chapter 1

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Sad girl,you stare up at the sky,

When no one's looking back at you.

You wear your every last disguise,

You're flying then you fall through.

Love Save the Empty - Erin Mccarley 

***

Bella seguì velocemente sua zia dentro casa, lottando per portare le due grandi valige all’interno della sua abitazione. Lasciò cadere le borse sul pavimento e lanciò un’occhiata alla casa sconosciuta.

‘Bene, è decisamente spazioso’, pensò tra se, analizzando l’unico piano dell’appartamento che odorava di alcol e sigarette. La casa in cui Bella si trovava apparteneva a Kelly Schmidt, la sorella di sua madre, o in altre parole, sua zia. Zia Kelly non era esattamente la miglior zia di Bella, ma in questo momento, le era riconoscente per averla ospitata, non sapeva dove altro andare.

Vedete, Isabella Woods, Bella per abbreviare, era diventata recentemente orfana quando i suoi genitori e suo fratello erano usciti per il torneo di basket e non erano più tornati. Dopo il fatale incidente automobilistico che aveva trasformato completamente la sua vita, Bella era rimasta sola con l’unico familiare rimastole in vita: Kelly Schmidt.

Kelly è una donna divorziata di più di trenta anni, che aveva sviluppato molte cattive abitudini nel corso degli ultimi anni che nessuno dovrebbe mai avere. Con le sue feste costanti, il bere, e il fumo, il lavoro come cameriera al Diner, non lontano da casa sua, a stento riusciva a pagare l’affitto. Stava per rifiutare di prendere Bella, ma quando scoprì che per prendersi cura di lei avrebbe ricevuto un’entrata mensile, non c’era motivo per cui avrebbe dovuto dire no.

A Bella non importava se lo faceva solo per soldi. Per lei era importante avere un membro della famiglia vivo e respirante.

La famiglia significava tutto per Bella. E aver visto le persone più importanti scivolare via delle sue dita aveva fatto a pezzi il suo piccolo cuore. Incubi sul fatale incidente della sua famiglia le inondavano la mente ogni notte; tutte le sere Bella sperava di avere una notte di piena sonno. Ma ogni notte, si svegliava urlando e piangendo.

Bella non era più la ragazza di prima; felice, vivace in grado di far sorridere gli altri. Non riusciva nemmeno a far sorridere se stessa. A malapena parlava o guardava qualcuno. Non permetteva a nessuno dei suoi amici di sapere e non parlava della sua situazione, lasciandosi annegare nella sua stessa solitudine.

Era facile notare che la piccola Isabella Woods era stanca, e distrutta.

Trasferirsi nella piccola città appena fuori Londra era ciò di cui aveva bisogno. Era completamente differente dallo stile di vita che conduceva nelle assolate, indaffarate strade di Miami, Florida. Qui era più freddo e silenzioso, a dir poco più piccolo. Non voleva che nulla gli ricordasse gli orribili, traumatici eventi che si erano appena verificati nella sua vita.

E questo posto serviva proprio a quello.

“Prontoooo? C‘è nessuno in casa?” Zia Kelly sventolò le mani di fronte al viso di Bella, facendola rinvenire dal suo stordimento.

“Oh! S-si, scusa.”

Zia Kelly fece un tiro di sigaretta prima di continuare.

“Quindi, Belle-”

“Bella,” Bella corresse educatamente.

“Bella,” Replicò zia Kelly, rimproverandosi mentalmente per non ricordare il nome della sua unica nipote in vita.

“Quindi, ascolta Bella, come probabilmente puoi vedere, io sono una bella signora del cazzo.”

Bella guardò versa sua zia, sorpresa per la sincera e onesta dichiarazione. Zia Kelly lesse la sua espressione, rise un po’, e andò avanti.

“Quindi, sto solo ponendo le regole in questo momento. Non dipendere da me per stronzate quando a malapena riesco a curarmi di me stessa. Qui ho cibo per te, ma non ti aspettare un piatto a tavola quando varchi quella porta. Cerca di non infastidirmi quando sono a casa. Sarò o a dormire o col mio ragazzo. E ho bisogno di chiarire questo con te. Non scherzare con Brent.”

