Mi svegliai sentendo delle continue e dolci carezze tra i capelli, le sue dita mi stavano accarezzando il volto, delineando perfettamente tutti i miei tratti. Sorrisi involontariamente senza nemmeno aprire gli occhi. -Mmhhh...- mugugnai prima di avvicinarmi a lui ancora di più e nascondere il volto nell'incavo del suo collo. -Buongiorno- la sua voce roca di prima mattina era del tutto illegale. I miei ormoni sembrarono rispondere automaticamente e naturalmente alle azioni del corvino.
Girai di poco il volto e gli lasciai per la prima volta, un bacio leggero sul collo. La sua mano accarezzava ora le curve del mio corpo. Fianchi, braccia, spalle, per poi arrivare con timore alle gambe, -Non ti uccido se mi tocchi anche lì- sussurrai al suo orecchio.
Parve senza esitazione, mi cinse il fianco con la sua grande mano, e mi attirò di più a lui. Sorrisi per poi sentire la sua mano accarezzarmi la coscia scoperta a causa dei suoi pantaloncini.
-Passerei la vita a lasciarmi toccare da te- sussurrai abbracciandolo. Lo sentii sorridere, e abbassandosi verso la mia spalla, mi lasciò un bacio a stampo sulla pelle. -Non voglio che ti uccidano... non potrei più stare con te... ma non vorrei nemmeno più alzarmi da questo letto- disse e io mi tirai indietro leggermente, incontrando i suoi occhioni.
Mi avvicinai e mentre i nostri nasi si incastravano, perfettamente, come in un puzzle, sussurrai, -Vorrei rimanere anche io nel letto con te per sempre- per poi lasciargli un bacio casto sui boccioli che trovavo il mio, ormai, dessert preferito. Sorrise nel bacio trascinando me in quel attimo di estrema felicità che amavo passare con lui.
Dopo interminabili minuti, passati a coccolarci sotto il lenzuolo, e scambiandoci vari baci, mi staccai e mi alzai. -Vado a sciacquarmi, tu preparati, così andiamo insieme a scuola- sorrisi e lui annuì. -Sissignora!- corse in bagno. Io mi alzai con un sorriso raggiante in volto e mi diressi verso il corridoio prendendo il cellulare dove lo avevo lasciato.
Guardai lo schermo.
//Quando torni a casa ne parliamo. Avresti dovuto avvisarci prima. Poteva succederti la qualunque. Ritieniti fortunata che starai solo in punizione per un mese.
Era mio padre. Bene. Ero morta.
//Spera solo che non ti abbia beccato a stare con un ragazzo... conosci le regole, Akiha.
Un altro messaggio. Questo mi congelò seduta stante. Chiusi gli occhi passandomi la mano tra i capelli. Mi morsi il labbro inferiore e poi mi accucciai a terra. Maledizione.
Per lui ero ancora troppo piccola, figuriamoci passare la notte intera con un ragazzo, lo avrebbe fatto impazzire e molto probabilmente sia io che lui saremmo morti per mano sua.
Mi alzai osservando che mancava poco alle sei. Dovevamo sbrigarci. Bussai alla porta. -Jeno, posso?- chiesi sperando in un si. -Se vuoi vedermi senza maglia si- rise e io divenni rossa.
-Yah! Copriti! Ora devo entrare. Mio padre ci uccide, se non ci muoviamo.- dissi e la porta venne aperta, da lui che aveva solo i pantaloni del pigiama. Abbassai involontariamente gli occhi. Cacchio. Deglutii a fatica mentre lui si accarezzava l'addome, stronzo.
-Piccola.. non dovevi prepararti?- chiese ridendo. Lo maledii e poi entrai, facendomi piccola piccola davanti allo specchio.
*Time skip*
-Magari se mi conoscesse capirebbe che non abbiamo fatto nulla di male- provò a convincermi quell'orsetto.
-Jeno, se non vuoi morire aspetta qui, perfavore... entro, mi metto la divisa e cerco di scappare dalle grinfie dei miei. Non avrei dovuto dormire da te... non voglio che uccidano il mio ragazzo. Per mio padre il 'male' sei tu adesso. Dice che sono troppo piccola- dissi guardandolo.
STAI LEGGENDO
𝐃𝐈𝐀𝐑𝐘
Fanfic[COMPLETA] 𝐋𝐄𝐄 𝐉𝐄𝐍𝐎 ❝‹I dream, il gruppo più famoso della scuola; il sogno di ogni ragazzina. Sembrava un sogno averci a che fare. Eppure quando il diario segreto della ragazza più invisibile finisce nelle mani di uno di loro, averci a che...