XVIII

649 42 24
                                    

La cena si era conclusa abbastanza velocemente, avevano mangiato, bevuto, scherzato e anche giocato con un tenero bambino senza tetto che era corso da loro volendo mangiare anche lui un pezzo della pizza. Jimin era stato così felice di vedere quel bambino, lo aveva preso in braccio e gli aveva dato buona parte della pizza per poi ordinarne un'altra.

«Spero ti sia piaciuto stasera» disse il viola dopo attimi di silenzio che si erano creati tra di loro mentre camminavano.

«Certo che mi è piaciuto Kook, anche solo parlare due secondi con te mi piace» disse il rosa e giurò di aver visto le guance del maggiore tingersi di un leggero rossore, ma poteva sbagliarsi dato che erano le due del mattino e solo la luce della luna e qualche lampione qua e là gli permetteva di vedere il viola.

Dopo attimi di silenzio e continui sospiri entrambi parlarono.
«Devo dirti una cosa» dissero insieme e subito abbassarono i capi dalla vergogna.

«Vai prima tu Jimin»
«No tu Kook, sei più grande»
«Aish cosa cen-oke prima io!» disse il viola mentre cercava le parole giuste.

Il viola, ma anche il rosa, si era fatto coraggio di rivelare i suoi sentimenti al suo amico. Tenere quel "segreto" dentro di se lo stava distruggendo lentamente sempre di più e poi il rosa tra due settimane sarebbe ritornato a Seoul, non avrebbe più avuto tempo di dirglielo se non tramite messaggio, ma non voleva.

Fece un respiro profondo e parlò.
«Vedi Jiminie....ci conosciamo da quasi tre mesi a questa parte, abbiamo passato l'estate insieme...parlato e scherzato come se ci conoscessimo da una vita in verità. Quando abbiamo fatto quel giochino delle bottiglie nel mare e le anime gemelle...ho trovato anche io una bottiglia...la bottiglia con il tuo nome...Park Jimin»

Il rosa si fermò sul posto.
Sentì i suoi battiti accelerare sempre di più, il suo respiro diventare irregolare come se stesse correndo una maratona e adesso si fosse appena fermato, le mani iniziarono a sudare senza un motivo di sforzo, la testa sembrava scoppiare come se qualcuno gliela stesse schiacciando.

«C-che hai detto Kook?» balbettò il rosa stringendo in un pugno la sua maglia.

«Che sei la mia anima gemella, e penso abbia ragione sai, sei proprio come vorrei una persona al mio fianco. Sincera, fedele, bella, generosa, amichevole e sensuale» il viola ne parlava così tranquillamente come se gli stesse dicendo "oggi ho mangiato una pizza al formaggio".

Il minore ancora una volta dovette fare i conti con il suo battito accelerato, pensò di star per morire di qualche strana malattia ma non era così.
Più pensava al viola, più il suo cuore accelerava.
Aveva anche iniziato a pensare se tra di loro ci fosse stato qualcosa cosa sarebbe mai potuto accadere, forse bastava scoprirlo.

«Bhe io Kook...»

«Si Jimin mi sono dichiarato, ma non voglio che ricambi dopotutto ci conosciamo da poco, probabilmente non ti piacciono i raga-» un bacio cessò le parole del viola.

Jimin aveva trovato il coraggio di farlo, rivelare i suoi sentimenti al maggiore, si era girato verso di lui e con entrambe le mani lo aveva tirato a sé dal colletto della maglia e non ci aveva pensato molto prima di poggiare le sue grandi labbra su quelle sottili del maggiore.
Anche se quelle dannate labbra messe insieme erano la combo perfetta.

Il viola non ci mise molto a capire cosa stesse accadendo, chiuse gli occhi e circondò la vita del minore con un braccio per avvicinare di più i loro corpi.
Si staccarono entrambi quando l'ossigeno venne a mancare, era stato un bacio dolce, lento e soprattutto inaspettato per entrambi.

«Ecco io...lo so sono stato troppo frettoloso, magari nemmeno volevi ricambiare il baci-» il rosa fu zittito da un soffice bacio a stampo del viola.

«Parli tanto Jimin...davvero tanto» sussurrò il viola guardando la faccia del minore tingersi di un rosso leggero.

«Sei anche tu la mia anima gemella» disse Jimin dopo attimi di silenzio in cui i loro nasi e le loro bocche si erano sfiorati più e più volte.



[due settimane dopo]

Era giunto il momento di salutarsi.
Jimin aveva dormito quelle due settimane a casa del suo ragazzo voleva passare più tempo possibile con lui perché sapeva che per nove mesi sicuramente non si sarebbero visti.

«Jungkook io devo proprio andare ora» il rosa si alzò lentamente dal letto del viola e anche quest'ultimo lo seguì a ruota.

«Piccolo mio, fai il bravo eh, chiamami quando vuoi anche alla tre del mattino, studia bene e soprattutto...pensami quando puoi» sussurrò il maggiore a centimetri dalla bocca del minore.

«Ti penso ogni secondo scemo» sorrise il rosa dando un dolce bacio sulle labbra del suo amato.

«Ciao piccolo mio»
«Ciao amore mio»

Si erano separati ora mai, Jimin era tornato a casa sua, nella sua città. Avevano passato un'estate assieme, si erano aperti entrambi e avevano condiviso le loro emozioni ogni singolo momento.

«Eomma...la prossima estate vengo con voi a Busan, non mi importa di New York, ho qualcuno a qui pensare»

Fine.

E già

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

E già.... Siamo giunti alla fine di questa storia MA MOMENTO MOMENTO il 15 settembre sul mio profilo uscirà una nuova kookmin con un genere totalmente diverso dal solito.

La troverete sul profilo dal 15 settembre!!!

Comunque adesso ci tenevo a ringraziare voi tutti per aver letto e supportato questa storia fino alla fine.
Spero vi abbia fatto compagnia in questa breve estate, spero di rincontrarvi in altre mie storie.
Detto ciò un forte abbraccio e ancora grazie!!
Gyo.💛

𝙎𝙪𝙣 ;; 𝙆𝙤𝙤𝙠𝙢𝙞𝙣Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora