四十四

133 13 21
                                    

*Akiha*

Mi portò prima a casa mia. Eravamo davanti al marciapiedi che ci avrebbe condotto dritti davanti al mio portone di casa. -Ti aiuto a fare la valigia così poi andiamo a casa mia- disse il ragazzo che ancora abbracciavo da dietro, mentre spegneva la moto, lasciando che un silenzio assordante entrasse nel nostro campo uditivo.

Allentai la presa e mi misi dritta, allungando le mani sul casco che sollevai e di conseguenza sfilai via. Con una mano lo tenni fermo sulle mie gambe, mentre con l'altra mi sistemavo i capelli che ormai erano letteralmente disordinati.

Jeno fece lo stesso, e scese subito dal mezzo, per poi prendere il casco da me e posarlo vicino al suo.

Mi porse la mano per aiutarmi a scendere, cosa che accettai sorridendogli leggermente, e scesi, posando i piedi sull'asfalto.

Aprì il bauletto ed estrasse le nostre due buste. Chiuse il tutto e dopo aver bloccato il mezzo, ci dirigemmo verso casa mia. Lui davanti e io dietro. Lo ammiravo, mentre i suoi capelli leggermente disordinati, e mori mi facevano un certo effetto.
Le braccia stese lungo i fianchi, tese per le buste leggermente pesanti. Si riuscivano ad intravedere da dietro le sue vene, che mi facevano a dir poco impazzire. Le sue gambe scoperte dal ginocchio in giù per i pantaloncini di jeans che indossava.

Strinsi la bretella della mia borsa mentre ancora con questo sorriso imbecille, lo osservavo. Si fermò a pochi passi da me e si voltò confuso. Si passò una busta nell'altra mano, portandole così entrambe, e lasciando un braccio libero. Lo tese verso di me e io ampliai il mio sorriso correndo verso di lui e prendendogli la mano.

-Cosa facevi là dietro?- chiese guardandomi. -Ammiravo lo spettacolo più bello della mia vita. Ho davvero un ragazzo bellissimo- mi alzai in punta di piedi e gli lasciai un bacio sulla guancia, facendolo arrossire lievemente.

Entrammo a casa e notai subito fosse ancora isolata la casa. I ragazzi non erano ancora tornati dal centro commerciale, e i miei non erano ancora tornati dall'ospedale.

Ci togliemmo le scarpe e superammo il salone. Mi bloccai poco prima delle scale per andare a preparare la valigia. Ultimamente non ci siamo dati molte attenzioni, e voglio rimediare prima di raggiungere la baita. Niente di troppo spinto, volevo solo sentirlo con me.

*Smut*

-C'é qualche problema?- chiese prendendomi la mano, e accarezzando il mio dorso col pollice. Mi voltai verso di lui e mi avvicinai velocemente alle sue labbra. Abbassò subito lo sguardo, e sorrise.

Sorrisi vedendo la sua reazione, e gli stampati un bacio a stampo. Lasciò cadere le buste e portò la mano libera sul mio fianco, stringendolo delicatamente.

Sorrisi nel bacio portando la mia mano libera, invece, sulla sua spalla. Mi staccai facendo un passo indietro, salendo il primo gradino. -Cazzo mi sei mancata...- lasciò andare la mia mano, e mi fece alzare, fino a prendermi in braccio. Risi leggermente e circondai con le braccia il suo collo. -Ti amo- si avvicinò al mio viso, tenendo le mani sui miei glutei. -Ti amo anche io- poi chiuse gli occhi, feci lo stesso, e iniziò a baciarmi. Salì piano piano le scale, fino a raggiungere la mia camera.

Non ci staccammo mai per tutta la salita. Mi morse il labbro inferiore leggermente, accompagnando il gesto con la sua lingua, che delicatamente leccava la parte designata. Socchiusi le labbra lasciandogli l'accesso che in fondo cercavamo entrambi.

𝐃𝐈𝐀𝐑𝐘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora