XV

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Il viola portò il suo amico il più lontano possibile da quella festa, per la precisione lo portò su una collina abbastanza alta, lì regnava il silenzio e Jimin apprezzò molto la cosa.

Era ancora scosso da ciò che era successo una manciata di minuti fa e il viola lo aveva notato da come il minore camminava, teneva le mani nelle tasche dei suoi jeans e la testa bassa, quasi a volersi nascondere da lui.

«Jimin» lo richiamò il viola «Per quello che è successo prima, non ci pensare troppo, sono sicuro che avrà fatto solo una due foto sono arrivato in tempo» disse guardando la figura del rosa che intanto gli aveva rivolto uno sguardo.

«Lo spero Kook...» sussurrò il minore mettendosi seduto su una panchina in marmo che dava la vista sulla città e il mare più lontano.
Jungkook si mise seduto accanto a lui e per alcuni minuti rimasero in silenzio.

«Hai trovato la tua anima gemella?» chiesero entrambi nello stesso preciso momento, come se si fossero letti nel pensiero.

Jimin girò subito il volto arrossendo visibilmente a quella domanda inaspetta in quel momento, mentre Jungkook ammiccò un piccolo sorriso. Un sorriso tenero e dolce.

«Si ho trovato una bottiglia ma non ti diró il suo nome perché tanto la conosci!» disse Jimin indicandolo quasi a volerlo minacciare, ma ovviamente con scarsi risultati, infatti il viola gli scoppiò a ridere letteralmente in faccia.
Il rosa in confronto a lui era molto più piccolo e meno robusto, Jungkook lo trovava estremamente carino in quel momento.

«Ahhh su dimmelo! È Taehyung? Sai vi ci vedo bene assieme» sorrise il viola guardando il rosa che al suo contrario lo guardò male dandogli poi uno schiaffetto sulla spalla.

«Non è lui brutto cretino! È una persona che conosci, punto» sospirò il rosa mentre guardava altrove non riuscendo a sostenere lo sguardo con il maggiore.
«Tu invece?» domandò poi.

«Ah bhe io...si ho trovato un mio amico, niente di ché» annuì il viola come se fosse così semplice parlarne.

«Bhe...entrambi maschi allora» disse Jimin fregandosi da solo, non aveva detto che questa persona fosse un ragazzo ma con quella frase aveva ammesso tutto.

«È un ragazzo?! Yha Jimin! Dimmi chi è» esclamò il viola alzandosi in piedi e mettendosi proprio davanti al minore.

«Cosa? Che non è un raga--oke si lo è! Ma non dirò mai il suo nome!» sbuffò il rosa arrossendo per l'imbarazzo.

Il viola si rassegnò a quella frase, non voleva andare oltre con quella conversazione anche perché sicuramente dopo sarebbe uscito il nome del minore dalla sua bocca, e non voleva quello.

Jimin si trovava nella stessa situazione, non sapeva cosa fare e né cosa dire, non voleva rovinare niente del loro rapporto così stette in silenzio mentre il suono delicato dei grilli li accompagnava nei pensieri.

Jimin si trovava nella stessa situazione, non sapeva cosa fare e né cosa dire, non voleva rovinare niente del loro rapporto così stette in silenzio mentre il suono delicato dei grilli li accompagnava nei pensieri

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Capitolo di passaggio!
Scusate se è anche leggermente corto, mi perdonerete nel prossimo~

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