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TOMMASO

Squilla il cellulare, é Alice. 'Cazzo finalmente mi hai chiamato'

'si, senti devo sapere una cosa' capisco dalla voce quanto sia turbata

'Dimmi tutto'

'So che ti trovi in appartamento con una ragazza'

'Oh..si ... bhe ... ma'

'Fammi parlare Tommaso' mi interrompe 'é successo qualcosa tra di voi?'

'Ah... Bhe... No ecco... Aspetta.. Cioè' mi stavo rovinando, dirle di si o di no? Dirle che lo avevo fatto involontariamente?

'Si o no' la voce era debole, aveva bisogno della verità

'Si.' non rispondeva più nessuno 'ali..'

'Ah si, adesso dici Ali, ma potevi ricordartene prima di me'

'Non dire cosí dai..' aveva già staccato. Mi é preso malissimo al petto e le lacrime mi sono salite agli occhi. Era la prima volta che mi sentivo cosí male per una ragazza.

Entriamo, la seguo sempre in silenzio.

Le porte dell'ascensore che era alla fine di un corridoio chilometrico si aprono mentre noi saliamo, il colore che regnava era l'arancione, le pareti erano divise orizzontalmente in due, la parte bassa era bianca, e quella superiore di un arancione ne troppo scuro ne troppo chiaro.

Arrivati al trentesimo piano, le porte dell'ascensore si riaprono, e usciamo da quella piccola cabina che era uno specchio completo, aveva solo il pavimento di un grigio opaco. Mentre cammina, Elisa, si ferma davanti ad una porta con una targhetta d'orata al centro, mi guarda e mi indica delle seddie di tessuto arancione in una stanzetta aperta a fianco

'Aspettami li, torno subito'

Mi porge le labbra e io facendo finta di nulla mi giro e raggiungo una poltroncina.

---

Esce Elisa in lacrime dall'ufficio, le vado in contro e l'abbraccio affettuosamente chiedendole cosa fosse successo

'Ecco bhe... Come faccio a dirtelo?' tra un singhiozzo e l'altro erano poche le parole.

'Ne parliamo tranquilli a casa, ora calmati e usciamo da qua, tornerò in un altro momento' non ero cosí stronzo da lasciarla li, e farmi i cazzi miei.

* * *

ALICE

Ero ormai a casa da due ore quando ho deciso di fare un passo importante, almeno per il mio futuro. Dovevo ricominciare.

Prendo il cellulare, compongo il numero e il suono degli squilli prende posto nelle mie orecchie.

'Buongiorno, Racca&Bari, come possiamo esserle utili?' risposero al telefono

'Buongiorno, ho bisogno che buttiate giù una porta' pausa. Dovevo respirare. provai a essere convincente.

Ripresi. 'via Roma 4G, oggi se é possibile'.

'Saremo li tra un quarto d'ora, arrivederci allora'

Staccai il telefono, mi diressi in camera e aprii l'armadio. Era ormai la fine, non poteva più esserci nulla. Lui non sarebbe cambiato per una come me. Tra una lacrima e l'altra raccattavo le mie cose in giro nella casa e le mettevo in una piccola valigia che avevo trovato, gliel'avrei restituita più in là.

Mi diressi fuori e quando arrivarono i signori che avevo chiamato li condussi alla porta del mio appartamento, chiedendogli di buttar giù la porta. La scassarono, letteralmente, la sostituirono e io pagai 300 euro.

* * *

TOMMASO

'Cos'è successo quindi?'- chiedo un po' nervoso.

Siamo entrati nell'appartamento, ci siamo seduti sul letto e finalmente si é calmata.

'Bhe, ecco... Non hai il lavoro'

Rimango incredulo

'In che senso?'

'Nel senso che ti ho visto in questi giorni, sei legato ad Alice più di tutti, io e te non potremo mai tornare.. Bhe ... Si non torneremo mai insieme' guardava in basso.

'Eh?' che cazzo dice, io e lei? Ma che cazz..

'Okay, a mio cugino, piace Alice e a me piaci ancora tu, non ho mai accettato il fatto che tu non sei mio. Abbiamo quindi organizzato di portarvi lontani, per potervi separare. Ho chiesto allo zio di una mia amica, il capo dell'azienda di darti il lavoro qui, e lui aveva accettato, ero cosí felice di poter passare tempo con te, ma poi ho capito, tu non hai bisogno di me, tu hai solo bisogno di lei, e io non ne sono all'altezza. Credo solo che darei di tutto per poter essere al suo posto, poterti rendere felice. Darei ogni cosa, giuro. E Alice era arrabbiata con te perché ho mandato la foto scattata insieme a mio cugino.. E lui l'ha fatta vedere a lei..'

Mi ero incazzato, ci aveva fatti litigare apposta.

'Vaffanculo. Ti credi forse furba? Io la sto perdendo. Porca puttana, ce la fai?'

Ha ricominciato a piangere, ma questa volta no che non me ne fregava. Mi sono messo di tutta furia e velocità a fare la valigia, ho chiamato un taxy che entro cinque minuti sarebbe arrivato sotto casa. Porca puttana volevo scappare da li.

- - -

Pronto ad andarmene, mi giro indietro un'ultima volta, aveva fatto tutto questo per me, voleva solo stare con me. Ma io dovevo sapere ancora una cosa.

'Elisa..' alza gli occhi nella mia direzione, aveva tutto il trucco colato e la maglietta leggermente sporca di matita 'c'è stato davvero qualcosa tra noi?'

Mi guarda come se non avesse capito

'Siamo stati a letto in questi giorni?'

Mi guarda e poi arriva la risposta. 'Cazzo' penso

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Ciao a tutti... Scusate se ci ho messo cosí tanto ma giuro ero a corto d'idee..

Questo credo sia il penultimo capitolo almeno che non mi illumini un'idea spettacolare.

Grazie infinite a tutti per le visite.

Quale crede sia la risposta da parte di Elisa?

Alice.

Nuova notizia, sto scrivendo una nuova storia, visto che questa é ormai alla fine, sarei grata a tutti voi se dareste un'occhiata anche all'altra. Grazie

Tutto per 'gioco'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora