Capitolo 27

623 26 18
                                    

L'amicizia è come un pezzo di carta.

Può essere distrutta in un secondo, ma se decidi di sfruttarla al massimo, il risultato sarà pieno di colori e brillantini.

Però ci devi fare attenzione. Non la devi trascurare. E soprattutto non la devi dimenticare, perché può anche ferirti con poco, e senza che te ne accorga.

Ieri notte, io e miei amici ci siamo feriti tutti.

Subito dopo la mia "dichiarazione" Scott ha lanciato un ruggito spacca timpani, e rompendo le manette che lo tenevano fermo, è scappato dalla finestra.

Stiles ed io abbiamo passato tutta la serata a cercarlo, inutilmente. Non abbiamo parlato. Siamo semplicemente saliti sulla sua jeep e andati a controllare tutta Beacon Hills. È stato orribile, forse una delle cose più umilianti fatte in vita mia. Ma me lo merito, e lo sopporterò.

Per fortuna, all'alba, Scott ci ha chiamato dicendoci che stava bene, e che ci avrebbe raccontato tutto a scuola. Dove io non sono andata.

Lo so, forse penserete che sono una vigliacca, e sono d'accordo con voi. Sto semplicemente ignorando il problema, nella speranza che sparisca da solo. Tattica patetica, ne sono cosciente. Se i problemi scomparissero magicamente nel nulla, il mondo sarebbe da tempo un posto migliore. Ma non ci tengo a dover fronteggiare tutti i miei amici dopo quello che ho fatto. Non così almeno. Voglio essere preparata.

Nessuna chiamata. Né da Scott, né da Stiles. Non mi sorprende. Anzi, sarebbe un miracolo se mi tornassero a parlare! Ma forse sogno troppo. Ieri l'ho combinata grossa, e sicuramente il nostro legame non sarà più lo stesso. Sempre se ci sia ancora un qualche tipo di legame.

Ma non intendo starmene con le mani in mano.

Matteo e Marina sono a lavoro, mentre le gemelle a scuola. Posso approfittare di avere la casa libera e dare un'occhiata in soffitta. Il vecchio libro di mio padre deve pur essere da qualche parte.

Salgo al piano di sopra, tirando giù dal soffitto la scala per il sottotetto.

Subito, un'ondata di polvere mi arriva in faccia, facendomi starnutire. Naturalmente. Chissà da quanti secoli non ci sale nessuno qui.

La quantità di cianfrusaglie all'interno è incredibile. Spicca la vecchia attrezzatura da sci di Matteo, diversi vestiti di Marina, e i resti dei giocattoli rotti di Gaia e Lucia. Di mio c'è poco e niente.

Inizio a frugare in un vecchio baule. Dentro vi è di tutto: da delle palle di Natale mezze spaccate, a delle sciarpe di cotone e seta. Ma nessuna traccia del libro.

Sospiro, starnutendo per la seconda volta. Dannata polvere!

Sto per tornare al piano di sotto, quando un raggio di luce mi arriva agli occhi, costringendomi a chiuderli per un secondo. In un angolino della stanza, appoggiato al muro, vi è un grande specchio, anche questo sporco e con la cornice arrugginita.

Ma quello che cattura la mia attenzione è la piccola scatola di cartone ai suoi piedi. Sopra vi sono disegnate delle figure che conosco fin troppo bene.

Sussurro un piccolo "bingo", avvicinandomi.

La polvere è così tanta, che il vero colore rosso acceso della scatola si perde, nascosto dal grigio sporco che lo ricopre.

Sorrido, guardando i piccoli disegni di una mini-Noemi, tutti fatti da pennarelli colorati. Ma al di sotto, ormai sbiadito dal tempo, si scorge un simbolo che ricordo fin troppo bene: quello della famiglia Nightstar. Della famiglia di mio padre. E anche della mia.

Soffio via il pesante strato di polvere, aprendo la scatola. E trattengo il respiro quando mi ritrovo davanti il libro che stavo cercando.

Sulla spessa pelle nera che ricopre la copertina, ci è inciso a mano lo stesso simbolo che si trova sulla scatola. È pesante esattamente come ricordavo. Grande, e con le pagine ingiallite e scrocchianti. Un'ondata di nostalgia mi colpisce in pieno, facendomi sospirare rumorosamente, mentre un sorriso malinconico mi nasce sulle labbra. Con una mano tremante accarezzo la stella disegnata sulla facciata, ruvida e fredda come l'avevo lasciata: è passato così tanto tempo dall'ultima volta che ho sfogliato queste pagine, non mi sembra vero poterle sentire di nuovo sotto le dita.

𝐎𝐂𝐂𝐇𝐈 𝐃𝐈 𝐋𝐔𝐏𝐎, stiles stilinski¹ ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora