VII

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«Due panini e due lattine di coca, grazie» disse il viola al cameriere avendo già chiesto al rosa cosa volesse.

«Arrivano subito» sorrise il cameriere entrando poi in cucina.

Tra i due ragazzi seduti al tavolo era calato un silenzio improvviso.
Jimin odiava quelle situazioni, adesso doveva parlare lui o aspettare che il viola parlasse?

«Ti va se mi parli di te?» dissero entrambi nello stesso momento e le guance di Jimin si colorarono di rosso in un attimo.

«Oh...inizio io» sorrise il viola prendendo la palla al balzo.
«Bhe allora mi chiamo Jeon Jungkook, ho diciannove anni e amo colorare i capelli con colori strani...almeno posso distinguermi dagli altri, poi lavoro come cameriere la sera in quel bar sulla spiaggia, ovviamente solo in estate, e durante la giornata faccio il bagnino...tutto qui e tu?» gli sorrise.

«Io invece mi chiamo Park Jimin...ho diciassette anni, vivo a Seoul ma sono qui solo per le vacanze, anche a me piace molto colorare i capelli anche se mio padre è un po contro questa cosa perché secondo lui a quarant'anni non avrò già i capelli ma penso che esageri...vado ancora a scuola, frequento la Dance Academy Seoul e spesso mi ritrovo a gareggiare con ballerini americani o francesi...e nulla questo sono io» sorrise a sua volta Jimin dando poi un sorso alla sua coca che era arrivata mentre stava parlando.

«Sei interessante zuccherino rosa» sorrise il maggiore dei due dando poi un morso al suo panino.

«Yha! Così mi chiama mia nonna!» sbuffò il minore facendo ridacchia Jungkook.
«E non sono interessante» concluse dando dei morsi al suo panino.

«Senti...dopo ti va di fare un giro? Lo ammetto non ho tanti amici anche se vivo qui...solo Yoongi che già conosci ma il tuo amichetto rosso me lo sta portando via da un po di tempo» sospirò il viola continuando poi a parlare.
«Comunque...possiamo diventare amici? So che ci conosciamo da due minuti ma è brutto stare da soli» ammise Jungkook e il rosa si ritrovò vivo nelle sue parole.

All'età di quattordici anni iniziò il suo percorso nella nuova scuola di danza dato che nella vecchia fu un vero e proprio incubo per lui.

Aveva solo dodici anni e avava appena detto al suo migliore amico dell'epoca che sarebbe andato in una scuola di danza, una delle più frequentate dai ragazzi della sua età... Inutile, fu totalmente inutile.
Il suo "migliore amico" iniziò a prenderlo in giro, dandogli della femminuccia col tutù.
Jimin stava male, anche perché se prima era solo lui a farlo nel giro di una settimana tutta la scuola lo prese di mira.

Iniziò un vero e proprio stato in cui Jimin veniva bullizzato dal suo stesso migliore amico, l'unica persona di cui si era fidata per sei anni, e ora lo stava tradendo così.

Però finalmente quella situazione finì dopo tre mesi e iniziò l'estate. Tutto sembrava procedere per il meglio, Jimin conobbe i suoi due attuali migliori amici, Hoseok e Namjoon che frequentavano la sua stessa scuola di danza.

Ma poi l'anno nuovo ebbe inizio e Jimin si ritrovò, ancora una volta, davanti ad un anno pieno di sofferenza.
Purtroppo non andava benissimo nelle lingue, infatti fu l'unico dei ragazzi a non partire per Londra quell'anno.
Fu un dolore immenso per lui, come se era stato sconfitto ma l'anno dopo si diede forza e superò tutto con l'aiuto dei suoi amici.

«Si va bene...ma tratta mi bene Kook»

Questo capitolo mi da tante soddisfazioni e non so nemmeno perché

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Questo capitolo mi da tante soddisfazioni e non so nemmeno perché...

Scusate se la settimana scorsa sono stata assente ma avevo molto da fare, ci vediamo al prossimo capitolo~

𝙎𝙪𝙣 ;; 𝙆𝙤𝙤𝙠𝙢𝙞𝙣Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora