XII

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«Jimin tu stasera vieni lì e basta! Senza fare storie» il rosso gli puntò un dito contro mentre girava per la camera del nominato.

Quella sera c'era la festa di compleanno del ragazzo più famosa di tutta Busan.
Choi San.

«Taehyung io questo San nemmeno lo conosco, non so qianti anni ha, com'è fisicamente, cosa vengo a fare...» sospirò Jimin gettandosi a peso morto sul suo letto.

Quella mattina gli era stato dato un biglietto d'invito da una ragazza abbastanza giovane, e le parole dicevano: "sei invitato alla mia festa! alle 20 in spiaggia, il tuo amico San".

Jimin non era amico di questo San e non sarebbe mai andato alla festa di compleanno di qualcuno che non aveva mai visto.

«Dai, ci viene anche Yoongi e forse anche Jungkook» disse il rosse e il rosa cessò di respirare per un momento.

Non parlava con il viola da un paio di giorni, o meglio dire, non parlava con il viola da quando aveva trovato la sua bottiglia.
Non che credesse in queste cose da "anime gemelle" ma gli faceva quasi uno strano effetto parlare con il maggiore.

Ma forse era meglio così.
Jimin non aveva mai pensato a come sarebbe stata la sua vita semmai si fosse innamorato di un ragazzo, aveva avuto solo una piccola relazione di sei mesi con una ragazza della sua scuola all'età di quindici anni ma niente di più.

Non si era mai concesso a qualcuno anche se con la sua prima donna c'erano state diverse occasioni che proprio il rosa rifiutava perché non si sentiva pronto.
Di solito la donna non si sente mai pronta a questo genere di cose, ma per lui fu l'esatto contrario.

Forse perché la sua ragazza era due anni più grande di lui e aveva già avuto diverse esperienze, oppure perché sapeva non sarebbe durata.

«È per Jungkook che non vuoi venire vero?» chiese il rosso dopo minuti di silenzio.
Il rosa annuì.

«Mi sento strano adesso con lui, non ci parlo da un po di giorni e ho paura...» sospirò il maggiore dei due mentre si alzava dal letto.

«Di cosa hai paura Jiminie?» chiese il rosso sedendo di nuovo il rosa.

«Jungkook...si è aperto velocemente con me, non so il perché, forse ho la faccia la pesce lesso che non apre bocca, comunque mi ha anche chiesto di essere suo amico e non voglio ferirlo in qualche modo, non voglio che si senta a disagio con me...che magari pensa che sono suo amico solo per questa cazzo di bottiglia...o peggio ancora pensa che provo qualcosa per lui e si allontana da me» disse Jimin giocando con i laccetti del suo pantaloncino.

«Jimin...ci tieni a Jungkook si vede...ma se lui non sa che hai trovato tu la bottiglia di cosa ti preoccupi?» chiese il rosso.

«Mi chiederà sicuramente chi ho trovato, e io non so mentire, arrossisco e inizio a sudare...sarebbe un casino dopo» si portò le mani tra i capelli mentre lasciava andare un lungo e liberatorio sospiro.

«Jimin...devi affrontare le cose, non puoi mettere un muro tra te e lui...anche se vi conoscete da poco c'è una forte intesa tra voi due e si vede, da come ne parli dico. Stasera vieni alla festa, se lo vedi ci parli tranquillamente come sempre» gli disse Taehyung prendendo una camicia e un jeans dall'armadio del rosa per farlo cambiare.

«Ti aspetto giù» disse il rosso prima di andare.

Vi avviso: non mi uccidete ne prossimo capitolo

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