Capitolo 20

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Se c'è una cosa che mi fa arrabbiare più dell'essere svegliata prima del suono della sveglia, è quando qualcuno mi attacca il telefono in faccia. Soprattutto se non ho ancora finito di parlare.

Per questo adesso sto lottando contro la voglia di correre nel bosco e lanciare uno dei miei shuriken a Scott.

Appena usciti dalla lezione di chimica, io e Stiles abbiamo chiamato il nostro amico lupo chiedendogli dove fosse finito. E a quanto pare ci avevo visto giusto.

Il Romeo innamorato ha rapito Allison dalla scuola per andare insieme a fare una passeggiatina romantica. Ma quello che mi ha lasciato a bocca aperta è che Allison ha effettivamente accettato. Non la facevo tipo da saltare le lezioni.

E adesso, Stiles e io ci ritroviamo a fine giornata, da soli, a casa sua, dopo pranzo, senza un minimo piano per il nostro pomeriggio.

<<Cosa credi staranno facendo, adesso, Romeo e Giulietta?>> gli chiedo, mentre, stesa sul letto, fisso il soffitto.

<<Probabilmente qualcosa di così sdolcinato che farebbe venire le carie persino ad un omino di pan di zenzero>> risponde con un'alzata di spalle.

Ridacchio: <<Oppure qualcosa vietato ai minori di 18 anni>>.

<<Anche quella è una possibilità, sì!>> mi indica con un dito.

Sorrido, girandomi su un fianco per guardarlo meglio.

È seduto alla scrivania, mentre, con la testa all'indietro, continua a piroettare sulla sedia girevole. Questa posizione mette in risalto il suo pomo d'adamo, che solo ora mi rendo conto essere diventato molto più evidente. Mi tiro una sberla mentale. Certo che è diventato più evidente! Sono passati tre anni dall'ultima volta che l'ho visto, il tempo passa persino per un ragazzo come lui. Mi sembra ieri che eravamo dei bambini di dieci anni che si divertivano a giocare alla caccia al tesoro. Ricordo che Stiles sembrava nato per fare indovinelli, riusciva sempre a ingannarmi. Infatti mi chiedo ancora adesso come poteva essere così bravo. Insomma, sono una volpe! Dovrei essere io la regina degli inganni!

Vedo come ogni tanto il suo sguardo passa da me al suo telefono.

<<Cosa credi sia successo ieri sera?>> domanda.

Sospiro, alzandomi e mettendomi a sedere a gambe incrociate.

<<L'alpha>> rispondo.

Lui si gira di scatto verso di me.

<<Cosa?>>.

<<L'alpha. È stato l'alpha>>.

<<Come fai a esserne sicura?>> chiede, continuando a rigirarsi sulla sedia.

Incrocio le braccia al petto: <<Perché l'ho visto>> rispondo.

Sicuramente non se lo aspettava, in quanto perde l'equilibrio dalla sedia, cadendo di sedere a terra.

Trattengo una risata. Mi sta osservando sdraiato sul pavimento e con gli occhi sgranati.

Scatta subito in piedi, solo che nel farlo sbatte un piede sulla sedia che è caduta insieme a lui.

Inizia a saltellare per la stanza, e nel mentre impreca in quelle che sembrano lingue aliene. Penso che vedere Star Wars gli abbia conferito alcune particolari capacità.

Io intanto finisco di nuovo sdraiata sul letto in preda a un attacco di risate.

Finalmente sembra rimprendersi: <<E quando pensavi di dirmelo?!>> urla.

Cerco di placare le mie risa, prendendo un respiro profondo, ma rimanendo comunque sdraiata sul letto.

Tra un affanno e l'altro metto insieme una risposta: <<Io ci ho provato!>> dico <<Ma stamattina eri troppo occupato a distruggermi l'evidenziatore per prestare attenzione!>>.

𝐎𝐂𝐂𝐇𝐈 𝐃𝐈 𝐋𝐔𝐏𝐎, stiles stilinski¹ ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora