Ciao a tutte carissime mie.
Ho ricevuto tantissmi commenti per chiedermi che fine avrebbe fatto Harry e finalmente saprete la risposta, ma vi accorgerete di qualcosa a fine di questo capitolo.
Bene non preoccupatevi...Nel momento in cui riprese coscienza, Bella seppe immediatamente dove si trovava.
La luce le arrivava luminosa, quasi abbagliante, attraverso le palpebre chiuse, l’odore di disinfettante, il bip forte e ritmico del monitor alla sua sinistra. Era in ospedale, su questo non c’era alcun dubbio.
Tutto il suo corpo era dolorante e affaticato a causa degli eccessivi abusi che aveva subito non molto tempo addietro. Ma non importava quanti mali aveva affrontato, niente si poteva paragonare al dolore all’interno del suo cuore che non sarebbe andato via tanto facilmente, a meno che il suo ragazzo non fosse stato vivo al suo fianco. Inconsciamente, una lacrima scivolò lungo la sua guancia attraverso gli occhi chiusi.
Bella non sapeva che Niall era accanto a lei, guardandola dormire. Vide la piccola lacrima cadere lentamente lungo la sua guancia, si allungò ad asciugarla prima che potesse raggiungere il mento. Dentro Bella nacque un piccolo barlume di speranza quando udì dei movimenti accanto a lei, ma sparì in fretta quando sentì la mano di Niall toccarle la pelle. Il tocco era dolce e delicato, in netto contrasto con il tocco ruvido e caldo ella mano di Harry. Avrebbe voluto aprire gli occhi e vedere chi era, dove si trovava, e scoprire cosa era successo ad Harry.
Sentì la stessa mano spostarle alcune ciocche di capelli dal viso, poi scendere ad accarezzarle la guancia. Il respiro di Niall si fece più pesante, e Bella lo sentì tirare su col naso. Allo stesso tempo, sentiva che stava scivolando di nuovo nell’incoscienza. Voleva disperatamente restare sveglia, perché c’erano così tante domande a cui non aveva ancora risposta che avrebbero determinato il suo futuro, che l’avrebbero potuta far star meglio, o distruggere completamente. Ma sentiva i suoi pensieri diventare sempre più offuscati, e il segnale acustico del monitor sparì.
L’ultima cosa che sentì fu un pianto soffocato, prima che tutto diventasse di nuovo buio.
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“ … danni interni, senza contare la spalla già lussata. Poi ci sono alcuni lividi e ferite infette, e una gran quantità di sangue perso. In cosa si è cacciata questa povera ragazza?”
Questa volta, Bella si svegliò con il suono di una voce sconosciuta che doveva appartenere a quello che presumeva fosse il dottore che parlava con un’altra persona sconosciuta presente nella stanza. Lo stesso dolore, la stessa luce splendente, lo stesso odore di disinfettante. Tutto uguale, solo un momento diverso della giornata.
A Bella balzò quasi il cuore fuori dal petto quando udì quell’accento irlandese fin troppo familiare echeggiare nella stanza.
“Quindi all‘interno è tutto a posto? Starà bene?”
Dimenticò quasi tutto quando sentì la voce di Niall. La sua dolce, dolce voce. Niall era qui, con Bella, vivo. Questo le fece sperare che anche tutti gli altri fossero vivi. Che Harry fosse vivo. Se non fosse stata solo per metà cosciente, sarebbe saltata giù da quel letto d’ospedale, nonostante la sensazione di bruciore che le procuravano le ferite e i muscoli doloranti. Niall era vivo.
Ma così come rapidamente era arrivata la sua felicità, fu sostituita altrettanto velocemente con il panico. Non appena le parole lasciarono la bocca del dottore, sentì che stava per perdere il controllo. Sentì il cuore iniziare a battere in modo irregolare, e il suono del monitor incrementò a dismisura. In una frazione di secondo, la sua vita fu sconvolta in un modo che non aveva mai pensato sarebbe potuto succedere.
“Si, lei e il bambino staranno bene.”
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Dopo quello Bella perse conoscenza. Tutto quello che ricordava era la voce alta di Niall, chiedendo cosa stava succedendo, pregando il dottore di dargli risposte mentre il medico urlava codici e ordini agli altri infermieri. Sentì il suo monitor suonare in modo più allarmante di prima, e sentiva tutto il suo corpo tremare. Dopo questo, ci fu oscurità.
Un bambino.
Il figlio di Bella.
Il figlio di Harry.
Il loro bambino.
Bella si sentì diversa quando si risvegliò. La vivida luce e l’odore di disinfettante ancora invadevano la stanza, ma il suono del suo monitor non c’era più. Non c’era null’altro che silenzio.
Sentiva come se il suo corpo fosse leggero, come se ci fosse più vita dentro di lei adesso. Il dolore nel suo corpo ero diminuito notevolmente ed era molto più tollerabile. Si sentiva più forte e ben riposata a confronto allo stato in cui era quando era stata controllata la prima volta in ospedale. Voleva aprire gli occhi e vedere la luce, vedere Niall, vedere cosa diamine stava succedendo.
Quindi lo fece.
Ma quando i suoi occhi incontrarono quelli blu accano a lei, realizzò che erano di un blu molto più profondo di quelli di Niall, ed erano molto più freddi. Poi capì che non erano quelli di Niall.
“Miss Woods, finalmente siete sveglia.” L’uomo aveva una voce profonda e grave. Bella si rese conto che voleva essere gentile con lei, ma ne uscì un tono freddo, e questo la spaventò.
Bella si mise a sedere un po’ più dritta e tirò la coperta più su. Portò le ginocchia al petto e si ritrasse leggermente, era da sola in una stanca con un uomo che non conosceva, e per parecchie esperienze, sapeva che significava solo guai.
L’uomo doveva aver notato l’ansia di Bella, perché si risedette nella sedia assumendo una posizione meno formale, non così professionale. Intuì che voleva rendere l’atmosfera più confortevole, ma in quel momento, stava facendo un pessimo lavoro.
“Sono il Detective Brown.”
Allungò lentamente la mano per farla stringere da Bella, ma tutto quello che lei fece fu stringere ancora più forte la coperta e stringere a se le ginocchia un po’ di più. Il Detective vide lo sguardo spaventato nei suoi occhi e ritirò la mano immediatamente. Conosceva il suo caso, e si rimproverò mentalmente per aver reso la stanza così tesa.
Sospirò. “So che non è il modo in cui ti aspettavi di svegliarti, ma sono qui solo per ricevere da te alcune risposte sugli ultimi eventi.”
Osservò il detective armeggiare per un po’ con la valigetta prima di riuscire ad aprirla. Bella non riuscì a vedere cosa c’era all’interno a parte una grande pila di fogli, alcuni scritti, alcuni fotocopiati, e altri con foto che non riuscì a distinguere dalla distanza a cui si trovava.
“Adesso,” iniziò, sfogliando i fogli e tirandone fuori uno bianco. “Puoi dirmi cosa sai sugli eventi che ti hanno portata all’ospedale?”
Bella sedeva in silenzio mentre ascoltava il Detective Brown cliccare sul tappo della penna numerose volte. La fissava in attesa, aspettando che parlasse. Ma tutto quello che lei fece fu fissare fuori dalla finestra, guardando la pioggia cadere nel laghetto proprio fuori la sua finestra. Non voleva dire niente, perché non aveva idea in che guaio poteva cacciarsi, e non voleva rispondere a nessuna domanda senza avere risposte lei stessa.
Passarono alcuni minuti così, e poi Bella sentì il Detective sospirare. “Miss Woods cosa è successo nella casa a Londra?”
Bella incrociò le braccia. “Ho la sensazione che lei lo sappia già, considerando che è qui ad interrogarmi mentre sono in uno stramaledetto ospedale.”
“Miss Woods questo è un caso estremamente serio. Ha idea per quanto tempo abbiamo cercato di rintracciare la Mafia? Sa quanti anni io, e molti altri, abbiamo cercato di catturare John Styles?”
Bella vide la rabbia crescere sempre di più negli occhi del Detective mentre sede lì in silenzio, guardandolo dall’alto in basso come se fosse stata lui la vittima, e lei lo stesso interrogando.
Il suo tono si fece più tagliente. “Ascolta Isabella. Abbiamo finalmente John Styles sotto custodia dopo 25 anni. Abbiamo bisogno di tutte le prove possibili. Saresti molto d‘aiuto alla giustizia se ci forniresti qualunque informazione che possiedi.”
Bella vacillò quando udì il suo nome completo uscire dalle labbra del Detective Brown. La sua mente si era distaccata dalla conversazione in corso, concentrandosi solo su Harry. Immagini di quella notte si aprirono nella sua mente. I proiettili che macchiavano la sua camicia di un rosso cremisi, il color scomparire dal suo volto, i suoi occhi verdi fissi nei suoi, il modo in cui le sue labbra si muovevano quando le disse che l’amava. Tutti questi ricordi erano impressi nella sua mente come la calligrafia di Drake era incisa nella sua pelle. Così bella, eppure così dolorosamente diabolica e brutta. Harry, l’amore della sua vita, che moriva proprio davanti ai suoi occhi, eppure continuava a restare forte per lei, cercando così disperatamente di nascondere il dolore così che lei non sarebbe caduta assieme a lui.
Bella si chiese se quelli sarebbero stati gli ultimi ricordi che avrebbe mai avuto di lui.
Fu riportata alla realtà quando sentì il Detective Brown chiudere di botto la sua cartella. Saltò leggermente sul posto e lo guardò con sguardo sorpreso. Adesso non c’era alcuna compassione nei suoi occhi, e la posizione sulla sedia tornò al suo stato originale. Adesso era strettamente lavorativo.
“Ho qui alcune foto tratte dalla scena del crimine e altri sospetti. Ho bisogno che identifichi gli uomini sulla scena per confrontali con le loro identità. Puoi fare almeno questo per me, Miss Woods?”
Era ancora in uno stato di stordimento, e il dolore al cuore era tornato, troppo forte per accettare o rifiutare,
Una per una, le venne mostrata ogni foto, e Bella fu in grado di riconoscere alcuni di loro. Alcuni erano della sua scuola, alcuni li aveva visti per le strade, alcuni non li aveva proprio mai visti. Non seppe cosa pensare quando vide i volti di Landon e Drake su quei pezzi di carta. Quei semplici, bianchi pezzi di carta che significavano morte, ed erano lì. E meritavano davvero di esserci.
“Landon Gates.” Disse Bella quando vide la sua faccia stampata sul foglio bianco.
Iniziò ad annoiarsi del suo gioco, voleva solo ricevere delle risposte per se invece di darle ad un uomo che conosceva i fatti ancora meno di lei. Confusione cominciò a crescere dentro di lei quando vide lo sguardo di amarezza negli occhi del Detective Brown mentre le mostrava il prossimo foglio. Quando i suoi occhi si posarono sulla carta, le si fermò il respiro.
Si sforzò di parlare. “L-Liam Payne.”
Ritirò immediatamente il foglio e ne mostrò un altro, lo sguardo nei suoi occhi divenne più determinato. Bella si sentì male quando guardò la foto dopo.
“Louis Tomlinson.”
Si strinse il petto con le mani, il dolore divenne quasi insopportabile. Iniziò a piangere. Voleva sirgli di smetterla, voleva chiamare la sicurezza e farlo sparire di lì. Ma non poteva farlo andare via senza sapere come sarebbe stato il suo futuro; se sarebbe stato con o senza Harry.
“Zayn Malik.” Si sentì quasi soffocare quando il Detective le mise davanti un’altra foto. Bella si sentì male, e non sapeva se era per la sua attuale condizione fisica, o per il bimbo che cresceva dentro di lei. Il suo bambino.
