chapter 34

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Hey lettrici! 
Scusate il ritardo ma non pensavo che la scuola sarebbe iniziata così intensamente. 
Ho ricevuto alcuni messaggi da parte di alcune di voi, siete sempre dolcissimeeee.
Al prossimo capitolo, un bacione :)

E’ strano il modo in cui ti trasformi accanto alla persona che ami, è come se tutto intorno a te non avesse più importanza, siete solo voi due e nessuno può toccarvi.

Mentre Harry e Bella erano distesi nel letto, Harry ammirava la sua bellezza nelle prime ore del mattino, finalmente sentiva un po’ di pace dopo così tanti giorni di agonia e tormento. Solo guardando Bella riusciva a sentirsi in un posto di tranquillità e serenità, un posto che non aveva mai visto prima che lei arrivasse.

Le sue dita tracciarono il suo profilo , partendo dalla punta del naso, il contorno delle labbra, le clavicole, il petto, ma poi si gelò quando avvertì il sussulto che ebbe nel sonno. Si era quasi dimenticato della notte precedente; le urla, il pianto, il sangue. Chiuse gli occhi con forza e scosse la testa, cercando di liberare la mente dal ricordo del suo bellissimo volto contratto in una smorfia di puro dolore, e il suo corpo marchiato dal diavolo.

Il suo dito continuò il viaggio verso l’orlo della camicia di Bella, sollevando leggermente il tessuto appena sotto il seno. Sussultò quando i suoi occhi catturarono lo spettacolo che si prospettava sul suo stomaco, avvertendo la solita sensazione di bile che gli risaliva la gola.

Le cinque lettere apparivano come se fossero in 3D sul suo corpo, gonfie e arrossate. Intorno alle lettere c’erano nuovi graffi crudi affiancati da profonde sfumature di nero e bluastro, dove le sue stesse unghie avevano solcato nella pelle, nel tentativo di liberarsi del dolore. Harry tracciò con delicatezza i contorni dei graffi, evitando la pelle tenera.

Nel sonno, Bella sussultò al contatto, e iniziò a muovere le mani sul suo stomaco e a graffiare. Harry le prese immediatamente le mani tra le proprie e le allontanò dalla carne infetta portandosele alle labbra, e le tenne strette al suo petto. Il calore del suo corpo attrasse Bella, così si avvicinò a lui, dimenticandosi del resto del mondo mentre Harry con dolcezza e cautela avvolgeva le braccia intorno al suo piccolo corpo.

La baciò sulla testa e la sentì sospirare sul suo petto. “Ti amo, Bella.”

Harry osservò il sorgere del sole per un po’ prima di permettere finalmente a se stesso di chiudere gli occhi e dormire.

_______

Sentì freddo quando si svegliò. Il suo corpo era indolenzito e stanco, e si sentiva ancora un po’ assonnato. Ma Harry sapeva che si era concesso sufficiente riposo, doveva prendersi cura della sua ragazza.

Ma quando si allungò per cercarla, la sua mano toccò solo le lenzuola bianche, ancora calde per quando era stata lì.

Si alzò immediatamente cercando di liberarsi dalle lenzuola, ma si innervosì quando divennero ancora più strette attorno a lui. Ansia e rabbia ebbero presto la meglio su di lui, strappò le lenzuola e le scaraventò di lato prima di cadere dal letto e precipitarsi fuori la porta, sbattendo l’anca sulla fiancata del letto e picchiando il dito del piede nel processo.

Harry volò fuori la porta e giù per il corridoio, respirando in modo pesante ed irregolare come un toro in un’arena. Avrebbe dovuto prevedere che il suo piede sarebbe incappato nella sedia della sala da pranzo, spedendolo per terra con un tonfo sonoro. Non passò molto prima che Niall e Louis arrivassero nella stanza, puntando le loro pistole contro il ragazzo steso al suolo. I loro sguardi erano carichi di confusione e riposero le pistole.

“Cosa cavolo stai facendo?” Chiese Niall.

Harry ignorò la domanda. “Dov‘è Bella?” Chiese esausto.

Louis indicò la porta dietro di loro. “E‘ in salotto con Liam e Zayn…Harry va tutto bene?”

Ancora una volta, Harry ignorò la domanda e si fiondò nel salotto. Non sapeva se essere sollevato o estremamente arrabbiato che lei fosse sdraiata sul divano, al sicuro, giocando a Mario Kart con Zayn mentre Liam esaminava alcuni files.

Emise un profondo sospiro e portò le mani alla fronte, sfregandosela prima di farle scivolare tra i capelli. “Isabella.”

Bella girò di scatto la testa all’indietro quando udì la sua voce, ma il sorriso le morì sulle labbra quando vide un accenno di rabbia contornare la sua espressione.

Prima che potesse dire una parola, la voce di Zayn rimbombò per tutto il soggiorno, facendola sobbalzare.  Si voltò e vide l’espressione sul suo viso, e il suo sorriso apparve di nuovo.

“Ha! Vittoria! Finalmente ti ho battuta! Zayn il fottuto campione!”
Bella rise mentre Liam gli dava una sberla in testa. “Non hai davvero vinto, stupido. Non l‘ha nemmeno giocata la fine della gara.”

“Va bene così Liam,” ridacchiò Bella, “devo solo riconquistare il mio titolo.”

“Col cavolo che lo farai!” Urlò Harry.

Bella si voltò di nuovo in direzione di Harry, e sembrava furioso, ma lei  non aveva idea del perché fosse così arrabbiato.

“Harry, cosa c’è che non va?”

“Cosa c‘è che non va?” Ringhiò. “La mia ragazza che è stata recentemente RAPITA non era più nel letto quando mi sono svegliato e non avevo idea di dove fosse, e l‘ho trovata in soggiorno a flirtare con uno dei miei amici. Se non vedi il problema in questa situazione, allora c‘è sicuramente qualcosa che non va in te.”

Quelle parole si posarono come mattoni sullo stomaco di Bella, e fece davvero una smorfia di sofferenza. Non aveva avuto nessuna intenzione di far preoccupare Harry così tanto. Aveva solo bisogno di più Advil per il dolore, e non lo voleva svegliare, così era andata a cercare Liam. Poi aveva deciso che avrebbe preparato qualcosa per colazione ad Harry, ma dato che non era ancora alzato, si era tenuta occupata unendosi a Zayn a un semplice gioco di Mario Kart. Non stava flirtando.

“E‘ solo Mario Kart, amico.” Aggiunse Zayn in tono innocuo.

“Chiudi la bocca prima che ti zittisca io stesso.” Abbaiò Harry contro Zayn, uno sguardo disgustato dipinto sul volto. “Amico.”

A questo punto, Bella stava iniziando ad irritarsi con Harry, non aveva nessuna ragione di trattare nessuno nel modo in cui stava facendo in quel momento. Era la sua rabbia a parlare, e Bella lo sapeva. Ma sembrava che questo fosso quello che causava sempre guai nella loro relazione; questo, e la sua gelosia e l’eccessivo bisogno di proteggerla.

“Harry, smettila.”

Lo sguardo di Harry balzò da Zayn a Bella in un istante. Questo le fece solo ribollire il sangue ancora di più. Quando Harry notò che anche lei lo stava fissando, sapeva che stavano per scontrarsi.

“Isabella, torna a letto.”

“Ma io-”

“-Adesso.”

Il modo in cui la interruppe la fece scoppiare. Stava male ed era stanca di essere così sottomessa e di dover ascoltare tutto quello che diceva. Il modo in cui a volte si rivolgeva a lei di fronte ai loro amici la imbarazzava, e decise immediatamente che non lo avrebbe più consentito.

“No.”

Sentiva gli occhi dei ragazzi su di se, bruciare sulla sua schiena. Ma i suoi occhi rimasero fissi in quelli di Harry. Perse la sua compostezza solo per una frazione di secondo quando i suoi occhi si spalancarono al suo atto di testardaggine, ma fu subito rimpiazzato da uno sguardo glaciale.

“Cosa mi hai appena detto?” Ringhiò, avvicinandosi sempre di più a Bella.

“Mi hai sentita.” Disse sicura di se. Sapeva per certo che Harry non avrebbe mai fatto nulla per farle del male in alcun modo….non di proposito.

“Isabella Maria Woods. Torna in quella camera adesso.” La sua voce era severa e bassa, e lo vedeva tramare nel tentativo di mantenere la calma.

“No! Voglio stare qui e giocare a qualche stupido video games! Sono stata lì per giorni! Voglio solo stare qui. Questo è tutto.”

“Non importa quello che vuoi tu. Quello di cui hai bisogno è riposo, e non potrà essere possibile stando a fissare uno schermo da 500 pollici.”

“Quello di cui ho bisogno è che tu chiuda il becco e ti levi di torno!”

Bella sentì tutti boccheggiare al suo commento; anche Harry rimase sorpreso e la sua mascella scese di qualche centimetro. Non aveva mai parlato a lui, o nessun altro a parte zia Kelly, in quel modo prima di allora. Fu completamente inaspettato, e Bella sorrise al mutismo di Harry.

Ma, vide i suoi occhi infiammarsi, e poteva giurare di vedere fumo uscirgli dalle orecchie, le vene spuntarono dal suo collo e il suo volto diventò rosso come un pomodoro. La stanza era silenziosa, fatta eccezione per il suo respiro pesante. Non aveva più il controllo della situazione; e quando Harry non aveva il controllo, faceva quello che occorreva per riottenerlo.

Improvvisamente, il pungo di Harry  si scontrò con il muro grigio che aveva di fianco, facendo sobbalzare tutti i presenti nella stanza. Tutti tranne Bella. Conosceva Harry troppo bene. Sapeva che stava per succedere ancora prima di lui.

“TORNA IN QUELLA MALEDETTA CAMERA ADESSO!” A questo punto, Harry stava gridando a squarciagola, faccia a faccia con Bella. Nonostante ciò, lei non si mosse.

“O cosa? Cosa farai, Harry? Mi picchierai?” Le mani di Harry erano strette vicino ai fianchi e i suoi muscoli stavano tremando e  la mascella era serrata.

“Bella, torna in quella stanza.” Supplicò Louis dietro di lei, ma lei non lo ascoltò.

Gli occhi di Bella vagarono sull’ammaccatura sul muro dovuta al pugno di Harry. “Mi farai la stessa cosa che hai fatto al muro?”

Harry rimase fermo sul posto. Bella iniziò ad addolcirsi mentre parlava.

“Tutto questo deve finire, Harry. Non puoi continuare a cercare di controllarmi, zittirmi, tenere segreti, e fare tutto quello che stai facendo! Guarda dove ci ha portati! Guarda cosa ha causato!”

Bella afferrò il lembo della sua maglietta e la sollevò esponendo tutto il suo stomaco, insieme ai tagli e ai lividi. Gli occhi di Harry abbandonarono immediatamente il suo corpo e li serrò mentre la testa scattava nella direzione opposta. Non riusciva a guardarla.

“Guarda! Guarda, Harry! Devi guardare!”

Successe tutto in un lampo. Un momento prima, Harry era lì, indietreggiando dai tagli infetti sulla pancia di Bella. Quello dopo, stava correndo diritto fuori la porta nel freddo pomeriggio invernale.

Era da un po’ che Bella non faceva così tanto sforzo fisico, così il piccolo fallimento prosciugò un bel po’ delle sue energie.  Fece un profondo respiro, distogliendo lo sguardo dalla porta e camminando verso il bancone. Vi ci poggiò i gomiti e fece correre le mani tra i suoi capelli annodati in un moto di esasperazione e frustrazione. Sentì una mano poggiata sulla sua schiena, e seppe immediatamente a chi appartenesse, riconoscendo il tocco delicato che l’aveva accompagnata le tante notti in cui Harry era stato via.

“Pensi che abbia fatto la cosa giusta, Louis?” Chiese timidamente, tutta la sicurezza era andata via insieme alla sua energia.

“Ad essere sincero, davvero non lo so, B.”

_______

Erano passate tre ore da quando Harry aveva lasciato la casa. Normalmente non sarebbe stata così preoccupata, era stato disperso per più di tre ore prima di allora. Però, di tutti i messaggi che Bella gli aveva inviato in quelle tre ore, non aveva risposto a nemmeno uno di essi. Era fuori a metà Gennaio con solo una maglietta e un pantalone della tuta, i vestiti con cui era uscito, niente di più niente di meno. Il suo povero ragazzo poteva essere congelato lì fuori, troppo infreddolito per risponderle anche ad un solo messaggio.

