𝙎𝙪𝙣 ;; 𝙆𝙤𝙤𝙠𝙢𝙞𝙣

XIV

La serata stava procedendo lentamente per Jimin, non si stava diventando affatto con il "suo gruppo di amici" o meglio dire gli amici di questo San.

Più di una volta aveva gettato lo sguardo su Jungkook che se ne stava tranquillo a parlare con un suo presunto amico.
Aveva provato un briciolo di fastidio, pensava che Jungkook sarebbe andato da lui dato che erano alcuni giorni che non si vedevano o parlavano ma nulla.

Prese nuovamente il suo bicchiere di soju in mano e ne diede un veloce sorso, quasi a voler dimenticare quei brutti pensieri che gli stavano passando per la testa.

Aveva anche visto Taehyung ballare sfranato con la sua cotta e ne era più che felice, il suo amico si stava divertendo ed era al settimo cielo, rideva ogni due secondi e il sorriso era stampato sul suo volto.

Ma d'altronde sarebbe stato anche lui così se ci fosse stata la sua cotta accanto.

«Jimin noi andiamo a ballare, vieni?» gli chiese un ragazzo del gruppo, proprio quel ragazzo che al rosa sembrava il più educato e con i piedi al suolo.
Annuì e si alzò dalla poltroncina dov'era seduto.

Tutto il gruppo si diresse verso la pista da ballo e la fortuna di Jimin volle che accanto a lui c'era proprio il tavolo del viola.
Non l'aveva nemmeno salutato e il suo orgoglio non l'avrebbe mai fatto, semplicemente si mise a ballare sulle note della canzone che il deejay aveva messo.

Muoveva i fianchi a tempo, Jimin sapeva come fare con la musica e la danza, da piccolo aveva passato tre anni a ballare.
Le gambe erano padrone dei suoi movimenti e le braccia erano una leggera melodia anche sulla musica più tamarra del momento.

Il rosa non si era minimamente accorto di quanto Jungkook lo stesse mangiando vivo con gli occhi, preso da quei movimenti ipnotizzanti e dal fascino del minore.
Più lo guardava e più quella diamine di bottiglia gli rincorreva tra la mente, non voleva rovinare la loro amicizia appena iniziata, e non voleva nemmeno mettere a disagio il ragazzo.
Per lui non c'era differenza tra uomo o donna, se amava una persona era per quello che lei o lui dimostrava, non gli importava del sesso.

La musica cambiò e il rosa finì quella sua maledetta danza, Jungkook non si era nemmeno reso conto che il suo amico, Eunwoo si era alzato e stava parlando
-o meglio filtrando- con una ragazza.
Mentre stava ancora guardando Jimin un gruppo di gente si mise proprio davanti a lui impedendogli di vedere il suo amico.

Si alzò subito di scatto come un falco in cerca della sua preda, lo cercò con lo sguardo e lo vide. Era con un ragazzo che lo stava trascinando dal polso verso i bagni. Jungkook riconobbe subito quella persona, Choi San.
Da quando aveva rotto con la sua ragazza era in cerca di scopate a ogni ora del giorno e doveva ammetterlo, Jimin lasciava andare l'immaginazione di chiunque ben oltre.

Si precipitò immediatamente nel bagno dove si trovano i due ragazzi e la scena che si trovò davanti era da brividi.
Un paio di ragazze che cercavano di tenere Jimin fermo al muro e San che rideva scattando foto che poi avrebbe mandato a chissà chi.

Il viola strinse un pugno e senza pensarci troppo lo diede dritto in faccia al biondo che sussultò cadendo a terra, le ragazze scattarono in piedi e scapparono via mentre Jimin si lasciò cadere sul pavimento quasi a pezzi, gli occhi rossi di pianto e le mani sudate a causa della paura.

Il biondo si alzò dal pavimento e se la diede a gambe levate sapendo che era inutile litigare con Jungkook, avrebbe perso e sarebbe rimasto anche ferito.

Il maggiore si avvicinò a Jimin e lo alzò lentamente tenendolo stretto al suo petto.

«Jimin...stai bene?»

«Jungkook, grazie davvero...io...non sapevo che far-»

«Shhh, andiamo via da qui, non è luogo per noi due» lo zittì il viola portandolo via da quella festa infernale.

E sono successe delle cosine in questo capitolo!! Attendete il prossimo con ansia!!!

(Lui è il carissimo Eunwoo:...)