“Solo Un’altra ancora, tesoro.” Disse con tono calmo il Detective. Gli faceva male vedere una ragazza come Bella in una tale agonia, ma doveva fare il suo lavoro. Erano 25 anni di lavoro ben speso, e non poteva tirarsi indietro adesso.
“Ehy! Non puoi stare qui!” La voce di Niall risuonò tra le mura della stanza mentre stava in piedi alla porta. L’attenzione di Bella scattò nella sua direzione, quella era la prima volta che lo vedeva da quando erano stati alla casa di Landon. Era incredibilmente pallido e aveva un aria stanca, e i suoi occhi erano di un azzurro cristallino con bordi di rosati intorno ad entrambi. Corse fuori la porta, in cerca di aiuto. “Sicurezza! Sicurezza!”
Lo sguardo di Bella torno a quello del Detective, e quando i loro occhi si incrociarono, sapevano entrambi cosa dovevano fare.
Solo Un’altra foto. L’ultima foto poteva cambiare la sua vita per sempre. Rinvigorirla o distruggerla. lasciarla con niente, o con tutto. Ci sarebbero stati altri problemi lasciati irrisolti, ma Harry sarebbe stato lì. E li avrebbero risolti insieme. La mano di Bella si posò sulla sua pancia, carezzandola inconsciamente, pregando Dio che non fosse lui in quella foto. Chiunque ma non lui.
Nel momento in cui il Detective alzò la foto, due guardie fecero irruzione nella stanza, Niall subito dopo di loro. Ci furono tante urla e un gran dimenarsi intorno, ma ben presto, il Detective Brown fu trascinato fuori dalla stanza.
Il Detective guardò Bella, che sembrava che stesse combattendo per continuare a respirare. Niall era al suo fianco, urlando in cerca di aiuto, mentre lei piangeva e urlava e gridava ancora. Guardò il detective e lui udì la sua voce rotta e fioca aldi sopra del trambusto che regnava al Brighton Hospital.
“Harry Styles.”
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L’unica luce nella stanza proveniva dalla luna piena nel cielo, che splendeva attraverso la finestra. Bella era stesa nel letto, ben sveglia mentre Niall giaceva affianco a lei, le sue braccia la circondavano protettivo come un padre avrebbe fatto con un figlio. Guardò l’orologio cambiare di nuovo, adesso erano le 4:19. Non aveva dormito affatto, perché tutto quello che vedeva quando chiudeva le palpebre erano le pallottole colpire in pieno Harry, e il suo corpo inerme, freddo e senza vita al suolo. Era il suo incubo.
Ma la parte peggiore era che il suo incubo era anche la sua realtà.
Si districò dalla forte presa di Niall, facendolo stiracchiare ma non svegliare. Guardò assente il muro bianco, pensando solamente ad Harry. A come era morto. A come lei era viva. E come quello non era affatto giusto.
Il pavimento piastrellato era freddo sotto i suoi piedi, non emise nessun rumore mentre raggiungeva il bagno. La luna era abbastanza splendente da non aver bisogno di accendere la luce per vedere, così rimase al buio che consumava il suo corpo, la sua mente, le sue emozioni.
Il bicchiere di plastica che conteneva lo spazzolino suo e di Niall splendeva sotto i raggi di luna. Lo raggiunse e lo prese, rimuovendo gli spazzolini e gettandoli nella spazzatura. Con tutta la forza che riusciva a racimolare alle 4 del mattino, strappò il bicchiere ai due lati rompendolo in due taglienti pezzi lucenti. Bella guardò velocemente Niall, che stava ancora dormendo profondamente. Se solo avesse potuto dormire come lui.
Bella portò in alto i due pezzi di plastica, esaminandoli con cura. La punta del suo dito sinistro tastò il bordo tagliente del pezzo di plastica sorretto dalla sua destra, e osservo un rivolo di sangue apparire sul dito. Abbassò le mani e gettò l’altro pezzo a terra.
La sua mente era assente mentre abbassava il bordo tagliente della plastica sul suo polso. Lo fece con lentezza e precisione, pronta a ad andare più a fondo quando la punta toccò la sua pelle. Era così vuota e a pezzi, non c’era niente per lei se non la morte.
Finché non sentì lui.
“Non farlo.”
L’attenzione di Bella scattò via dal suo polso quasi all’istante. I suoi occhi cercavano tutt’intorno, ma tutto era lo stesso. La voce era vicina a lei, quasi un sussurro.
“Harry?” Disse sull’orlo delle lacrime, ma non ricevette risposta. Cominciò a respirare pesantemente, il suo cuore batteva forte mentre si concentrava di nuovo sul polso.
“Ferma.”
Scattò di nuovo con la testa all’insù, e continuò a fare lo stesso, questa volta combattendo un singhiozzo che minacciava di uscire. Scosse la testa violentemente e passò una mano tra i capelli, voleva disperatamente sbarazzarsi di quella voce nella sua testa. Era una tortura. Sapeva che doveva agire adesso,o la sua voce l’avrebbe perseguitata finché non fosse stata più viva.
“Mettilo già, piccola.”
Dalla sua bocca sfuggì un singhiozzo mentre premeva sul polso, posizionandolo dove il polso si connetteva con la mano mentre cercava di bloccare la voce. Sentirlo rendeva ancora più difficile togliersi la vita. Tenne il pezzo di plastica lì mentre la sua voce le riempiva la testa, e la stanza cominciò a girare.
Proprio mentre faceva scorrere la plastica, lo udì sussurrare un ultima volta.
“Resta angelo. Ti amo.”
La stretta ferrea che aveva sulla plastica si allentò mentre perdeva il controllo, e cadde al suolo. Le sua mani si attanagliarono alle ciocche di capelli e urlò e pianse. Niall fu accanto a lei in un istante.
“Riesco a sentirlo.” Disse Bella piangendo nel suo petto mentre lui la teneva stratta come un ancora di salvataggio. “Non vuole che me ne vada. Non vuole lasciarmi stare con lui.”
Niall la tenne stretta a sé mentre alcune infermiere guardavano la scena davanti a loro. Erano corse a vedere cos’era quella confusione, solo per avere i cuori spezzati alla vista di Bella che si sgretolava pezzo per pezzo ancora una volta.
Bella sentì le labbra di Niall poggiarsi sulla sua tempia, e poi avvicinarsi all’orecchio.
“Starei presto con lui, B. Te lo prometto.”
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Passarono giorni dove Bella veniva forzata a mangiare. Niall al suo fianco pregandola di mangiare per tenere in salute il bambino, per stare bene lei stessa. Ma per Bella sembrava quasi impossibile funzionare senza Harry.
Le dispiaceva per Niall, che provava con così tanto ardore a rimetterla in moto. A volte dimenticava che anche lui aveva perso tutti, e che loro erano soli insieme. Ecco perché si stringevano vicini la notte, cercando conforto e calore, disperati di levarsi di dosso il dolore che si portavano dentro ogni giorno. Niall non aveva pianto nemmeno una volta davanti a Bella, e lei era immensamente grata per quello. Se lui cedeva, allora per lei qualunque speranza sarebbe stata persa.
Solitamente, per Bella le ore spese in ospedale erano irrequiete. Restava a guardare la luna tutta la notte, e quando non c’era, fissava il cielo nero. Si stringeva forte a Niall e guardava il cielo, e non smetteva di guardarlo finché non vedeva il cielo nero colorarsi delle tonalità del mattino. Ma oggi, per qualche ragione, si sentiva un po’ meglio degli altri giorni, e non riusciva a spiegare il perché. Qualunque cosa fosse, la fece dormire.
Sentiva sempre la presenza di Harry la notte. A volte sentiva persino il suo respiro. A volte, chiudeva forte gli occhi per un po’, per poi riaprirli sperando di trovarlo lì davanti a lei, ma quella notte non arrivava mai. Non arrivava, ma continuava a provarci lo stesso.
Ma stanotte, mentre si svegliava lentamente a causa di movimenti nella stanza, la sua presenza si sentiva più forte che mai. Non voleva aprire gli occhi, aveva paura che se lo faceva, non sarebbe più stata in grado di sentirlo, e non era ancora pronta per lasciarlo andare così presto.
Finché non sentì le sue labbra sulle sue.
“Isabella, svegliati piccola.”
Arricciò il naso quando sentì che veniva riempita di baci ovunque. Erano così dolci, così caldi, così reali. Non voleva svegliarsi quel meraviglioso sogno. Non adesso, mai.
La sua mano carezzò la sua guancia mentre baciava le sue labbra ancora una volta, questa volta, Bela ricambiò il bacio.
“Apri gli occhi angelo.”
Sapeva che se ne sarebbe pentita dopo averlo fatto. Non voleva aprirli. Sapeva che non appena lo avrebbe fatto, lui sarebbe andato via, e non avrebbe mai più sentito di nuovo i suoi baci così. A suonava così reale, quindi lo fece.
Il suo sorriso splendeva nell’oscurità, e la luna rifletteva i lividi sul suo bellissimo, perfetto volto. Era a soli pochi centimetri da lei, così vicino che riusciva a sentire il suo respiro carezzarle il volto.
Iniziò a piangere.
“Bella, ehi, non piangere. Shhh, devi stare in silenzio.” Sussurrò Harry, afferrandole i polsi mentre lei si dimenava per liberarsi dalla sua presa.
“No! No, no, no! Tu sei morto. Tu sei morto!”
“Shhh, piccola, no. Sono vivo. Io sono vivo Isabella.”
“Tu sei morto! Tu sei-”
Le labbra di Harry raggiunsero le sue in un attimo, e in quell’attimo, Bella seppe che era vivo. Il suo sapore, il suo calore, il suo tocco, era tutto vero. Lui era reale.
Harry era vivo.
Harry interruppe in bacio, portando le mani di Bella al volto così che potesse accarezzare le sue guancie. Lei tenne le mani lì mentre lo guardava, le lacrime scorrevano, il cuore le batteva forte.
“Sei vivo.” Gli sussurrò.
Lui sorrise. “Sono vivo. E ti porterò fuori di qui.”
Subito dopo fu tra le braccia di Harry, la trasportò fuori dalla stanza d’ospedale nel buio della notte. Passarono Liam che frugava l’armadietto dei medicinali, Zayn al computer dell’ospedale, e Louis che era in piedi a guardare con due guardie stese ai suoi piedi. Niall stava portando una valigia nel SUV di Harry, e non passò molto prima che gli altri uscissero dalle porte dell’ospedale e salissero tutti in macchina, guidando nella notte, verso una destinazione per Bella sconosciuta.
“Harry?” Sussurrò Bella, accoccolandosi di più in lui sul sedile posteriore della Cadillac.
“Si, piccola?” Chiese mentre stringeva la sua presa su lei mentre Liam
“Dove stiamo andando?”
La guardò e le baciò la fronte prima di parlare.
“Ti sto portando il più lontano possibile da qui. Siamo liberi Isabella.”
Bella aveva ancora tantissime domande. Non sapeva nemmeno se questa era la vita reale. Ma non le importava. Quello che importava era che erano tutti lì, vivi, e lei era nelle amorevoli braccia di Harry ancora una volta.
E quello sarebbe sempre stato abbastanza per entrambi.
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Love Save the Empty
Fiksi PenggemarATTENZIONE: LA STORIA NON È MIA, MA LA TRADUZIONE DELL'ORIGINALE. His eyes were dark, hungry, determined. It was easy to tell he knew how scared she was as a smirk crept on his face. "W-What do you want from me?" Bella asked boldly. He then gripp...