Con il pensiero di un Harry che stava rabbrividendo al freddo da qualche parte, Bella non perse altro tempo a radunare quello di cui aveva bisogno prima di uscire a cercarlo. Prese qualche snack e un thermos di tè, alcuni vestiti da fargli indossare prima di dirigersi nella stanza degli ospiti dove era steso Louis.

“Louis, mi devi portare in un posto.”

La testa di Louis spuntò da dietro il libro, studiando il volto preoccupato di Bella e la sue espressione terrorizzata.

“B, non penso che Harry vorrebbe che io-”

“Harry probabilmente sta morendo di freddo lì fuori perché è troppo testardo per tornare qui.” Disse rapidamente. “Ti prego Louis, suo padre è tornato a casa dagli Stati Uniti. Se ne è andato senza portafoglio o soldi o quant‘altro. Devo trovarlo.”

Louis sospirò mentre metteva il segnalibro tra le pagine e gettava il libro sul letto, si tirò su e uscì dalla porta, con Bella al seguito.

“Harry mi strapperà le palle per questo, lo sai.”

“Lascia che me ne occupi io di Harry.” Disse Bella quando entrambi chiusero le portiere della macchina.

“Hai qualche idea di dove possa essere?”

Bella annuì. “So esattamente dov‘è.”

_______

Il cimitero di Brighton Town sembrava diverso con il manto bianco di neve che ricopriva la terra e ogni pietra. Non c’erano impronte in tutto il cimitero, rendendo lo scenario ancora più bello e tranquillo. Niente, tranne che un paio di gradi impronte di piedi che si dirigevano verso la lapide della madre di Harry. Bella seguì ogni passo, assicurandosi di camminare nelle impronte dei suoi passi mentre guardava in lontananza, cercando i suoi capelli ricci.

Quasi per certo, scorse i suoi riccioli castani non molto lontano. Era seduto di fronte alla sua tomba, le braccia avvolte intorno a se stesso strofinando su e giù per creare calore. Anche a distanza Bella riusciva a vedere che stava tremando come una foglia.

Non perse tempo a corrergli incontro, tirando fuori dallo zaino la coperta che aveva portato. Harry l’aveva sentita arrivare, ma era troppo infreddolito per girarsi. A pochi metri di distanza Bella sentiva i suoi denti battere. Appena gli fu abbastanza vicina avvolse immediatamente la coperta attorno al suo corpo. Poi si sedette e poggiò la borsa a terra iniziando ad estrarre tutte le alte cose che aveva portato da fargli indossare.

“Sei uno stupido testardo.” Disse Bella sovrastando il rumore dei suoi denti che battevano, mettendogli un altro paio di calzettoni. “Preferisci morire di freddo piuttosto che stare al caldo e risolvere le cose tra noi?”

Harry non disse niente. Guardava semplicemente lei tirare fuori sempre più cose dalla borsa, e ricoprirlo con altri calzini, maglioni, cappello e sciarpa. Bella percepiva la sua tranquillità. Tutta la rabbia che aveva prima era stata in qualche modo liberata nelle tre ore  in cui era stato via.

“E‘ una buona cosa che ti amo, lo sai.” Scherzò Bella, prendendo una della sue mani e facendovi scivolare un guanto, notando tracce di sangue sulle sue mani mentre lo faceva.

Bella stava versando il tè, ed Harry era tutto infagottato, ma stava ancora tremando moltissimo. Gli portò la tazza alle labbra e lo incitò a prendere un sorso del liquido caldo, sperando che lo avrebbe riscaldato. Lui portò le sue tramanti labbra screpolate all’orlo e ne prese un piccolo sorso, ma non era abbastanza.

“Aiuta?” Chiese Bella.

Harry scosse leggermente la testa, e aprì le braccia. “H-ho b-b-bisogno d-di t-te.”

Bella posò subito il tè e salì in braccio ad Harry prima che lui avvolgesse forte le braccia intorno a lei, sospirando di sollievo mentre entrambi sentivano il calore dei propri corpi irradiarsi tra loro. Le sue ferite bruciavano un po’ a causa della posizione, ma distolse i pensieri dal dolore e si concentrò su Harry.

Harry seppellì il volto nel collo di Bella mentre lei gli strofinava la schiena per cercare di dargli calore. Sedettero così per un po’ finché Harry non ruppe il silenzio.

“Lei è morta a causa mia.”

La testa di Bella scattò subito in direzione di Harry, continuando a strofinare uno dei suoi punti preferiti. Bella prese la sua mano e la strinse.

“Avevo 8 anni, e a quel tempo mio padre faceva già parte della gang da 10 anni, ma non era il leader. Però era sempre così arrabbiato. E quando si aggiungeva anche l’alcol, era l’inferno.”

Sentì la voce di Harry rompersi verso la fine, e lei gli baciò la testa e gli accarezzò la guancia. Bella capiva che Harry aveva bisogno di togliersi quel peso dal petto, così continuò semplicemente con quello che stava facendo mentre lui continuava a parlare.

“Mi aveva picchiato un paio di volte prima, quando facevo qualcosa che non gli piaceva. Ma quando mia madre lo scoprì, smise immediatamente. Lui la amava così tanto. E lei amava lui, ma io venivo sempre per primo, e papà lo odiava. Non gli piacevo nemmeno allora.”

Soffiò una fredda folata di vento, e si strinsero l’un l’altro ancora più forte.

“Così un giorno, quando mia madre era nella doccia, rovescia accidentalmente alcune droghe che mio padre vendeva. Lui mi beccò che cercavo di rimetterle nella borsa, ed era ubriaco marcio. Iniziò a picchiarmi a sangue.”

Harry non aveva ancora spostato il viso dall’incavo del collo di Bella, e lei avvertita del bagnato in quel preciso punto.

“Dopo un po’ tirò fuori un coltello, e stava per venire verso di me con quello quando mamma uscì dal nulla e si mise davanti. La colpì dritto al cuore.”

A quel punto, anche Bella stava piangendo.

“Era così devastato che iniziò a piangere. E‘ stata l‘unica volta che l‘ho visto piangere. Poi si arrabbiò così tanto, mi mise fuori combattimento con un solo pugno. L‘ultima cosa che vidi fu mia madre con gli occhi spalancati, fissi nei miei. Mi svegliai da Louis, disse che era venuto per prendere qualcosa e poi aveva trovato me e mi aveva portato fuori prima che mio padre tornasse da ovunque fosse andato.”

Tutto a un tratto, la testa di Harry scattò su dal suo collo, guardando dritto negli occhi di lei con i suoi bordati di rosso e lucidi. Sembrava così oppresso e sofferente, il cuore di Bella si strinse a quella vista.

“Tu sei l‘unica persona che ho amato.” Sussurrò Harry. “Non posso guardare morire anche te. Non posso. Mi dispiace. Tu sei l‘unica che ho lasciato. Io-io-”

“Ehi, shhhh.”

Bella cullò Harry tra le sue braccia mentre lui piangeva silenziosamente nella sua spalla.

“Mi dispiace per averti oppressa. Ma non voglio che ti succeda nulla.”

Bella gli accarezzò i capelli. “No, non mi hai oppressa.”

“L‘ho fatto, l‘ho fatto.”

“Shh, no.” Disse Bella con dolcezza mentre sentiva che lui si aggrappava più forte a lei. “Mi dispiace per averti urlato contro. Non pensavo nulla di quello che ho detto.”

Harry si alzò inaspettatamente dalla sua spalla e la baciò con forza. “Mi dispiace. Ti perdono. Ti amo.”

“Ti amo anche io, Harry.”

Era incredibile quanto Bella potesse facilmente dimenticare che anche Harry soffriva. Era così bravo a nascondere le sue emozioni davanti a tutti quelli intorno a lui. Sembrava quasi senza cuore. Ma con Bella, quando quei muri venivano giù, lo facevano con forza, ed era impossibile pensare che un ragazzo così devastato potesse essere così forte. Lo ammirava così tanto. Lo amava.

Mentre sedavano insieme sui sedili posteriori della macchina di Louis, Harry le baciò le tempie e sussurrò nel suo orecchio.

“Presto le cose andranno meglio tra di noi, piccola. Lo prometto.”

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