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ALICE

Mi sveglio e sento una grossa mancanza, sarà il letto troppo vuoto rispetto al normale, o forse é il risveglio, di solito era lui a svegliarmi.

Guardo il cellulare

'Buona notte piccola mia. Un bacio. T.'

Decido di non rispondere al messaggio per non disturbarlo pensando che fosse a lavoro.

Ricordo di avere un appuntamento con ... Bhe ecco... Quello o forse quella del messaggio.

Essendomi alzata all'una prendo il giubottino ed esco di casa. Vadonel bar più vicino e decido di ordinare un tost e una lattina di coca cola per tenrmi leggera.

'Ciao'. Un ragazzo di circa la mia età si siede davanti a me. 'Tu devi essere Alice, vero?'

Lo guardo presentarsi con tutta tranquillità

'Mi chiamo Andre, per gli amici, sono un amico di Tommaso'

'Sei quello del messaggio?' chiedo prendendo finalmente parola

'Ehm si' piccola pausa 'ti devo fare vedere una foto'

'Guardiamo' dico sorridendogli un po falsamente, non sapevo chi era e nemmeno se quello che mi raccontava era vero.

Mi mostra il cellulare su cui ce una foto di una ragazza e un ragazzo in una camera, guardo meglio e quel ragazzo é Tommaso e lei? Mi sale il crimine.

'E cosa sarebbe questo?!?!'

'Bhe lui é quello che chiami fidanzato e lei, bho chi la conosce'

Sento una fitta al cuore, prendo tra le mani il telefonino stringendolo più forte quasi a voler accartocciare quella foto, che guardandola sempre meglio, mi mostra proprio Tommaso, sembra felice, e io a casa a fare il conto dei giorni che mancano al suo ritorno, mi sento stupida, una cogliona, me l'ero detto di non fidarmi, che mi sarei fatta male.

Lascio cadere il cellulare sul tavolo, raccolgo velocemente la mia borsa e corro fuori da quel negozio, dove mi era stata detta la verità, dove ero stata obbligata ad aprire gli occhi e tirar fuori lo scudo.

Vado dietro ad una vecchia casa, sapevo che li nessuno mi avrebbe disturbata. Lascio cadere la borsa e il giubbotto. Mi appoggio al muro, la visuale é bellissima, dalle colline si vede il sole andarsene, e i mille colori che lascia alle spalle sono un'incantesimo.

Qua commetto un'altra errore 'ricordare' l'errore più grande che ogni essere umano può fare, i ricordi uccidono. E non c'è rimedio a questi.

Sulle mie guance iniziano a vedersi le delle gocce, che lasciano il segno del loro passaggio, i miei occhi bruciano, piano piano iniziano a gonfiarsi e a riempirsi d'acqua. Mi lascio cadere a terra senza controllare più le gambe, ho provati a ripetermi 'non sei una bambina che piange, alzati' ma non ha funzionato.

Chiudo per poco gli occhi. Cerco di trovare la tranquillità. Decido di chiamarlo, non ero sicura che quella foto fosse vera.

Uno squillo.

Due squilli.

Tre squilli.

'Pronto?' la sua voce mi suscita dei piccoli brividi.

'Ciao' nascondo la tristezza

'Tutto bene? Come mai mi hai chiamato?'

'Scusa non volevo disturbare... Mi mancavi..'

'Tranquilla non ci sono problemi, é notte qui, tutto questo'

'Scusami tanto' mi sento quasi in colpa di averlo chiamato 'quando hai l'incontro per il lavoro?'

'Tra sei ore esattamente' okay, era il momento della verità

'Senti..' una voce dall'altra parte del telefono mi interrompe

'Chi é Tommy?'

Lui le risponde

'Shtt dormi'

Dal rumore provocato sento che sta cercando di coprire il microfono. Questo mi fa arrabbiare e allo stesso tempo mi distrugge.

'Vado ciao.'

Stacco la chiamata. Senza preoccuparmi di lui o di cosa penserà. Ora starà da solo, o con lei. Ma io non ci starò più.

In quel momento arriva il ragazzo del bar, quando mi vede la sua faccia da prima turbata sembra rilassarsi 'finalmente ti ho trovata'

'Ero preoccupato' continua 'mi dispiace, che tu l'abbia presa cosi male, davvero'

Scuoto la testa 'non importa'

Si avvicina a me e si siede accanto 'non volevo farti stare male'

Lo guardo riconoscente 'grazie mille, mi hai aperto gli occhi'

'Vuoi?' mi chiede offrendomi il pacchetto di sigarette

'Si grazie' é la prima volta dopo anni che fumo. Spero che la cenere assorba il dolore prima di polverizzarsi.

* * *

TOMMASO

Il sole che passa dalla finestra mi sveglia, mi giro e mi trovo a letto, senza maglietta con soli i boxer addosso, guardo accanto a me e vedo Elisa in una specie di top e in un paio di pantaloncini molto corti, sta ancora dormendo, cerco di ricordare cosa é successo ma ho un vuoto.

Mi chiedo se ci sono andato a letto.

Lei si sveglia e vedendomi sorride alzando un soppraciglio 'come siamo sexy' mi fa l'occhiolino.

Non rispondo, mi alzo e vado in bagno, mi sciacquo la faccia con dell'acqua fredda e vedendomi allo specchio mi faccio schifo.

Alice é a casa, magari anche triste perche crede che tra me e quella tipa ci sia di più, e io? Sono qui, lontano da lei, dal suo corpo, dalle sue labbra.

Ho provato a richiamarla più volte, ma mi dava sempre occupato. Mi sto preoccupando, ho la voglia di lasciare tutto e andare da lei, a spiegarle tutto.

Ma ormai, arrivato al punto di svegliarmi a letto più nudo che vestito con una ragazza anche lei nel mio stesso stato, dopo aver bevuto, lei una bella ragazza, cosa voglio spiegare ad Alice?

Che forse ci sono andato a letto, incosciente ovvio.ma giustamente potrebbe chiedermi che cazzo ci faccio con una in un hotel, perché ci dormo insieme e sinceramente a questo non so rispondere nemmeno io.

Esco dal bagno ed entro nella stanza dove ci sono i vestiti, Elisa é li che si sta cambiando.

Le do le spalle quando mi accorgo che é senza il reggiseno

'Scusa'

'Nulla che tu non abbia visto' risponde, voglio sprofondare, allora é successo.

'Vestiti che dobbiamo andare' continua lei.

Prendo un paio di jeans e una felpa rosso porpora non troppo larga e mi sposto nella stanza 'da letto' per cambiarmi.

Il letto é ancora disfatto, appena finisco di vestirmi mi guardo nuovamente allo specchio e cerco di dare una sistemata ai capelli, sono ''accettabili''.

Elisa esce dalla stanzina e quando mi vede mi squadra da capo a piedi per poi rivolgermi un'espressione compiaciuta 'sei bello'

-si e anche fidanzato- penso 'grazie, andiamo?' prendo una sacca a zainetto e poi mi dirigo verso la porta, la apro ed esco, anche lei mi raggiunge e mi indica una macchina rossa enorme porgendomi un mazzo di chiavi, saliamo e lei mi fa da ''navigatore'' fino ad un immenso palazzo, tutto in vetro, con delle tende bianche, mi spiega che ogni ''casella'' é un ufficio, e che sono presenti quasi 250 uffici.

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Grazie a tutti/tutte per le visualizzazioni, i voti, i commenti...

Come sempre se il capitolo vi é piaciuto votate o commentate:)

Alla prossima

Alice

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