Le sue parole furono forti, ma Bella poteva percepire un pizzico di paura e preoccupazione nella sua voce mentre le parlava. Bella annuì, segnalando che stava ancora ascoltando le istruzioni di zia Kelly.

“Bene,” Disse zia Kelly, “Questo è tutto allora. Se segui queste regole, puoi fare quello che cazzo vuoi. Puoi far venire gli amici a patto che non mi diano fastidio. Possono dormire qui. Ragazzi o ragazze. Davvero non me ne frega niente, sei grande abbastanza per prendere da sola le tue decisioni.”

Bella annuì ancora una volta, affascinata dal fitto accentro inglese di sua zia. Non ricordava nulla della voce di sua madre, che suonava pienamente e totalmente americana. L’accento di sua madre sbiadì a causa di tutti gli anni vissuti in America. Zia Kelly aveva vissuta la sua intera vita nel Regno Unito mentre la madre di Bella andò via quando aveva 18 anni per frequentare l’università di Miami e studiare biologia marina. Lo stesso posto dove incontrò suo padre.

Zia Kelly riuscì a sentire l’improvviso cambiamento delle emozioni di Bella. Un senso di disagio la travolse mentre i ricordi di sua madre e suo padre tornarono ad inondarle la mente. Zia Kelly posò la mano libera della sigaretta sulla spalla di Bella cercando di confortarla. Bella la guardò con gratitudine.

“Non ho mai avuto a che fare con i bambini,” Disse zia Kelly, “quindi potrei aver bisogno di aiuto con tutte le cose ‘materne.’”

Bella le rivolse un piccolo sorriso, lacrime ancora minacciavano dietro i suoi occhi. Zia Kelly cercò disperatamente qualcosa per distrarre la povera Bella. Aveva ragione quando aveva detto di non essere brava nel ruolo di ‘madre’.

“Allora, la cucina è laggiù, il soggiorno e la televisione sono qui, la tua stanza è in fondo al corridoio a destra e il bagno è di fronte. Hai capito?”

Una piccola risatina eruppe delle labbra di Bella. Aveva sempre pensato che queste parole fossero divertenti. Nel cuore era ancora una bambina.

“Ho capito.”

Sollievo travolse il viso di zia Kelly quando la risata raggiunse le sue orecchie. Si rese conto che quella ragazza sconvolta poteva indurre anche l’uomo più forte, più duro a volersi rannicchiare con lei e piangere. Bella aveva sempre avuto un certo effetto sulle persone cosa che nessuno aveva mai capito.

“Bene,” zia Kelly si avvicinò e prese la testa di Bella e baciò la parte superiore. la sigaretta nell’altra mano si avvicinò pericolosamente al viso di Bella, “Vai a disfare le tue cose.”

Bella obbedì subito, non volendo che l’odore della sigaretta di zia Kelly si attaccasse su di lei. Prese le sue valigie dalla porta di casa e le trascinò sul pavimento radunando tutte le sue forze. Si girò velocemente quando udì il suo nome fuoriuscire dalle labbra della zia ancora una volta.

“So che la scuola è domani e tutto il resto, ma puoi prenderti un po’ di tempo se ne hai bisogno per abituarti a questo posto. Forse stare a casa per qualche giorno potrebbe farti sentire meglio?”

Bella trasalì alla parola ‘casa’. Quella non era casa sua. La sua casa era perduta, insieme alla sua bellissima, amorevole mamma, il suo divertente, premuroso padre, e il suo protettivo fratello maggiore nel caldo, sole di Miami.

Bella singhiozzò, ricordando che Miami non era più casa sua. Questa era la sua casa.

“No,” Bella rispose tranquillamente, “Penso che per me la scuola sia il posto migliore dove essere adesso. Sai, per distrarmi dalle cose.”

Zia Kelly annuì comprendendo.

“Se è quello che vuoi. Assicurati di impostare la sveglia per alzarti alle 6.”

Con questo, Bella scappò nella sua stanza, sperando che il giorno dopo sarebbe stata distratta da tutto, e temendo la notte quando i suoi incubi ripetevano i momenti che così disperatamente voleva dimenticare ancora e ancora.

Tra poco avrebbe saputo che lui sarebbe stato lì. E tra poco la sua vita sarebbe cambiata ancora una volta.

Love Save the EmptyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora