arrivare, avrebbe fatto un leggero ritardo a causa di una chiamata improvvisa da suo padre.

Eravamo seduti tutti sul divanetto blu che aveva nel "salone" di quello che poteva definirsi un secondo appartamento, tutto di Jaemin. -Allora, dato che Mark ancora dieci minuti li impiegherà, e chissà quando arriverà qui, vuoi darci qualche indizio? Sto morendo di curiositaaaa- disse Haechan cercando di corromperlo ma lui negò divertito.

-Io tra poco dovrei tornare a casa, mia mamma ha bisogno del mio aiuto- disse Chenle sorridendo. Tutti annuirono e quindi Jaemin si ritrovò costretto a parlare. Avevo paura. Non volevo sentire ciò che pensavo. Soprattutto adesso, che le cose forse stavano cambiando e per una volta nella vita io avrei avuto la mia felicità, che in questo caso era Akiha.

-Aish, vabbè, lo racconterò dopo a Mark. Allora... mi piace una ragazza- disse di colpo, girando lo sguardo verso di me. Le mie braccia erano appoggiate sulle ginocchia, e le mie mani erano libere, se non occupate a stringere la mia stessa carne a causa della notizia ormai da me conosciuta.

Serrai la mascella e una sensazione di nervoso e fastidio si impadronì del mio stomaco. -Wow! Hyung è la prima volta che ti sento dire una cosa del genere!- disse Chenle battendo le mani felice per il nostro migliore amico.

-Come si chiama la fortunata?- chiese Renjun ridacchiando e sistemandosi meglio su quello che era diventato per me uno scomodo, scomodissimo divano.

-Akiha... Kim Akiha. Non lo so, è così sbadata che mi viene voglia di proteggerla. È più bassina, ed è sempre da sola, o con Sakori, quella che penso sia la sua migliore amica... oggi aveva dei vestiti strani, sembrava una divisa di un ragazzo, ma non penso- disse ma lo interruppi. -Era mia, io le ho prestato quella divisa perché la sua non andava bene- dissi guadandolo negli occhi.

-Ah... beh, se ricapiterà le darò la mia... le starà meglio, essendo io il suo futuro ragazzo- sorrise facendomi ribollire il sangue. Non avevo mai odiato nessuno, e tantomeno il mio migliore amico. Ma stavolta era difficile trattenersi dall'odiare le parole uscite dalla sua bocca.

-quindi vi ho riuniti qui, per chiedervi se mi potreste aiutare, con lei...- disse facendo il timido. -Come fai ad essere tanto innamorato? Cioè non ti ho mai sentito parlare di lei, e ora sembra che tu la conosca da sempre- disse Haechan dopo avermi rivolto uno sguardo confuso.

-Non lo so... so solo che mi piace starle accanto- disse alzando le spalle. -Mi aiuterete? .... tutti?- chiese rivolgendo uno sguardo supplichevole a tutti, specialmente a me. Mi morsi l'interno guancia e poi tutti annuirono... me compreso. Era pur sempre il mio migliore amico, anche se le parole di Saki mi risuonavano in testa come un film ripetuto in loop.

-Tranquillo Jaemin-ah, cadrà ai tuoi piedi... vedrai! E poi avere una nuova coppietta nel gruppo non farà male a nessuno!- disse euforico Renjun. Mi sentii il telefono vibrare e notai una notifica da parte di mio fratello più grande: dovevo trovarmi davanti a casa tra dieci minuti, che mi avrebbe portato dopo tanto tempo, a trovare la sua famiglia. Ormai lui era felice. Sua moglie e i suoi due bambini lo amavano alla follia, e avrei voluto tanto avere anche io qualcuno che mi amasse come facevano loro per lui.

-Ragazzi devo andare, mio fratello è tornato- dissi sorridendo e dimenticandomi forse volontariamente, del perché mi trovassi li, e gli altri mi guardarono sorpresi. -Hyung è tornato?- chiese Haechan mettendo le mani a mo' di fiore sotto al mento, mostrando tutta la sua felicità di poter potenzialmente vedere di nuovo mio fratello.